Continuano le polemiche. Yamaha dalla parte di Lorenzo

Continuano le polemiche. Yamaha dalla parte di Lorenzo
Giovanni Zamagni
Jarvis, responsabile corse della Yamaha ha dichiarato: «Nessun intervento scorretto, ma non vogliamo più vedere un comportamento così tra due compagni di squadra» | G. Zamagni, Motegi
3 ottobre 2010

Punti chiave


MOTEGI – Jorge Lorenzo l’ha presa male, così male che ha deciso di incontrare Lin Jarvis e Masao Furusawa per lamentarsi del comportamento di Valentino Rossi, colpevole, secondo il suo punto di vista, di essere stato troppo aggressivo in gara, al limite della scorrettezza. Una tesi che, in qualche modo, la Yamaha condivide.
«E’ vero – commenta Jarvis, responsabile corse della Yamaha – che Lorenzo è venuto da noi per criticare le manovre di Rossi in gara. Nel meeting c’eravamo io, Furusawa (numero uno di Yamaha, nda) ed altri due responsabili Yamaha. Siamo d’accordo che la gara non è andata come noi ci saremmo aspettati: un compagno di squadra non dovrebbe comportarsi così, in questo momento della stagione. Quello che noi ci attendiamo è più margine di sicurezza. Insomma, Lorenzo ha ragione.

Successivamente, Furusawa (da sempre molto legato a Rossi, nda) ha incontrato Valentino e ha spiegato il suo punto di vista: «Ci aspettiamo che, nelle prossime gare, Rossi si comporti in modo differente nei confronti degli altri piloti della Yamaha. Io non ero presente all’incontro, ma credo che la tesi di Valentino è che la gara sia stata intensa, dura, ma corretta. Lorenzo non ci ha chiesto nessun tipo di intervento nei confronti di Rossi, ma noi non vogliamo più vedere un comportamento così tra due compagni di squadra. Il nostro obiettivo è conquistare il mondiale costruttori e quello piloti: non ci sono stati sorpassi scorretti, non c’è una manovra in particolare da sanzionare, ma ci sono situazioni dove puoi essere molto aggressivo e in altre solo “giustamente” aggressivo. Rossi e Lorenzo stanno lottando per traguardi differenti e queste cose non devono accadere: Valentino deve capire che il campionato non è finito. Anche in Malesia non ci saranno giochi di squadra, ma è chiaro che le cose devono andare in un altro modo».

Non so quanto la posizione della Yamaha sia convinta o, in qualche modo, dettata dal fatto che Lorenzo sarà un loro pilota anche nei prossimi due anni, mentre Rossi andrà alla Ducati, ma, sinceramente, è poco condivisibile. Per almeno tre motivi.
1) Come ammette lo stesso Jarvis, non ci sono state manovre scorrette da parte di Rossi. Valentino è stato aggressivo, tenace, molto determinato, ma mai irregolare.
2) Se Lorenzo riteneva troppo pericolosa una sfida del genere, visto che lui si sta giocando il mondiale e Valentino no, non avrebbe nemmeno dovuto tentare di superare Rossi, che odia (sentimento reciproco). Cosa si aspettava, che il compagno di squadra si facesse da parte per farlo comodamente passare? Ma dai. Inoltre, con Pedrosa, purtroppo, in un letto di ospedale, Jorge non stava rischiando nulla per quanto riguarda il campionato.
3) Lorenzo, che si appresta, meritatamente, a conquistare il mondiale, non avrebbe dovuto trovarsi in quella posizione, ma invece di lottare con un pilota non al meglio della condizione, avrebbe dovuto stare davanti a Valentino e più vicino a Stoner e Dovizioso.