MotoGP 2025. GP dei Paesi Bassi ad Assen. La livrea speciale Yamaha per il 70° anniversario [GALLERY]

Le quattro M1 impegnate nel GP d’Olanda vestiranno i colori della YZF-R7 del 1999, la SBK di Haga. Bianco e rosso nella migliore tradizione di Iwata. Ad Assen Yamaha è di casa: ecco le sue imprese in Olanda
27 giugno 2025

Assen e la Yamaha sono legati da una lunga storia di successi, iniziata nel 1965 quando Iwata festeggiò la doppietta 125 (con il canadese Duff) e 250 con Phil Read. Altri piloti vincenti nelle due classi più storiche furono Bill Ivy, Rodney Gould, Dieter Braun, Kenny Roberts nel 78 e soprattutto il venezuelano Carlos Lavado negli anni Ottanta: quattro successi, Assen era davvero la sua pista...

In classe regina il primo pilota Yamaha a salire sul podio fu lo svizzero Bruno Kneubuhler, terzo in 500 nel ’72 dietro alle due MV di Ago e Pagani. Jarno Saarinen non fece in tempo: dopo le due vittorie del ’73 in Francia e in Austria perì purtroppo a Monza in maggio e fu Agostini, nel 1974, il primo a portare al successo la quattro cilindri di Iwata nel GP d’Olanda.

Clamorosa fu la beffa del 1975: Sheene (Suzuki) a Ago finirono al fotofinish nell’ordine, quando l’italiano era già certo del successo… Poi si dovette attendere il ‘78 di Roberts e Cecotto, con il venezuelano autore della pole e poi vincente davanti a Kenny, che si sarebbe laureato campione del mondo per la prima volta. Fu splendida la prima vittoria dell’olandese Jack Middelburg nel 1980: il forte pilota locale scattava dalla pole e battè i nostri Rossi e Uncini.

Nell’83 vinse Roberts (e a noi restò impressa la terribile caduta di Franco Uncini che fu travolto da Gardner e se la cavò per miracolo). Poi vincenti per Yamaha furono Lawson, Rainey, Max Biaggi nel 2001 in volata su Rossi con Capirex al terzo posto. Poi la serie di Valentino Rossi 2004 e 2005, 2007 e 2009. Lorenzo nel 2010, Spies nel 2011, ancora Rossi nel 2013, nel 2015, e infine nella edizione 2017 che rappresenta l’ultimo successo del Dottore. Da ricordare la vittoria di Vinales nel 2019 e quella di Quartararo nel 2021, l’ultima per la M1.

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La livrea della SBK

Ad Assen Yamaha Motor celebrerà il suo 70° anniversario con un rito speciale. I componenti di entrambe le squadre- sia Monster Energy sia Prima Pramac- indosseranno una divisa celebrativa e le M1 Yamaha saranno in pista con i classici colori rosso e bianco della YZF-R7 del 1999.

I quattro piloti Yamaha Fabio Quartararo, Alex Rins, Jack Miller e Miguel Oliveira si sono ispirati all’abbigliamento di Noriyuki Haga, l’estroso giapponese che nel 1999 gareggiava su quella Yamaha in Superbike.

Paolo Pavesio, managing director di Yamaha Motor Racing, ha voluto sottolineare che il momento è simbolico.

Il 1° luglio segna la fondazione di Yamaha Motor e lo celebriamo con orgoglio ogni anno. Qui l'occasione ha un significato ancora maggiore poiché commemoriamo il 70° anniversario di Yamaha, una pietra miliare straordinaria nel nostro percorso di eccellenza ingegneristica e tradizione negli sport motoristici.

Nel corso di questi sette decenni, Yamaha ha celebrato numerosi successi a tutti i livelli delle corse. Solo nel Campionato Mondiale di Motociclismo, Yamaha ha conquistato 39 titoli Piloti, 37 titoli Costruttori e 7 titoli Squadre, a testimonianza della nostra costante competitività e innovazione sulla scena mondiale. Tuttavia, al di là dei trofei e dei titoli, la caratteristica più distintiva di Yamaha è la sua incrollabile passione per le corse e la sua mentalità 'Spirit of Challenge'.

Per dare il via a questa celebrazione della tradizione sportiva Yamaha, l'azienda ha scelto il GP d'Olanda come palcoscenico per i suoi due team MotoGP per rendere un omaggio speciale. Il design per il 70° anniversario si ispira alla YZF-R7 del 1999, una moto che ha catturato l'immaginazione degli appassionati di tutto il mondo”.

La R7 OW-02 fu costruita in 500 esemplari per ottenere l’omologazione nel mondiale Superbike. Il progettista era Kunihiko Miwa: valvole e bielle in titanio, pistoni ultraleggeri, trattamento anti-attrito Nikasil, albero motore alleggerito e trattato…

Poi telaio Deltabox in alluminio verniciato di nero, che ricordava quello della 500 GP. I piloti di quel 1999 furono Noriyuki Haga e Vittoriano Guareschi, ma subirono tante rotture.

Nel 2000 Haga portò la R7 al secondo posto nel mondiale, ma la positività all’efedrina dopo la gara di Kyalami (sostanza contenuta in spray e integratori dietetici, assunta inconsapevolmente) lo portò alla squalifica e il titolo andò a Colin Edwards sulla Honda.

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