Carmelo Ezpeleta racconta la MotoGP che verrà

Giovanni Zamagni
Nel 2010 la MotoGP partirà con soli 17 piloti, con l'obiettivo di arrivare a 22 nel 2012. La situazione in Moto2 non appare rosea, anche se il numero uno della Dorna è ottimista e conferma i 39 iscritti più 2 wild card
13 gennaio 2010


MADONNA DI CAMPIGLIO

Ospite di Wroom a Madonna di Campiglio c’era anche Carmelo Ezpeleta, numero uno assoluto della Dorna, la società spagnola che da anni organizza il motomondiale.

A Valencia, in occasione dell’ultimo GP del 2009 – ha detto Ezpeleta – e successivamente a Ginevra, abbiamo concordato che a partire dal 2012 si tornerà alle 1000 di cilindrata, con motori al massimo a quattro cilindri. Ci sono varie proposte per quanto riguarda il peso minimo, i litri di benzina nel serbatoio (Ezpeleta propone 25 litri, una proposta che condivido pienamente, perché una delle grandi rovine della MotoGP attuale sono i 21 litri di capienza, ancora più che la cilindrata di 800 cc, ndr) e altri aspetti ancora da valutare. In Malesia, in occasione dei primi test (4-6 febbraio) ci sarà un altro incontro, prima di quello definitivo di metà febbraio: in ogni caso, prima dell’inizio del mondiale, verranno stabilite le regole per il 2012”.
Carmelo ha confermato che anche nel 2010 le moto in pista saranno 17, con una piccola possibilità che si possa aggiungere la FB affidata a John Hopkins, con l’obiettivo di arrivare a 22 iscritti nel 2012.

Per quanto riguarda la Suzuki, Ezpeleta ha smentito categoricamente le ipotesi di un ritiro immediato.  “La Suzuki ha un contratto con noi fino alla fine del 2011”.

Parlando di Moto2, il numero uno del motomondiale continua a essere ottimista, nonostante la situazione reale non pare così rosea.
Confermo che abbiamo 39 iscritti più due wild card di riserva. La decisione dell’Aprilia di non partecipare alla Moto2 non cambia minimamente la situazione”.

 


 

 

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