MotoGP 2022. GP del Portogallo, Marc Marquez: "Se sto bene posso attaccare"

MotoGP 2022. GP del Portogallo, Marc Marquez: "Se sto bene posso attaccare"
Giovanni Zamagni
Il pilota della Honda appare decisamente più in forma rispetto alla vigilia del GP degli Stati Uniti: “Sto meglio, ma soltanto quando entri in pista puoi decidere la tattica. Ad Austin ho fatto una bella gara, ma speravo di fare meglio di sesto. Qui bisogna essere fluidi”
21 aprile 2022

Portimao - Rispetto a quello della vigilia del GP degli Stati Uniti, è un Marc Marquez molto più tranquillo e rilassato. Il giovedì di Austin, Marc era pieno di dubbi e non al meglio fisicamente, questo di Portimao sembra decisamente più in palla.

“Austin è stata una gara positiva: l’obiettivo era ritrovare fiducia e confidenza. L’abbiamo raggiunto. Anche l’approccio al fine settimana era stato quello corretto. Poi in gara ho finito sesto, dopo una buona rimonta e belle sfide con altri piloti. Ma volevo di più. Purtroppo c’è stato un problema in partenza con la moto: l’importante è che Honda abbia capito cosa è successo e che abbia risolto il problema per il futuro”.

Che effetto ti fa tornare su questa pista?

“Un anno fa era stato emozionante tornare a correre dopo l’infortunio di Jerez 2020. Adesso, naturalmente, è tutto differente. Conosco poco questa pista, ci ho corso una sola volta (Marquez fu costretto a saltare la gara di ottobre di Portimao per i problemi di diplopia, nda): dobbiamo continuare il lavoro fatto ad Austin, essere più competitivi, capire meglio la moto. Solo dopo il warm up si potrà capire il nostro potenziale”

Ti piace Portimao?

“Sì, la pista è bella, con tanti sali e scendi, curve molto differenti rispetto al solito. Per essere efficace qui, devi guidare fluido, capire bene le inclinazioni delle curve. Qui, se combatti con la moto sei in difficoltà. Per me è importante continuare a capire la nuova RCV, vedere come si adatta ai circuiti europei”

Cosa è successo sulla moto ad Austin?

“Io non posso dirlo, provate a chiederlo alla Honda”

Non dovrebbe capitare, però…

“In 10 anni di MotoGP con la Honda non mi era mai successo di avere un problema tecnico in gara. Questa volta è accaduto, ma ho detto alla squadra: può succedere. Io ho fatto tanti errori e i meccanici non mi hanno mai detto nulla: siamo un team, nel bene e nel male”

Quale sarà l’approccio alla gara?

“Lo stesso che ad Austin. Se entro in pista e mi sento bene, allora proverò ad attaccare: negli Stati Uniti avevo dovuto risparmiarmi fisicamente, qui mi sento meglio, mi sento pronto. Ma solo durante il GP puoi capire quale può essere l’approccio da tenere”

È stata dura mantenere le motivazioni negli ultimi anni?

“Quando finisci sul podio tutte le domeniche è più facile avere le motivazioni. Durante un lungo infortunio, come è capitato a me, puoi ricordarti di quei momenti e provare a fare di tutto per tornare a rivivere certe sensazioni”