SBK 2016. Akrapovic mette le ali alla Panigale

SBK 2016. Akrapovic mette le ali alla Panigale
Carlo Baldi
Il nuovo impianto di scarico utilizzato ad Aragon garantisce alla Panigale più potenza agli alti regimi ed una migliore erogazione. E lo sviluppo della bicilindrica italiana non si ferma qui
6 aprile 2016

Chaz Davies ha trionfato in entrambe le gare disputate al Motorland Aragon non solo per le sue grandi capacità e per il fatto che nessuno come lui si trova a proprio agio sul tracciato spagnolo, ma anche grazie ad una Panigale estremamente competitiva, che ora preoccupa la Kawasaki ed i suoi piloti, ad iniziare dal campione del mondo Jonathan Rea.

A Borgo Panigale lo sviluppo della Ducati Superbike non si è mai fermato, perché l’obiettivo dichiarato è quello di riconquistare quel titolo mondiale che manca nelle bacheche dell’azienda italiana dal 2011, quando Carlos Checa trionfò con la 1098R.
La 1199 Panigale R ora sembra non temere più i lunghi rettilinei che hanno sempre rappresentato un po il suo tallone d’Achille, e molto del merito va alle nuove marmitte Akrapovic che hanno debuttato ad Aragon.

«Rappresentano il proseguimento del lavoro di sviluppo dei terminali di scarico iniziato lo scorso anno – ci ha dichiarato Ernesto Marinelli, direttore del progetto Ducati SBK – e che ci aveva già consentito importanti miglioramenti».

«Con questo impianto di scarico Akrapovic a due terminali utilizzato ad Aragon - ha proseguito Marinelli – disponiamo di una maggior potenza del motore agli alti regimi e di una migliore erogazione che sia Davies che Giugliano hanno apprezzato. Siamo soddisfatti, ma il lavoro di sviluppo che stiamo portando avanti con il nostro fornitore non si ferma certo qui».
Aspettiamoci quindi ulteriori novità su di una Panigale sempre più competitiva. Gli avversari delle bicilindriche italiane sono avvisati.