Lorenzo: “La peggior maniera per conquistare un mondiale…”

Lorenzo: “La peggior maniera per conquistare un mondiale…”
Giovanni Zamagni
Con la caduta del connazionale, Jorge è di fatto campione del mondo. “Il mio obiettivo era battere gli avversari in pista”, questo il suo primo commento | G. Zamagni, Motegi
1 ottobre 2010

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MOTEGI. L’incidente a Pedrosa incorona di fatto Jorge Lorenzo nuovo campione del mondo della MotoGP nella stagione 2010. Ma Jorge non può essere felice e nel commento dopo gara è apparso visibilmente turbato e perfino confuso: è il primo a sapere, che non è il modo migliore per conquistare un titolo. Titolo che, sia ben chiaro, Lorenzo si è strameritato.

«Prima di tutto – sono le parole del pilota della Yamaha – questo incidente è davvero una grande sfortuna per Dani. E’ stata una caduta abbastanza “stupida”, al primo o al secondo giro (era il secondo). Da quanto sembra, l’acceleratore è rimasto bloccato: davvero un qualcosa di sfortunato. E’ chiaro che, per quanto riguarda il mio campionato, può essere qualcosa di positivo. Prima di iniziare questo turno di libere avevo la giusta mentalità, l’approccio era quello di cercare di essere il più veloce di tutti. Adesso, dopo l’incidente di Pedrosa, posso guidare con più margine e minore tensione».

Jorge non vuole sentire parlare di titolo mondiale.
«Pensiamo a questo GP. Quello che è successo a Dani, potrebbe accadere a me nella prossima gara. In questo sport, un incidente può sempre accadere ed è inutile parlare di titolo finché non sei matematicamente campione. Può benissimo succedere che io cada domani e che non possa correre le prossime gare, mentre Dani potrebbe tornare in Malesia (ancora non sapeva che Pedrosa sarebbe tornato in Spagna): insomma, matematicamente non sono ancora campione. Sono consapevole del fatto che è la peggior maniera per conquistare un mondiale: il mio obiettivo era battere i miei avversari in pista».

Ascolta l'intervista audio (in spagnolo) nel box in alto a sinistra.

 

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