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Tra le doti di Danilo Petrucci c’è senza dubbio quella di essere un ragazzo schietto, che non accetta le ingiustizie. Nel dopo Gara1 al Balaton Park ha accusato Iannone di aver causato la carambola che alla prima curva ha fatto cadere sette piloti e ne ha mandati due all’ospedale.
Come si dice in questi casi: severo ma giusto.
Che cosa hai visto dell’incidente?
Non ho visto niente perché Iannone mi ha tamponato. Lo sapete tutti che è stato penalizzato con due long lap perché ha causato l’incidente. Mi ha colpito da dietro. Ritengo che un pilota che fa cadere sei piloti e ne manda due all’ospedale, oltre ad avermi causato un forte dolore alla spalla sinistra, non possa riprendere la gara, ricevendo come penalità soltanto due long lap. Non è accettabile.
Bisogna rivedere le regole?
Le regole vanno cambiate, perché non stiamo giocando ai videogame dove se sbagli e cadi puoi ripartire. Non funziona così nella realtà. Io ho fatto una bella gara, sono partito per ultimo ed ho concluso quinto, ma in realtà ho perso dei punti per la mia classifica, perché ho corso con la spare bike preparata in fretta e furia dal mio team, che voglio ringraziare per il loro incredibile lavoro. L’assetto non era certamente quello giusto e nel finale le gomme erano completamente usurate, tanto che non ho potuto difendere la mia posizione. Partire ultimo con la spare bike significa non sapere come possa andare a finire la gara. Senza l’incidente avrei probabilmente conquistato il podio, ma non è stato così e ho anche perso terreno in classifica nei confronti di Bautista e Locatelli. Le corse sono così, ma non riesco a capire e ad accettare le regole che permettono ad un pilota che ha causato un incidente di riprendere il via.
Hai parlato con Iannone?
No, non gli ho parlato. E’ meglio che mi stia lontano per un po’ perché non so cosa potrei dirgli. Non è la prima volta che veniamo coinvolti insieme in una caduta. Lui subito ti chiede scusa, ma poi ai giornalisti dice di aver solo seguito la propria traiettoria”
Perché sei partito dall’ultima casella della griglia?
Sono partito dall’ultima casella della griglia perché la spare bike non era pronta ed è stata ultimata all’ultimo minuto, ma ci sono stati dei problemi di comunicazione tra i meccanici e l’ingegnere elettronico, ed è stato necessario resettare tutto. Per questo non sono riuscito a partire in tempo nel giro di ricognizione ed ho dovuto prendere il via in fondo alla griglia.
Però una volta partito la moto è stata competitiva.
Si in seguito la moto ha funzionato bene e quando ero alle spalle di Bautista e Locatelli ho pensato che fosse avvenuto un vero miracolo. Da li in poi però la moto ho sofferto di chattering, ma sono comunque contento della mia performance. Non sono contento di quello che è successo alla prima curva.
Pensi che il Balaton Circuit sia pericoloso?
No, per me questa non è una pista poco sicura. Si la prima curva è difficile, e lì è facile commettere un errore. E’ una chicane che arriva dopo un rettilineo, ma era lo stesso a Monza e lo è anche a Most. E’ una caratteristica di questa pista così come ce ne sono altre in altre piste.
Pensi sia adatta ad una gara di MotoGP?
Se guardiamo a piste come Mandalika o Buriram vedremo che non sono così diverse da questa. Qui hanno fatto tutto quello che hanno potuto per adattare la pista alle nostre richieste. Il layout non è certamente il migliore tra le piste in calendario, ma come ho detto varie volte penso che la Superbike debba correre sulle piste che vogliono la Superbike. Quando ho iniziato a correre si gareggiava su circuiti come quello di Brands Hatch, davanti a migliaia di spettatori. Ora questo non è più possibile, ma sono piste come quella di Balaton dove si sente il calore della gente che ama la superbike.
Proprio ieri Iannone ha affermato che questa è una pista dove i piloti devono usare il cervello.
Si è vero, ma forse intendeva che siccome lui non lo avrebbe utilizzato lo avrebbero dovuto fare gli altri. E’ stata una cosa incredibile. Avrebbe fatto meglio a starsene zitto.