MotoGP: Buriram, la pioggia, i punteggi dimezzati e i precedenti storici

MotoGP: Buriram, la pioggia, i punteggi dimezzati e i precedenti storici
Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
Sul sito della MotoGP il collega Nick Harris ricostruisce la domenica di Buriram e ricorda le poche altre occasioni in cui una gara del mondiale ha visto assegnare ai piloti metà dei punti. Come è accaduto appunto alla Moto2 vinta dal nostro Arbolino.
  • Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
5 ottobre 2022

La gara della Moto2, come sapete, è stata interrotta dopo soli otto giri, quando già da un paio di tornate i piloti litigavano con l’aquaplaning sul rettilineo principale. Ripartire oppure no? Con le condizioni meteo che cambiavano beffardamente ad ogni momento, c'era il rischio concreto che la gara della MotoGP non potesse iniziare.

Solo quattro volte, nei 74 anni di storia dei Gran Premi, sono stati assegnati metà punti. Harris ricorda il precedente di Losail nel 2009: era il secondo anno che si correva la sera con i riflettori accesi, piovve nel deserto, la 125 fu interrotta dopo soli quattro giri e Andrea Iannone fu dichiarato vincitore con punteggio dimezzato. Quella volta la MotoGP fu rinviata al lunedì, costringendo molti a una lunga notte di cambi di volo e piani di viaggio. Poi vinse Stoner.

Nick ricorda anche l’atteso ritorno nel campionato del mondo a Misano nel 2007 dopo 14 anni di assenza: il primo giorno di prove del Gran Premio di San Marino fu annullato quando il circuito - si girava in senso opposto rispetto all'ultimo Gran Premio del 1993 - si allagò e alla Quercia si poteva nuotare. E a Silverstone quattro anni fa pioveva così forte che il giorno della gara dovette essere completamente cancellato.

Personalmente non posso scordare altri due piovosi e lontani precedenti storici. Il Nazioni di Misano del maggio 1989, vinto da Chili con la Honda 500, passa alla storia per il rifiuto da parte dei migliori piloti di disputare la seconda parte della gara, dopo l’interruzione per l'arrivo di un violento temporale. L’asfalto era giudicato troppo scivoloso, i piloti si riunirono e pretesero una sessione di prova sulla pista bagnata prima di ripartire, gli organizzatori rifiutarono e la maggioranza decise il boicottaggio.

Non PF Chili, che volle continuare la gara che lo già aveva visto in testa nella prima frazione e andò a vincere tra il sarcasmo dei piloti appiedati. Che la FIM, per la cronaca, multò con duemila franchi svizzeri.

E poi Silverstone, 1978. Alla partenza della 500 il cielo si stava facendo sempre più nero, al quinto giro il diluvio allagò la pista e i piloti ritornarono ai box per cambiare pneumatici. Dopo le soste era in testa Marco Lucchinelli seguito da Barry Sheene, ma non si vedeva quasi nulla e i cronometristi andarono in tilt fino ad assegnare la prima posizione dapprima a Steve Manship e poi a Kenny Roberts, con Lucchinelli quarto. Ma era davvero realistica la classifica? Dopo la gara partì una valanga di reclami, ma in serata l’ordine di arrivo degli organizzatori venne convalidato dalla giuria internazionale: primo Roberts, poi Manship, Sheene e Lucchinelli. Gianni Rolando ancora sostiene di aver conquistato il podio.

Infine non si può che citare la 500 del 2000 a Donington, quando sotto l’acqua Valentino Rossi rimontò dal centro gruppo fino a superare Roberts e Mc Williams che era stato a lungo il leader della gara con l’Aprilia bicilindrica.

Nel finale la pista si asciugò e fu un festival di acrobazie con le rain completamente finite. Per Valentino, campione in carica della 250, fu la prima storica vittoria in classe 500.