Nel box HRC scoppia la polemica

Nel box HRC scoppia la polemica
Giovanni Zamagni
La manovra di Marquez al sesto giro è "sotto investigazione", ma la Direzione Corsa deciderà solo "dopo aver fatto accertamenti tecnici". Intanto, nel team c'è tensione. Pedrosa: "Facile sbagliare e poi chiedere scusa" | G. Zamagni
29 settembre 2013

 ALCANIZ – Il clima all’interno del box HRC è rovente: per Livio Suppo, team principal della squadra Honda, non sarà facile tenere sotto controllo Marc Marquez e Dani Pedrosa.

“Sono due ragazzi intelligenti, sicuramente si chiariranno: sono abbastanza maturi entrambi per gestire la situazione” dice Suppo. Un attimo prima, però, Emilio Alzamora, manager di Marquez, era stato decisamente meno diplomatico e più sarcastico: “Non rispondo a nessuna domanda, falla a Livio Suppo, è lui il capo”, aveva detto piccato, probabilmente infastidito dalle dichiarazioni rilasciate da Livio ai microfoni di Italia1: “Marquez deve fare più attenzione, è stato un suo errore”.

 

LA VERSIONE DI MARQUEZ

Che sia stato uno sbaglio di Marquez è evidente. “Sicuramente è colpa mia, perché ero dietro” ammette Marc e quanto accaduto al sesto giro è “sotto investigazione”, come si legge in un comunicato ufficiale della “Direzione Corsa”. Peccato che qualsiasi decisione sia stata rinviata: solo fra qualche ora - o qualche giorno, o qualche settimana, chissà – verrà comunicato se la manovra di Marquez sarà sanzionata. Intanto, il bambino prodigio spiega le sue ragioni, cosa è successo.

 

“Non ho fatto nessuna azione pericolosa: anzi, sono andato dritto proprio per evitare problemi. Sicuramente in quel punto sono arrivato troppo veloce, ho raddrizzato la moto per scongiurare qualsiasi contatto, ma mi hanno detto che con qualcosa – veramente non so con cosa, forse con il gomito – avrei toccato, rompendolo, il cavo del “traction control” della moto di Pedrosa: spero che Dani stia bene. Sicuramente è stato un mio errore, perché ero dietro, ma il contatto è stato minimo, è successo qualcosa di incredibile: non credo proprio di avere esagerato”.

 

LA RABBIA DI PEDROSA

La pensa, naturalmente, diversamente Dani Pedrosa, ancora una volta costretto a leccarsi le ferite: si dice sempre (e, personalmente, sono un grande sostenitore di questa tesi) che nelle corse la sfortuna non esiste, ma nel caso di Dani è giusto parlare di sfiga, perché la protezione prevista lascia libero al massimo un paio di centimetri del “traction control”, eppure Marquez è riuscito a colpire proprio quelli. Probabilmente, non ce la fai nemmeno se lo fai apposta e ci provi 1000 volte.

“Marquez è arrivato troppo aggressivo in quel punto, mi ha toccato nella parte bassa della moto: non so come sia successo, ma si è tranciato il cavo del traction control. Così, appena ho toccato il gas, sono stato lanciato in aria, senza poter far nulla. Ho preso una gran botta al bacino e alle gambe: al momento non ho dolore, anche se cammino un po’ storto. Ancora una volta, però, porto a casa zero punti senza aver fatto alcun errore: stavo guidando bene, la moto era a posto, avevo la possibilità di vincere (vero, NDA)”.

 

Il cavo tranciato sulla moto di Dani Pedrosa
Il cavo tranciato sulla moto di Dani Pedrosa

All’inizio, Dani è relativamente tranquillo, ma con il succedersi delle domande la sua rabbia monta in maniera evidente.

“Verrà a parlarmi, a chiedermi scusa? Purtroppo queste cose vengono fatte solamente dopo: uno sbaglia e poi ti chiede scusa. E’ chiaro che lui, come altri, non mi ha toccato intenzionalmente, ma è successo: un pilota non dovrebbe mai colpire un altro pilota. Non so se Marquez debba essere penalizzato, non spetta a me decidere, c’è chi deve fare queste considerazioni. Dovrebbe però essere più chiaro qual è il limite: si può toccare un altro pilota nel tentativo di passarlo? Benissimo, allora tutti possono fare così, ma ci sono tanti piloti nel mondiale che sanno perfettamente che non si corre da soli, che la pista non è tutta tua”.


Poi un altro affondo. “In quella staccata, io ho recuperato un sacco di metri a Lorenzo che era davanti a me, ma Marquez ha frenato ancora più forte: dove voleva andare? Io ero davanti, il cavo si è rotto perché mi ha toccato”.

 

MARQUEZ VA PENALIZZATO?

Le immagini dell’episodio sono state naturalmente visionate decine di volte dalla “Direzione Corsa”, che però ha chiesto non meglio precisati “accertamenti tecnici” (Quali? A chi? Perché? Boh!) prima di prendere una decisione che “verrà presa il primo possibile”. La solita pagliacciata di un campionato gestito – sotto questo aspetto – nel modo peggiore. Cosa ci si può aspettare? Preso l’episodio in maniera isolata, Marquez non deve essere penalizzato: farlo sarebbe uno scandalo, perché la sua manovra non è stata più pericolosa di altre. I due in realtà si sono appena sfiorati, in un contatto difficile da vedere perfino alla moviola. In altre parole, prendere posizione su una cosa del genere sarebbe la fine del motociclismo. Come dice anche Andrea Dovizioso: “Quello che è successo oggi non è penalizzabile”. Che poi, però, aggiunge: “E’ vero, però, che se accade sempre allo stesso pilota, forse qualcosa bisogna fare”.

I segni del pneumatico posteriore della moto di Pedrosa sul braccio destro di Marquez
I segni del pneumatico posteriore della moto di Pedrosa sul braccio destro di Marquez

 

E’ così ed è quello che, probabilmente, sta valutando la Direzione Corsa: se fosse stato un altro pilota, il caso sarebbe già chiuso, ma essendoci di mezzo Marquez, uno che viaggia sempre sul filo regolamentare, allora la situazione cambia, va presa in considerazione. Marc – è bene ricordarlo – ha già due punti di penalizzazione sulla “patente”, per non aver rallentato durante il warm up a Silverstone mentre sventolavano le bandiere gialle per la caduta di Crutchlow (poi cadde anche lo spagnolo): se dovesse subire altri due punti di penalizzazione, nel prossimo GP in Malesia, fra due settimane, partirebbe dall’ultima posizione. Con grandi benefici per la spettacolarità della gara e del campionato: come si dice, a pensar male si fa peccato, ma a volte ci si azzecca…

 

Nel tardo pomeriggio, Marc Marquez e Dani Pedrosa si sono parlati e chiariti: un gesto inevitabile da parte del giovane spagnolo. Sarà sufficiente per portare un po' di serenità dentro al box? Si vedrà a Sepang.

 

Caricamento commenti...