EICMA 2017: tutte le novità in arrivo

EICMA 2017: tutte le novità in arrivo
Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
Qualche ipotesi ragionata, e qualche certezza, in merito ai modelli che debutteranno al Salone di Milano il prossimo novembre
  • Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
22 agosto 2017

L’estate è ancora nel suo pieno, ma EICMA è ormai dietro l’angolo. Diverse Case hanno ormai nella loro tradizione il disvelo di alcune novità già nell’ultimo periodo estivo (con qualche presentazione a sorpresa) e grazie a qualche gola profonda si sa già di qualche arrivo ormai sicuro.

In attesa di vederle tutte dal vivo, iniziamo quindi a raccogliere quello che sappiamo, unendolo a qualche ragionamento sulla gamma delle Case, per provare ad immaginare lo scenario di EICMA 2017, marca per marca.

BMW

La Casa di Monaco non conosce sosta: tutta la gamma è stata profondamente rinnovata negli ultimi due anni adeguando tutti i modelli alla normativa Euro-4. Questo non vuol dire che in BMW abbiano intenzione di dormire sugli allori: la gamma è ormai completissima, ma ci aspettiamo comunque diverse sorprese.

Vi abbiamo già parlato della nuova S1000RR: nonostante la supersportiva di Monaco sia già stata aggiornata nel modello 2017, è ormai certo l’arrivo di un modello completamente nuovo. E’ anche possibile che in BMW stiano pensando ad una media attorno ai 750/800cc per entrare in un segmento in potenziale forte crescita, magari con un frazionamento dispari ottenuto eliminando un cilindro dal motore della 1000 come ai tempi della K75.

Il prototipo della BMW S1000RR
Il prototipo della BMW S1000RR

I colleghi di Motorrad hanno anche ipotizzato l’arrivo di un nuovo boxer dalla cubatura maggiorata a 1250 centimetri cubici, che risponderebbe al previsto aumento di cilindrata della Ducati Multistrada (vedi sotto) e che evidentemente andrebbe ad equipaggiare, più o meno progressivamente, tutta la gamma boxer. Presumibilmente iniziando dal GS.

E’ anche piuttosto improbabile che la gamma NineT resti invariata – attualmente, oltre al modello originale che ne costituisce anche il modello più pregiato, troviamo Scrambler, Racer, Pure ed Urban GS. Difficile darla per incompleta, ma visto l’appeal del segmento è facile che a Monaco vogliano spingere ancora sull’acceleratore visto il target dichiarato di arrivare a 200.000 moto/anno entro il 2020.

Aspettiamoci sorprese anche fra gli scooter, visto che la mobilità urbana è uno dei temi più caldi per BMW, e volendoci sbilanciare, una G 310RR per correre nella nuova 300SS ci starebbe benissimo. E poi, chissà che concept svelerà a sorpresa Stephan Schaller alla fine della conferenza stampa di martedì…

Ducati

La Casa bolognese è una delle poche su cui abbiamo certezze, sotto forma della Panigale V4. Non conosciamo la denominazione ufficiale del modello, la chiameremo così in attesa del debutto ad EICMA che avverrà comunque dopo un disvelo del motore in occasione della gara di Misano della MotoGP.

Ducati Panigale V4
Ducati Panigale V4

Ci saranno però altre novità, magari meno rivoluzionarie ma comunque di grande sostanza, ad iniziare da un possibile cambio di motorizzazione per Multistrada, che potrebbe adottare il Testastretta 11° nella versione da 1262cc attualmente montato sulla XDiavel. Anche in ottica di razionalizzazione produttiva la mossa sarebbe sensata e preluderebbe ad un cambio anche per Monster 1200, che però ci immaginiamo più diluito nel futuro. Più probabile invece un rinnovamento del Monster 821, che recepirebbe i ritocchi estetici della 1200 dello scorso anno ed adotterebbe il propulsore da 937cc che ha sostituito l’821 su Hyper e Multistrada 950.

Piuttosto improbabile che resti invariata la gamma Scrambler. Se dovessimo tirare ad indovinare punteremmo senza dubbio su una versione semicarenata…

Gruppo Piaggio

Nella gamma del gruppo si sente forte la mancanza di un modello nel segmento più vivo degli ultimi anni, ovvero quello di maxienduro e crossover da quando l’Euro-4 ha mandato in pensionamento forzato Aprilia Caponord (e la cugina Dorsoduro 1200) e, poco prima, la Guzzi Stelvio.

Ci attendiamo una risposta già ad EICMA, anche se non sappiamo per quale dei due marchi né con che schema. Le possibilità spaziano dall’uso del bicilindrico Guzzi 1400 al recupero di un progetto a suo tempo archiviato che prevedeva l’impiego del V4 Aprilia, con la soluzione intermedia – sulla falsariga di quanto già fatto con Dorsoduro e Shiver 900 – di un aggiornamento del propulsore 1200 bicilindrico, forse la scelta meno impegnativa da un punto di vista economico anche se la meno affascinante da un punto di vista dei contenuti.

Per il resto ci aspettiamo un ampliamento della gamma V9 e qualche declinazione in più per Vespa, magari con una concretizzazione della proposta elettrica svelata lo scorso anno. Già che ci siamo la spariamo grossa: e una nuova Norge con il bicilindrico 1400?

Honda

A Tokyo hanno lavorato sodo in questi ultimi due anni, aggiornando tutta la gamma all’Euro-4 e lasciando ben pochi buchi scoperti. A ben guardare, alla Casa dell’Ala dorata manca una maxinaked competitiva con le più aggressive proposte della concorrenza – una nuova CB 1000R sulla base della nuova Fireblade ci starebbe benissimo. Magari con una versione completamente nuda e una semicarenata, per accontentare gli amanti dello sport-touring e i mercati nordeuropei tradizionalmente amanti della soluzione. E poi, perché no, un Forza in versione Euro 4.

Ma tornando in tema moto, ci aspetteremmo anche una revisione più o meno profonda delle V4, VFR e Crosstourer/Crossrunner, modelli che iniziano a sentire il peso degli anni. Ma il nostro sogno, come è facile immaginare, è vedere almeno un concept della nuova supersportiva V4

Husqvarna

Il brand austro-svedese ci porterà sicuramente qualche sorpresa in tema Svartpilen/Vitpilen, magari con il bicilindrico 700 che ha debuttato lo scorso anno in KTM. Ma saremmo davvero stupiti se mancasse anche quest’anno la Power Cruiser 1301 che circola da tempo in quella che sembra una versione quasi definitiva. Noi l’aspettiamo con ansia…

La Husqvarna Cruiser 1301
La Husqvarna Cruiser 1301

Kawasaki

I ragazzi di Akashi hanno rinnovato quasi completamente la gamma, tralasciando però le proposte vintage. Una lacuna che dovrebbe venire colmata dalla Z900RS, sorellina dall’estetica retrò della nuova Z900 già più volte spiata in fase di collaudo avanzato. E non pensiamo di sbagliare di molto nel pronosticare un ritorno in gamma della W800, con veste più o meno invariata ma motorizzazione aggiornata per rientrare nei vincoli dell’Euro-4.

Abbiamo meno certezze nel parlare di altri modelli. Non si sente parlare da un po’ del prototipo bicilindrico da 650cc con compressore orbitale sulla falsariga dell’ammiraglia H2, ma fatichiamo a credere che l’operazione sia stata archiviata definitivamente. E già che siamo in tema di sportive, si parla da tempo di una ZX-10R tutta nuova, soprattutto nel propulsore, che dovrebbe rispondere alle critiche di debolezza ai medi regimi volte al modello attuale. Dulcis in fundo, facciamo davvero fatica a pensare che una casa come Kawasaki abbandoni del tutto il segmento delle medie sportive. Un vuoto dal colmare con la già citata bicilindrica o con una nuova generazione della 636, magari aumentata nella cilindrata?

KTM

Anche a Mattighofen non hanno certo dormito, nelle ultime stagioni. Gamma Adventure, naked, Sport-touring e monocilindriche sono state tutte aggiornate – e non poco. Cosa resta da fare? Beh, intanto ci aspettiamo la versione definitiva della Duke 700 bicilindrica parallela che KTM ci ha fatto vedere l’anno scorso e che abbiamo acceso in compagnia degli YouTuber che ci hanno accompagnato nell’avventura di EICMA 2016. Magari in compagnia della versione Adventure...

Ma non è finita sicuramente qui, perché fin dall’inizio del progetto MotoGP i ragazzi in arancione non hanno fatto troppo mistero in merito all’intenzione di tornare nel mercato delle supersportive con una RC16 stradale che raccogliesse il testimone della mai abbastanza rimpianta RC8. Che sia l’anno buono?

Suzuki

La Casa di Hamamatsu ha compiuto uno sforzo non indifferente nelle scorse due stagioni, proponendo una gamma completa ed aggiornata. Mancano però all’appello diversi modelli di cui ci aspettiamo una comparsa (o ricomparsa) anche se – soprattutto considerando la tradizionale prudenza Suzuki – non possiamo avere garanzie in merito alle tempistiche.

Il concept Suzuki Recursion
Il concept Suzuki Recursion

La lacuna più grave in casa Suzuki è quella di un modello che sfrutti la moda del vintage: ci immaginiamo una classica vera, ma allo stesso tempo in quel filone ci starebbe bene anche una Katana basata sul concept sovralimentato Recursion. E visto che si parla di vintage, non dimentichiamoci che fra i marchi depositati da Suzuki c’è anche Gamma; difficile ipotizzare un ritorno del due tempi in quest’era di normative stringentissime, ma chissà.

Volendo restare più sul concreto, il ritorno della GSX-R1000 ci ha dato l’occasione, lo scorso anno, di parlare con il presidente Toshihiro Suzuki dei programmi futuri. Che prevedono progetti legati alla mobilità – settore in cui, tutti concordano, vedremo le proposte più innovative nei prossimi anni – ma anche una supersportiva media. 600 o 750? Noi pensiamo più alla seconda…

Triumph

La Casa di Hinckley si è scossa dal torpore in cui era caduta nelle ultime stagioni, con una ventata di modelli nuovi che ci hanno positivamente impressionato fra 2016 e 2017. Con la gamma vintage piuttosto completa (ma aspettiamoci sorprese), il segmento Adventure medio già rinnovato con le Tiger 800 e l’acclamatissima Street Triple 765, non è difficile per esclusione capire dove puntare lo sguardo.

Pensiamo alla Tiger 1200, ma anche alla Speed Triple: due modelli che – tiriamo ad indovinare – potrebbero venire rinnovati con un motore unico, che magari recepisca le novità del nuovo 765. E già che parliamo del tricilindrico medio, è difficile immaginare che a Hinckley non vogliano sfruttare il ritorno d’immagine e lo sviluppo tecnico derivante dalla fornitura del propulsore per la classe Moto2 con una Daytona 765 che vada a confrontarsi con le sportive italiane del segmento delle medie.

Yamaha

Chiudiamo la carrellata con la Casa di Iwata, che anticiperà il salone svelando, il prossimo 6 settembre, una novità importante nel segmento Adventure che non fatichiamo ad associare alla Ténéré 700 sulla base del concept T7 già spiata e svelata in più occasioni. Ma non sarà certo finita qui: pensiamo alla MT-09, che ha già qualche anno sulle spalle (è arrivata nel 2013) e non ha subito stravolgimenti in quattro anni, ma anche alla YZF-R1 che potrebbe subire un cosiddetto “impulso di metà vita”, mutuando un’espressione del mondo automotive, magari limando via quel paio di difettucci che la affliggono ma che non le hanno impedito di risultare la più veloce nella nostra comparativa delle supersportive al Paul Ricard.

Il prototipo Yamaha Ténéré 700
Il prototipo Yamaha Ténéré 700

E poi la mobilità urbana: l’avventura a tre ruote difficilmente si esaurirà con il Tricity – pensiamo a proposte di cubatura superiore, per aggredire il segmento premium – e magari qualcosa che risponda in maniera più o meno diretta all’X-ADV Honda. Dopotutto Yamaha quel concetto l’aveva inventato con il Booster, e fatichiamo a pensare che non voglia ripetere l’approccio, magari ovviamente con un sapore leggermente diverso rispetto a quello della concorrente.

Ultimo azzardo: due modelli che facevano parte della famiglia Sport Classic del 2013 non sono sopravvissuti all’avvento dell’Euro-4. Parliamo di XJR 1300 e di VMAX; riuscite ad immaginarvi una gamma Yamaha che ne faccia a meno?