MotoGP. Domani a Sepang si accendono i motori

MotoGP. Domani a Sepang si accendono i motori
Giovanni Zamagni
Dopo la lunga pausa invernale si torna in pista a Sepang per i primi tre giorni di test del 2014. In attesa del responso cronometrico, ecco qualche considerazione sulla MotoGP | G. Zamagni
3 febbraio 2014

Punti chiave

 
In attesa dei primi verdetti – a proposito: era ora che si tornasse in pista (martedì 4, mercoledì 5 e giovedì 6 febbraio), quando la Dorna capirà che è negativo far “sparire” il motociclismo per così tanti mesi? -, ecco qualche considerazione, anche in base alle dichiarazioni di Maio Meragalli e Livio Suppo a Moto.it.


ELETTRONICA: BATTAGLIA DURA

Il sogno di Carmelo Ezpeleta di imporre una centralina unica, non solo nell’hardware, ma anche nel software (come peraltro avviene in F.1) nel giro di pochi anni, addirittura dal 2015, sembra rimanere tale: sia Honda sia Yamaha non vogliono rinunciare a sviluppare elettronica in MotoGP. Se a Valencia, Shuhei Nakamoto, numero due esecutivo della HRC, era stato perentorio nel dire: «Se ci sarà la centralina unica, ci ritireremo al 99%», pochi giorni fa, nella nostra video intervista, Meregalli, Racing Team Director Yamaha, ha ribadito, con altrettanta decisione: «Non la vogliamo, non ci interessa».
Insomma, i due più importanti costruttori della MotoGP sono uniti in questo braccio di ferro con l’organizzatore del motomondiale, che, probabilmente, dovrà rivedere i suoi piani. E’ chiaro che si arriverà a dei compromessi, sperando che Ezpeleta e i costruttori tengano ben conto delle esigenze degli appassionati, ultimamente un po’ annoiati da uno spettacolo in declino.


20 LITRI: NON FANNO PAURA

Almeno alla vigilia, almeno a parole, la riduzione da 21 a 20 litri non spaventa Honda e Yamaha. Ma se per la RCV si può essere certi che non ci saranno problemi di consumi – nel 2013 si è visto quanto la Honda fosse superiore sotto questo aspetto – per la M1 è lecito avere qualche dubbio in più. «I primi riscontri a Valencia sono stati positivi» ha detto Meregalli, ma è importante la verifica di Sepang: solo dopo i test si potrà capire bene qual è la situazione.

I tre giorni di Sepang, seppur non decisivi, potrebbero essere importanti per capire dove può arrivare quest’anno Valentino


VALENTINO ROSSI: UN’INCOGNITA

Livio Suppo non ha dubbi: «Marquez, Pedrosa e Lorenzo hanno identiche possibilità di conquistare il titolo, mentre sarei molto sorpreso di vedere Rossi costantemente competitivo».
Ovviamente più ottimista Meregalli, che ha svelato come «nel 2014 la M1 sarà più adatta a Valentino, perché i giapponesi hanno sviluppato la moto tenendo conto delle sue esigenze». Una dichiarazione importante, perché nel 2013 Rossi non è (quasi) mai riuscito a trovare la messa a punto vincente della M1, molto caricata sul posteriore per assecondare lo stile di guida di Jorge Lorenzo. L’anno scorso, nei primi test, il fuoriclasse di Tavullia si era fermato a circa quattro decimi dai primi, distacco che poi, durante la stagione, è più o meno rimasto invariato: ecco perché i tre giorni di Sepang, seppur non decisivi, potrebbero essere importanti per capire dove può arrivare quest’anno Valentino.


OPEN: VERIFICA IMPORTANTE

Dopo il debutto tutt’altro che esaltante di Valencia della Honda “Open” – ma ha ragione Suppo quando dice che: «Non è stato troppo veritiero, perché Redding guidava per la prima volta una MotoGP ed era pure infortunato (al polso destro, NDA), mentre Hayden ha bisogno di cambiare completamente stile di guida dopo 5 anni in sella alla Ducati -, la pista di Sepang dovrà chiarire meglio quale sarà la competitività della nuova categoria. Qui, la Yamaha sembra messa meglio: in Spagna, Aleix Espargaro era andato fortissimo con la M1 del team Forward in configurazione 24 litri. L’impressione è che la Yamaha M1 possa veramente sfruttare il vantaggio regolamentare dato dalla nuova categoria (4 litri di carburante in più, una gomma più morbida a disposizione, 12 motori anziché 5, a fronte del software imposto dalla Dorna) per stare vicino, o quanto meno non troppo lontano dalle “ufficiali”.


DUCATI: SCELTA OBBLIGATA

Il primo e il secondo test in Malesia (26, 27 e 28 febbraio) serviranno alla Ducati per prendere una decisione che appare obbligata: utilizzare la Desmosedici in versione “Open”. Sarà il cronometro a dare il verdetto definitivo, ma non sembra esserci alternativa: la moto è del tutto simile – non esattamente uguale, ma molto vicina – a quella che abbiamo visto a Valencia a fine 2013, quindi per nulla competitiva rispetto a Honda e Yamaha. In attesa della prima Ducati progettata da Gigi Dall’Igna (luglio, agosto?), si deve valutare se i 4 litri di benzina in più nel serbatoio e la gomma morbida riescono a compensare in qualche modo l’elettronica meno sofisticata, campo dove peraltro Ducati è comunque più indietro rispetto alle rivali. Ecco perché la scelta di correre nella prima parte della stagione sembra scontata, anche se gli addetti ai lavori non sembrano così convinti. «Serve solo a coprire delle magagne» ha detto Meregalli. In effetti è così, ma l’alternativa, al momento, non c’è.