MotoGP 2018. Dovizioso: "Sembrava dovessi vincere facile, ma non è così"

MotoGP 2018. Dovizioso: "Sembrava dovessi vincere facile, ma non è così"
Giovanni Zamagni
Andrea Dovizioso: "Questa è una conferma importante, ma non basta. Stiamo migliorando, stiamo lavorando bene, ma se vogliamo combattere con Marc e Honda dobbiamo fare qualcosa in più"
23 settembre 2018

Andrea Dovizioso sale sul podio (leggi l'articolo) per la quarta volta consecutiva, e ammette come la Ducati stia ritrovando delle conferme gara dopo gara. 

Questa gara è un’altra bella conferma?

«Assolutamente. Avevamo tante aspettative, perché siamo andati forte in tutti i turni e in qualifica. Dopo aver vinto le ultime tre gare, in Ducati le aspettative erano di poter vincere anche questa, ma è il solito modo di vedere le cose non del dettaglio. Marc qui ha sempre dominato: sapevo di poter essere competitivo, ma non mi sarei mai aspettato di metterlo in crisi. Siamo riusciti a rispondere, ma lui ha guidato molto bene ed è riuscito a vincere. Questa è la realtà dei fatti, ma c’è tanto di positivo: a Misano è stata una risposta fondamentale perché è una pista in cui abbiamo sempre fatto fatica, ma qui è stato sempre più difficile in passato. Questa è una conferma importante ma non basta. Stiamo migliorando, stiamo lavorando bene, ma se vogliamo combattere con Marc e Honda dobbiamo fare qualcosa in più. In questo momento sono abbastanza sereno. Mi aspetto di poter migliorare in alcuni aspetti, ma oggi è venuto fuori il nostro DNA. Stiamo migliorando i lati negativi, possiamo ancora smussarli».

 

Rimangono 5 di gare, dove vai a cercare ora conferme importanti?

«Dobbiamo cercare di giocarci tutte le gare. Phillip Island sulla carta è quella più difficile di tutto il campionato e quindi quello sarà un test fondamentale».

 

La caduta di Lorenzo ha cambiato un po' la gara?

«Non lo so, quando uno cade non sai mai cosa avrebbe potuto fare. Vedendo le situazioni critiche che ho trovato in gara, che sono come al solito sempre peggiori delle prove, non credo potesse fare un ritmo migliore e soprattutto partiva dietro. Avrebbe dovuto recuperare e usare la gomma, cosa che non ti puoi permettere di fare».

 

La tattica invece di cui parlavi ieri, è riuscita?

«È andato tutto perfetto, mi hanno aiutato gli avversari che hanno fatto tutto quello che non dovevano fare alla prima curva. Sono uscito primo anche se non sono partito meglio degli altri ma sono riuscito a fare la mia strategia. Si imparano sempre più cose, ad esempio la gestione delle gomme, quello che è successo ci fa capire su quali aspetti dobbiamo lavorare».

 

Marc ha detto che lui ha vinto perché ha messo la soft, con la dura l’avresti battuto?

«Probabile. Tu fai tante prove, hai dei parametri più o meno chiari di quello che hai fatto ma poi in gara tutto è diverso. Non puoi sapere come si comportano le gomme in gara. Sulla carta la morbida è sempre stata veloce anche per noi ma sembrava che avesse un consumo più elevato e non è andata cosi. Due Suzuki e una Honda sono arrivate attaccate a noi e questo significa che funzionava e meglio delle prove, questo è un altro aspetto delle Michelin difficile da gestire».

 

Tu non hai rimpianti in questa gara o qualcosa pensi che potevi agire in modo diverso?

«Quello che puoi fare è essere aggressivo e buttare fuori gli avversari ma non è il mio stile e non era il momento di fare certe lotte».

 

C’è stato un momento in cui hai detto “ci provo, vado via”?

«Ho provato ma il grip non era un granché. Immaginavo che Marc ne avesse. Sinceramente credevo a fine gara che ne avesse di meno e invece non ho potuto spingere e fare come Misano perché non c’era la possibilità a livello di gomma. Dopo che ho fatto quel giro non potevo mantenere il passo perché non sarei arrivato a fine gara».

 

Dovi parli di un sacco di aspetti positivi, però non sembri felice.

«A livello di sensazioni, se uno vuole analizzare obiettivamente la cosa, dobbiamo essere euforici. Se uno prova a vincere la gara e all’ultimo giro e mezzo non riesce, a livello di umore non è il massimo. In realtà in me prevale il ragionamento logico e razionale di tutto quello che è successo. Siamo arrivati qui con tanta aspettativa ma questa è una pista in cui Marc ha sempre dominato ed è primo in campionato. Noi siamo stati bravi però parliamo di un campione e in gara le cose vengono fuori. E’ stato bravo anche questa volta, sappiamo bene contro chi combattiamo».

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