MotoGP 2022. GP del Portogallo, Andrea Dovizioso: "Le voci su di me? Non è giornalismo”

MotoGP 2022. GP del Portogallo, Andrea Dovizioso: "Le voci su di me? Non è giornalismo”
Giovanni Zamagni
Andrea non perde troppo tempo a commentare la notizia che lo vorrebbe in procinto di smettere, sostituito da Dixon: “Con la Yamaha c’è massima collaborazione per provare a ridurre la differenza con i primi. Anche Quartararo fatica: ci vuole un cambiamento radicale"
21 aprile 2022

Portimao - Al di là delle voci che lo vogliono sfiduciato e addirittura in procinto di smettere e sostituito da Jake Dixon - ma è ovvio che chi lo scrive non conosce né il pilota né le dinamiche di una Casa come la Yamaha, con la quale Dovizioso ha un contratto diretto - Andrea Dovizioso non ha nessuna intenzione di mollare. Ovviamente è deluso per le prestazioni, ma arrendersi è un’altra storia.

“Sicuramente il GP degli Stati Uniti è stato pesante: quella è una gara molto fisica e se sprechi energia senza riuscire a diminuire la differenza con i primi diventa molto dura. È chiaro che sono deluso, non sono qui tanto per correre, vorrei stare davanti, ma la M1 in questo momento ha delle problematiche. Ma la situazione non è certo come viene descritta: non commento nemmeno certe notizie, quello è un tipo di giornalismo che non capisco. Non è giornalismo. Di Dixon non so nulla, ma quando corri per la Yamaha non ti puoi preoccupare di queste cose. A leggere certi titoli apparsi in questi giorni, sembra che il rapporto tra me e la Yamaha sia teso, invece sono appena uscito da una riunione molto importante e costruttiva, programmata da tempo. Addirittura, mi hanno chiesto scusa per quanto accaduto in Texas: hanno capito che devono essere più aggressivi in certe aree. Quartararo è bravissimo a sfruttare al meglio il potenziale, nel 2021 ha fatto un campionato incredibile, ma adesso è in difficoltà anche lui”.

Yamaha sta provando a fare qualcosa?

“È bello lavorare con loro, sono completamente aperti e capiscono le difficoltà. Sanno che devono lavorare su certi aspetti c’è grande spirito di collaborazione, ma non si può sapere quanto può essere lungo il cammino di recupero. Credo di avere l’esperienza per aiutare la Yamaha, tra noi c’è un continuo scambio di informazioni”

Qual è il problema più grande, al di là della potenza?

“Manca grip in una certa fase della piega, diciamo da metà curva fino a quando acceleri”

Secondo te ci vuole un cambiamento grande, tipo un telaio completamente differente?

“Secondo me un grande cambiamento può aiutare per capire quale strada seguire: non è detto che funzioni subito, ma può escludere o confermare certi aspetti”