MotoGP 2016. Qatar GP. Rossi: “Lorenzo in Ducati? Ci vogliono i coglioni”

MotoGP 2016. Qatar GP. Rossi: “Lorenzo in Ducati? Ci vogliono i coglioni”
Giovanni Zamagni
E’ stata una giornata lunga per Valentino: prima l’annuncio del rinnovo del contratto per altri due anni, poi un litigio in pista con il compagno di squadra
19 marzo 2016

LOSAIL Sono successe cosi tante cose, che si fa fatica a parlare delle qualifiche: prima l’annuncio del rinnovo del contratto con la Yamaha per altri due anni, poi uno scambio di opinioni – tutt’altro che gentili – in pista con Jorge Lorenzo: prima di parlare di moto e della gara di domani, sono questi gli argomenti da affrontare con Valentino Rossi, che scatterà dalla seconda fila con il quinto tempo.


«Io, da un po’, avevo deciso di continuare, ma prima di rinnovare il contratto volevo essere sicuro della mia competitività. Invece, la Yamaha ha detto: “noi siamo pronti, ecco il contratto”: loro volevano continuare, io voglio continuare e così, ci siamo detti: perché no? Sicuramente è un grande impegno, non sarà facile essere competitivo per altri due anni, ma mi allenerò ancora di più per essere pronto. Questo è quello che mi piace, stare con la Yamaha ancora di più».


Ha stupito un po’ questa fretta nel rinnovo…

«Perché, come ha detto Lorenzo (in una intervista alla televisione spagnola, NDA), non avevo alternative… La realtà è che entrambi – io e la Yamaha – eravamo contenti di andare avanti, perché non continuare? Nel 2013, quando ero tornato in Yamaha, avevo vinto una gara e avevo fatto quarto in campionato, ma non ero per niente soddisfatto. Così non aveva senso continuare. Ma negli ultimi due anni ho fatto due volte vice campione e ho conquistato 6 GP: non sono tantissimi, ma mi sono divertito molto».


Ti hanno trattato bene economicamente?

«Fortunatamente quello non è un problema. Ma direi di sì, non mi posso lamentare».


Credi che Lorenzo rimarrà in Yamaha o andrà in Ducati?

«Per andare in Ducati bisogna essere coraggiosi, ci vogliono i coglioni: quindi resterà in Yamaha…».


Già che stiamo parlando di Lorenzo, cosa è successo durante le FP4?

«Lui è uscito dai box senza guardare mentre arrivavo io e mi ha rallentato».


Lui dice che non hai niente di cui lamentarti, che non poteva certo andare sull’erba per farti passare.

«Non è così, ma può capitare: mi aspettavo però almeno le sue scuse, invece mi ha pure insultato. In pratica, è successo la stessa cosa che capito a Misano a parti invertite, quando fui io a rallentarlo: a me fecero un culo così e mi diedero anche un punto di penalità, a lui non hanno fatto niente. Sinceramente, Lorenzo oggi non andava punito, perché può accadere, così come non andavo penalizzato io in Misano».


Insomma, c’è un bel clima dentro al box.

«Non è un problema, io Lorenzo ormai conviviamo da tanti anni, ognuno va per la sua strada».


Adesso, finalmente, parliamo un po’ delle qualifiche.

«Il mio obiettivo era entrare nei primi cinque e sono riuscito a centrarlo. Da una parte sono contento, perché il distacco dal primo è contenuto (0”272, NDA), dall’altra sono un po’ dispiaciuto perché nel giro buono ho fatto un errore nel T4, vanificando la possibilità di conquistare la prima fila».


E’ cambiata qualcosa nella procedura delle qualifiche?

«No, alla fine è rimasto uguale alle Bridgestone: sono state usate due gomme e il tempo si fa al secondo giro».


Come sei messo per la gara?

«Marquez è quello che è andato più forte nelle FP4: ha fatto 6-7 giri veramente veloci. Ad analizzare i tempi è lui il favorito, ma anche Lorenzo va forte: spero di essere lì con loro».