Turismo: guida alle vacanze in moto. Terza puntata

Turismo: guida alle vacanze in moto. Terza puntata
Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
Siamo agli ultimi giorni prima della partenza, si tratta di preparare moto e pilota per il viaggio. Qualche consiglio su cosa controllare sulla moto, come vestirsi, come gestire le comunicazioni
  • Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
27 luglio 2012

Punti chiave


Ed eccoci arrivati alla partenza. Mancano pochi giorni al via, la voglia di partire la potete quasi toccare, e i preparativi fervono. Non staremo a spiegarvi cosa portarvi dietro e come farlo, ma se dovete ancora scegliere il bagaglio da equipaggiare vale la pena di buttarvi lì qualche spunto di riflessione. Nove su dieci, se dovete ancora provvedere, la vostra moto non è dotata di valige e/o bagagli rigidi di serie. Andate pure fiduciosi sulle proposte morbide, che hanno il vantaggio di una minor “persistenza” una volta sfilate dalla moto – attenzione, però: se avete uno scarico sottosella è meglio analizzare bene il sistema di fissaggio tenendo in considerazione il fatto che in quella zona il calore si diffonde moltissimo. E se per caso si prende acqua, non c’è nulla come il vapore che si crea in zona scarico per sciogliere la colla come neve al sole – prendete in considerazione proposte alternative.

 

Già che ci siamo, attenzione anche alle borse da serbatoio: se non siete belli alti, nella guida disturbano e non poco. Insomma: l’ideale sarebbe fare qualche prova prima, ma tutto sommato basta pensare bene prima di scegliere. Allo stesso modo, l’abbigliamento va “pensato” sulla base della destinazione: l’ideale sarebbe potersi portare dietro diverse giacche per affrontare diverse temperature, ma non volendo collegare un carriolino dietro la moto una buona quattro stagioni – se pensate di salire dalle torride pianure ai gelidi passi alpini – dovrebbe bastarvi. Per i guanti, che occupano meno spazio, meglio portarsene dietro due paia, uno estivo e leggero e uno pesante ed impermeabile. La cosa vi consente, se doveste trovarvi sotto il diluvio universale, di averne un paio asciutto per il giorno successivo anche se non riusciste ad asciugare quello impermeabile durante la notte. In alternativa, sopraguanti/manopole impermeabili o gli immarcescibili guanti in gomma da bucato tengono pochissimo spazio e possono essere una manna dal cielo.


Ai piedi dimenticatevi scarpette tecniche e proposte simili: andate senza esitazione su stivali turistici, comodi e impermeabili. E l’immancabile antipioggia, da tenere in un marsupio o comunque a portata di mano: quando il tempo si mette al brutto è fondamentale anticipare la pioggia. Indossando antipioggia, sopraguanti e quant’altro quando si è già bagnati sigillerete l’umidità assorbita dai vestiti all’interno dell’antipioggia stessa e la sensazione, ve lo assicuriamo, è quanto di meno confortevole esista. Ricordatevi che, nel dubbio, è meglio avere caldo che freddo: l’ipotermia, per quanto leggera, è micidiale e subdola.

 

L'interfono - per spezzare la noia dei trasferimenti
L'interfono - per spezzare la noia dei trasferimenti

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Anche in questo caso non vi proporremo una panoramica sui vari sistemi e sulle tecnologie degli interfono, ci limiteremo a valutare l’opportunità o meno di impiegarli. Premesso che dipende in larga parte dal gusto personale, e che quasi tutti i sistemi sono realmente efficienti solo su moto dotate di buona protezione aerodinamica o alle basse velocità, pensate a come (ammesso che siate più di uno) la possibilità di segnalare un pericolo a chi segue può salvare da un brutto spavento o peggio, e che due chiacchiere aiutano a far passare i trasferimenti autostradali infinitamente meglio che non canticchiando fra sé e sé.

 


Al contrario vale la pena di ricordare come uno dei maggiori fattori di affaticamento nella guida della moto sia di origine acustica – il rumore aerodinamico udito per tutta la giornata è uno dei fattori che vi fa arrivare a sera più stanchi. Provate ad utilizzare tappi per le orecchie per una trasferta autostradale di media lunghezza, e vedrete la differenza in termini di fatica mentale. Insomma, chiacchierare è bello e fa passare meglio il tempo, ma isolarsi dall’esterno ha i suoi vantaggi. Dovete decidere voi quale soluzione fa per voi, magari – perché no? – alternando comunicazione e silenzio.

Nel dubbio, è meglio avere caldo che freddo: l’ipotermia, per quanto leggera, è micidiale e subdola.

 

La moto


Ma passiamo al mezzo, che va curato un po’ prima di partire: niente di trascendentale, ma con un paio di accortezze potreste rendere sicuramente più gradevole il viaggio.

Tanto per cominciare, sulla base del carico sarà meglio adeguare la taratura del monoammortizzatore. Se siete da soli e non portate che uno zainetto potete lasciarlo com’è, diversamente, a meno che non abbiate una moto su cui la regolazione non è prevista o (meglio…) abbiate invece sistemi di regolazione elettronica tipo ESA, è meglio intervenire sul precarico, aumentandolo secondo il carico. L’ideale sarebbe ottenere un assetto del posteriore equivalente a quello che si ha nella guida a solo e scarichi – la vostra moto è stata studiata per offrire il meglio con una precisa distribuzione dei pesi, e sbilanciare tutto indietro non è sicuramente un sistema per migliorarla. E già che ci siete, date un occhio anche a catena e pastiglie freno, soprattutto se volete fare molta strada magari in zone sabbiose. Non c’è bisogno di andare in Africa per riscontrare usure anomale, bastano spiagge molto ventose.

 

Allo stesso modo, nei casi già citati è meglio sistemare la pressione degli pneumatici. Controllatela, e se si discosta da quella prescritta dalla casa, via di compressore! In linea di massima le indicazioni dei costruttori fanno riferimento alla moto a pieno carico (ed è il motivo per cui spesso tali indicazioni risultano un po' eccessive nella guida sportiva a solo e in condizioni ottimali), per cui non ci dovrebbe essere bisogno di andare oltre. Se però siete un po’ pesantini e partite con passeggero e bagagli a pieno carico, qualche decimo in più non farà male.


Con la sportiva? Sì, ma con le gomme giuste


Apriamo una parentesi specifica per chi fa le vacanze con una moto sportiva, partendo da una premessa: le vacanze sono un’occasione di divertimento e come tale va goduta appieno, e possibilmente con piena sicurezza. Non crediamo di aver bisogno di ricordarvi quanto sia bello guidare una moto con gomme nuove o comunque in buone condizioni e soprattutto adatte allo scopo specifico: lasciate perdere il treno che usate per andare in pista o a fare le sparate indemoniate sul passo di montagna preferito, e prendete in seria considerazione l’acquisto di un treno di buone sport-touring.

Si, si può andare in vacanza anche con la sportiva. Basta non esagerare...
Si, si può andare in vacanza anche con la sportiva. Basta non esagerare...

 

Scordatevi le gomme dei Flintstones di qualche anno fa, le proposte moderne vantano livelli di grip e maneggevolezza superiori agli pneumatici sportivi stradali di qualche anno fa. Inoltre, essendo pensate per l’uso specifico, non si quadrano con qualche centinaio di chilometri di autostrada e mantengono le loro doti a lungo. A casa, se proprio non le voleste finire normalmente, potrete smontarle e tenerle per l’anno prossimo, sicuri di ritrovarle ugualmente prestanti e a posto.



Documenti e vignettes varie


La saggezza popolare dice che la fortuna è cieca, ma la sfortuna ci vede benissimo. Quindi, immaginatevi di essere all’estero, di perdere portafoglio o documenti e dover tornare a casa, magari superando qualche frontiera come quella con la Svizzera o zone free duty dove il controllo non è un’eventualità tanto remota. Niente vi toglierà del tutto dalle peste, ma un buon paracadute è costituito dall’effettuare una scansione di patente, carta d’identità, documenti della moto (assicurazione compresa) e qualunque altra informazione utile (numeri di blocco carte e bancomat, telefono di eventuali polizze tipo EuropAssistance, eccetera) e spedirla ad un indirizzo di posta elettronica con client web, tipo Hotmail o Gmail. I documenti non avranno la minima validità, certo, ma possono costituire la proverbiale pezza d’appoggio nel parlare con la polizia o, banalmente, varcare la frontiera per tornare a casa.


Se siete interessati a percorrere le autostrade nei paesi in cui le sapete essere a pagamento con la vignetta (ovvero il contrassegno da incollare sulla moto – Austria e Svizzera sono i primi posti che vengono in mente) prendete in considerazione l’ipotesi di acquistarla prima, a casa. Quasi tutti gli uffici ACI le offrono, e così avrete una cosa in meno di cui preoccuparvi al passaggio della frontiera quando, sudati e un po’ stufi, scoprirete che non potete pagarle in Euro ma vogliono proprio franchi, magari in contanti…

Appuntamento alla prossima settimana, quando parleremo del viaggio. Si, è arrivato proprio il momento di partire e divertirsi…

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