MotoGP 2025. ESCLUSIVO - Parla Luca Cadalora: "Vi racconto la mia avventura da coach con Valentino Rossi. Lorenzo-Vinales? Coraggiosi" [VIDEO]

MotoGP 2025. ESCLUSIVO - Parla Luca Cadalora: "Vi racconto la mia avventura da coach con Valentino Rossi. Lorenzo-Vinales? Coraggiosi" [VIDEO]
Il tre volte campione del mondo ha parlato con Moto.it durante la premiazione Moto d'oro FMI a Rimini
31 dicembre 2025

Rimini Luca Cadalora è tornato sul palco per ritirare la Moto d'Oro al Teatro Galli di Rimini. Il premio FMI è destinato a piloti che hanno onorato il motociclismo italiano vincendo almeno due mondiali.

Cadalora è stato tre volte campione del mondo (1 in 125 e 2 in 250). A Rimini, nei dieci minuti di intervista, ha raccontato i suoi anni lontano dalle piste, dal 2000 al 2015, quando ha scoperto un mondo nuovo. "Ho capito che non sapevo tante cose", ha confessato parlando della sua casa in campagna e della voglia di imparare.

Poi ha parlato anche dell'avventura come coach di Valentino Rossi, dal 2016 al 2018. Infine ha commentato l'attualità, ecco l'intervista, che potete vedere anche in video.

C'è ancora soddisfazione a vincere questi premi dopo tanto tempo?

"Devo dire che stasera sono rimasto veramente piacevolmente sorpreso perché la federazione ha fatto questa manifestazione per questo premio speciale e l'ha organizzata davvero in modo esemplare, in questa location bellissima. Poi è stata una serata piacevole. Io mi ricordavo queste cose un po' pesanti, un po' noiose, diciamo. Invece ho visto un netto passo avanti, molto bello, molto piacevole. Serata piacevole, tante belle persone, qualcuno non lo vedevo da tanti tanti anni e quindi è stato ancora più piacevole"

Perché tu comunque sei stato tre volte campione del mondo, però poi quando hai finito la carriera per qualche anno ti sei un po' staccato da quel mondo...

"Sì, sì. Io mi sono staccato dal 1999-2000 per tanti anni, per praticamente 15 anni. Poi ho sempre seguito le gare, la passione non è mai mancata. Sono rientrato insieme a Valentino e a Yamaha nell'avventura da coach. È stata una bella avventura... E poi poi niente, ogni tanto ogni tanto mi tiran fuori, capito? Come quelle cose che tieni nell'armadio (ride, ndr). Ho cercato anche di imparare che nel mondo ci sono anche altre cose e ho cercato di interessarmi un po' anche ad altri aspetti che riguardano la vita di tutti"

Recentemente ho parlato con Pedro Acosta e lui ha detto che gli importa solo ad andare in moto, non ha altre passioni. Ho detto "Ma cosa fai fuori dalla pista? Cos'è che ti diverte?" "Niente davvero". Tu cos'è che hai scoperto quando hai smesso?

"È così, quando fai il pilota. Ho scoperto che non sapevo tante cose e quindi mi sono messo un po' a studiare, a leggere, per dire avevo una casa in campagna, volevo capire la differenza tra un terreno acido e uno alcalino, per farti un esempio. Cioè, avevo voglia di imparare qualcosa perché quando si corre si rimane un po' rinchiusi in una bolla, hai capito? Vivi in un mondo, giri il mondo, però giri il mondo in questa bolla, in un mondo parallelo e ti perdi anche un po' di cose, devo dire la verità, anche se lo fai volentieri, perché la passione ti spinge a fare questo. Io ero così: avevo bisogno proprio di focalizzarmi solo su quello"

Naviga su Moto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Hai visto che Lorenzo è diventato il coach di Viñales?

"Bella coppia, li voglio proprio vedere... (ride, ndr)"

Come li vedi?

"Li conosco un po' tutti e due, cavolo, coraggiosi. Son curioso di vedere come va a finire. Sono due grandissimi, fortissimi piloti ed è bello, è interessante vedere questa accoppiata un po' un po' pazza, secondo me, però vediamo..."

Invece quella tra tu e Valentino fu una collaborazione che nacque, se non ricordo male, nel 2016...

"Inverno tra il 2015 e il 2016"

E come andò la faccenda?

"La faccenda è che ci siamo trovati in pista a Misano e lui era in allenamento, io ero a girare con la mia moto e ci siamo messi a parlare di moto. Poi lui ha provato la mia moto, che era una Yamaha R1 preparata da pista, poi mi ha invitato a Tavullia. Voleva farmi vedere la VR46. Da lì, dopo quell'incontro, tipo una settimana mi chiamò Vale e mi disse 'Guarda, mi è venuto in mente una cosa, vieni su, voglio parlare con te'. E poi abbiamo fatto questa prova ai primi test che c'erano a Phillip Island ed entrambi abbiamo detto 'Oh, però prima proviamo eh, perché se ci piace e poi dopo va tutto bene...'. E in effetti poi è stata una bellissima esperienza. Tre anni incredibili"

E tu per 3 anni l'hai accompagnato in tutte le gare?

"Sì"

Che apporto pensi di avergli dato, ora che sono passati alcuni anni?

"Non lo so, però Vale è uno che se dopo il primo anno avesse ritenuto che non ci fosse stato niente di utile, non avrebbe continuato. Ecco, quindi qualcosa di utile lo riusciva ad ottenere e io ero contento per questo, perché comunque chi è stato pilota ha soddisfazione nel poter dare qualcosa che aiuta un altro pilota, poi a un campione come lui"

Tu studiavi le sue linee, vedevi come andava in pista, era facile dirgli dove sbagliava?

"No, non era facile, non era facile per niente, però in alcune piste ci sono delle difficoltà che a volte devi ricordare ai piloti, perché i piloti a volte tendono a dimenticarle certe cose, tendono a cancellarle, tipo a Phillip Island c'è una curva che si fa dopo la discesa a destra, ha delle caratteristiche che creano delle difficoltà particolari e magari lì ricordargli che devi fare una determinata cosa per ottenere il massimo è qualcosa che gli puoi ricordare"

Poi sei stato tu a dirgli "Va bene, questo percorso è concluso", giusto?

"Sì, sì. Io dopo 3 anni, devo dire la verità, avrei voluto fare anche qualcosa di diverso però non c'era l'occasione per farlo. Poi più che altro avevo le mie figlie che stavano crescendo, erano in età adolescenziale e ho ritenuto che fosse importante per loro avermi più tempo a casa e questo un po' ha determinato il mio stop"

Io mi sono appassionato al motociclismo quando avevo tipo 8-10 anni perché mio babbo guardava le gare, era appassionato. Ricordo che le prime due gare che ho visto tu facesti due volte di fila secondo, eri in 250, uno degli anni in cui hai vinto il mondiale. Non ricordo la sequenza di gara perché ero piccolo, però ricordo la domenica a pranzo dalla nonna secondo Cadalora, la domenica dopo secondo Cadalora, dissi "Ma chi è questo Cadalora?"

"Speriamo che tu abbia visto anche le gare dove sono arrivato primo!"

Sì, ho visto che avevi vinto il mondiale. Ci sarebbe tante domande da fare sulla tua carriera, ma ora non c'è tempo, quindi ti faccio un paio di domande sull'attualità. Tu come vedi il 2025?

"È interessante perché è finito con un bel crescendo dell'Aprilia e di Bezzecchi e sai noi da casa davanti alla TV a noi piace vedere della lotta, hai capito? Poi magari se son due marchi piuttosto che piloti con la stessa moto godiamo ancora di più e quindi perché no? Perché non sperare in un bel duello? Márquez, Bezzecchi - Ducati, Aprilia, sarebbe veramente il top per noi appassionati"

Certo. E Bagnaia invece come lo vedi?

"Bagnaia spero che riesca a ritrovare il suo feeling, la sua competitività e perché no, insomma, io credo che ne abbia tutte le possibilità. È un campione, ha vinto due mondiali e non è che uno si dimentica come fare in una stagione. Ecco"

L'ultima domanda che ti chiedo è cosa fa oggi Luca Cadalora, come passa il suo tempo?

"Guarda, faccio un sacco di cose perché ho una casa in campagna e quando penso di aver finito posso ricominciare che ce n'è ancora da fare. Quindi mi sono impegnato lì, ho un mio posticino dove tengo le mie moto, dove faccio le mie cose per passione e poi la famiglia naturalmente. Niente di strano, tutto qua, abbastanza normale"

Vedi anche