MotoGP 2022. Gigi Dall’Igna: “Bagnaia è destinato a scrivere la storia della MotoGP”

MotoGP 2022. Gigi Dall’Igna: “Bagnaia è destinato a scrivere la storia della MotoGP”
Giovanni Zamagni
L’82esimo episodio di #atuttogas, il podcast domenicale di moto.it, è dedicato alla Casa di Borgo Panigale e al direttore generale di Ducati Corse, artefice di una stagione indimenticabile per vittorie, podi consecutivi, numero differenti di piloti capaci di essere competitivi
9 settembre 2022

I numeri sono impressionanti: da 20 GP c’è sempre almeno una Ducati sul podio; nel 2022, sono già nove le vittorie (su 14 gare) con due piloti differenti e da quattro GP nessuno riesce a stare davanti alle Desmosedici. Roba da pelle d’oca. Ne parliamo assieme all’ingegnere Gigi Dall’Igna, direttore generale di Ducati Corse.

“All’interno di Ducati Corse siamo molto soddisfatti e anche orgogliosi del lavoro fatto in questi anni: speriamo serva per portare a casa il nostro obiettivo (il titolo piloti, nda), se non in questa stagione, perlomeno nelle prossime”.

Dall’Igna parla del rapporto con gli ingegneri delle altre Case: “Nelle riunioni mi danno spesso contro, ma i regolamenti vanno rispettati”.

L’ingegnere racconta come era da bambino (“uno estremamente normale”), dei suoi sogni (“in realtà il mio primo obiettivo non era lavorare nelle competizioni”), di un eventuale futuro in F1 (“Lì la ricerca è spinta al limite, senza grandi problemi economici”).

Poi si entra nello specifico della stagione 2022, partendo da Bagnaia, vincitore di quattro GP consecutivi e del 50 per cento delle ultime 20 gare disputate: delle due, qual è l’impresa più grande secondo Dall’Igna? “Bagnaia è destinato a scrivere la storia del motociclismo”, dice, valutando come sia più complicato vincere… (la risposta nel podcast). Sui tanti primati conquistati da Ducati nelle ultime stagioni, ce n’è uno che rende particolarmente orgoglioso l’ingegnere italiano: “L’obiettivo è sempre stato quello di costruire una moto adatta a più stili di guida e a differenti piste”.

Poi si parla della GP22 e GP21, separate sul traguardo di Misano da appena 0”034: è questa la differenza tra le due moto? “Anche meno” è la sorprendente risposta di Gigi. La spiegazione di questa sua teoria è naturalmente dettagliata. Ma allora, viste le difficoltà iniziali della GP22, non sarebbe stato meglio affrontare la stagione con la moto dell’anno scorso? “Sono state fatte le scelte corrette” è la risposta di Dall’Igna, che, naturalmente, argomenta le sue parole.

Troppa tecnologia sulle moto? Il direttore generale di Ducati Corse non ci sta: “La MotoGP non è la SBK: deve avere la possibilità di innovare e sviluppare”.

E l’ultimo giro tra Bagnaia e Bastianini domenica scorsa a Misano? “Dentro al box abbiamo sofferto. Prima della gara avevamo detto ai piloti che per noi è importante portare a casa il titolo piloti, per noi è fondamentale fare di tutto c’entrare questo obiettivo. Legittimamente abbiamo chiesto di avere un occhio di riguardo per Pecco”.

Otto moto in pista, troppe? “Ducati, come sempre, rispetta il regolamento”.

Quindi una battuta su Andrea Dovizioso, appena ritiratosi dal motomondiale.

Scopri tutto le risposte dell’ingegnere Gigi Dall’Igna nell’82esimo episodio di #atuttogas, online su Moto.it e sulle principali piattaforme podcast a partire da domenica 11 settembre.

Appuntamento a settimana prossima per una nuova puntata di #atuttogas