MotoGP 2018. Lorenzo: "Sono caduto per colpa di Márquez

MotoGP 2018. Lorenzo: "Sono caduto per colpa di Márquez
Giovanni Zamagni
Jorge schiuma rabbia da tutte le parti: “Da fuori non si vede, ma lui ha fatto una scorrettezza, mi ha fatto una sorta di bloccaggio, portandomi fuori pista, senza lasciarmi alternative. Come minimo deve venire a chiedermi scusa. E non deve mai più fare una cosa così”
23 settembre 2018

ALCAÑIZ – Si presenta in hospitality per la conferenza stampa in stampelle e con il piede destro ingessato. Il responso medico della caduta alla prima curva è: lussazione del metatarso del primo dito del piede destro; frattura con sublussazione capitale del secondo metatarso, sempre del piede destro (leggi l'articolo della gara). La lussazione è stata ridotta al centro medico: la terapia è una settimana di riposo, poi bisognerà fare un controllo. Jorge Lorenzo schiuma rabbia da tutte le parti.

«Sto male, sono impotente e anche arrabbiatissimo per quello che è successo».

Qual è stato l’errore?

«Nessun errore. A Misano avevo sbagliato io, ma qui no, assolutamente no».

Quindi cosa è successo?

«E’ successo che Marc Márquez ha fatto un sorpasso scorretto, sono caduto per colpa sua. Io ho fatto la mia traiettoria: se andate a rivedere il passato, è la stessa linea che ho fatto negli ultimi sette anni. Ero già piegato, quando lui si è buttato dentro e ha mollato i freni: è come se mi avesse fatto un “bloccaggio". Non mi ha lasciato nessuno spazio, non ho potuto far altro che andare esterno sullo sporco. A quel punto, per non perdere 4 o 5 posizioni ho accelerato, ma essendo fuori traiettoria sono caduto. Così ha rovinato la mia gara: avevo la possibilità di vincere. E anche in Thailandia sarà dura correre in queste condizioni».

 

Da fuori, però, questo non si vede.

«E questo è la seconda cosa che mi fa più arrabbiare: sembra un mio errore, ma è stato scorretto e spero che non succeda mai più, altrimenti anch’io dovrò cambiare modo di guidare. Come minimo, dovrebbe venire a chiedermi scusa e a chiedermi come sto».

 

Sei andato in direzione gara a reclamare?

«No, non serve assolutamente a nulla. Se fai qualcosa di scorretto, ti tolgono dei secondi, ma se uno si rompe un piede per colpa di un altro pilota, non accade niente. Solitamente non vado mai alla Safety Commission: ci andrò in Thalilandia a chiedere spiegazioni».