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La Moto3 ad Assen non vede il traguardo finale: nell'ultimo settore del penultimo giro, nella bagarre per le prime posizioni, Alvaro Carpe (quarto) perde aderenza e, rallentando, costringe Luca Lunetta, suo inseguitore praticamente a fermarsi. Il pilota italiano, cadendo, è stato investito da Taiyo Furusato alla schiena e da Adrian Fernandez alla gamba destra. Immediatamente viene data bandiera gialla, convertita in bandiera rossa sul finale del giro successivo, l'ultimo della gara.
Tutti i piloti non hanno mai perso coscienza: Lunetta è stato trasportato via dalla pista in barella, si ipotizzano delle fratture alla tibia destra. Si è chiusa così una gara in cui solo 17 piloti hanno tagliato il traguardo e i ritirati ammontano a ben 9.
La direzione gara ha giudicato l'incidente come episodio di gara e ha considerato come ordine di arrivo quello al taglio del traguardo del diciannovesimo giro. La vittoria va così a José Antonio Rueda, il dominatore di quest'anno: scattato dalla pole, il pilota KTM Ajo si era messo davanti nei primi giri, per poi perdere terreno a metà della corsa e risalire sul finale. Secondo David Munoz, protagonista di una gara pulita e che, nel parco chiuso, ha ammesso di aver sperato per la vittoria. Per la prima volta è salito sul podio Valentin Perrone: commosso, il rookie argentino ha ringraziato la squadra e la famiglia.
Le posizioni degli altri italiani: Dennis Foggia è ottavo, Stefano Nepa tredicesimo, Riccardo Rossi quattordicesimo. Caduti Nicola Carraro e Leonardo Abruzzo. Non è nemmeno partito Guido Pini: miglior italiano in griglio, settimo, ha avuto un problema nel corso della partenza, rimandendo fermo sul rettilineo principale.