SBK 2024. Puccetti e Giannini. Che peccato

SBK 2024. Puccetti e Giannini. Che peccato
Carlo Baldi
Sembrava tutto fatto, invece Giannini ha rifiutato l’offerta di Puccetti, che aveva deciso di puntare su di lui. Cerchiamo di comprendere il perché di una scelta senza dubbio anomala
23 maggio 2023

Credere nei giovani. Puntare sui giovani. E’ da quando ho iniziato ad occuparmi di corse motociclistiche che ogni tanto sento queste frasi, alle quali però spesso non seguono i fatti. Crescere i giovani non è facile ed è costoso. Potrei citare decine di esempi negativi, con squadre che hanno ingaggiato piloti ventenni, magari con un contratto di due anni, per poi scaricarli dopo pochi mesi. Peggio ancora chi sui giovani specula, con contratti pluriennali che obbligano al riconoscimento di una percentuale sui futuri ingaggi, anche se non dovessero più far parte di quella squadra.

Ma preferisco citare gli esempi virtuosi, che sono pochi ma ci sono, iniziando dal Team Motocorsa. Lorenzo Mauri ha pescato Axel Bassani dalla Supersport ed ha sempre creduto in lui. Anche all’inizio quando ovviamente i risultati non arrivavano. Ora è facile puntare sulle doti del giovane veneto, ma nel suo primo anno in Superbike, dopo cinque round, Axel aveva 60 punti (in cima alla classifica c’erano Rea e Razgatlioglu con 243 e 206 punti) ed aveva ottenuto due settimi posti a Misano quali migliori risultati. Mauri ha investito in soldi ed in credibilità nei confronti dei suoi sponsor, ha protetto il suo pilota nei momenti difficili ed alla fine ha avuto ragione.

Nelle altre categorie un altro esempio virtuoso è quello del team Prodina, che da sempre punta sui giovani e li aiuta a crescere, mentre parlando del Kawasaki Puccetti Racing la lista dei piloti lanciati dalla squadra emiliana è molto lunga e comprende anche nomi altisonanti come Franco Morbidelli e Toprak Razgatlioglu.

Per capire quale sia il “modus operandi” di Manuel Puccetti voglio ricordare che dopo aver promosso Lucas Mahias in Superbike (in questo caso non si parla di un giovane, ma l’esempio serve per meglio comprendere la mentalità del manager italiano), lo confermò anche per l’anno successivo, nonostante i risultati non fossero stati per niente incoraggianti. “Lucas ha avuto molti infortuni, la sua è stata una stagione difficile. E’ giusto dargli un’altra possibilità, per permettergli di esprimere il proprio potenziale”.

Quando un manager con questi principi decide di puntare su di un giovane lo fa sul serio. Per sostituire Tom Sykes Manuel aveva deciso di scommettere su di un giovane talento italiano. Il primo ad essere contattato fu Luca Bernardi, ma la risposta fu: “no, grazie”.

In seconda battuta ecco Gabriele Giannini, ultimo campione italiano 125 due tempi nel 2016 che corre attualmente nel National Trophy 1000. Una sfida difficile perché il pilota di Anzio, che compirà 21 anni ad ottobre, non ha mai gareggiato a livello internazionale, non conosce nessuna pista estera ed ha nel suo palmares soltanto la vittoria del National Trophy 2022.

L’offerta di Puccetti era completa e molto conveniente, visto che non chiedeva nessun impegno economico da parte del pilota. Inizialmente la risposta di Giannini è stata positiva, tanto che si stavano già definendo i dettagli legati al suo abbigliamento tecnico, ma sabato 20 maggio ecco la doccia fredda: “resto nel National”. Più dettagliatamente Giannini dichiarò che non si sentiva pronto ad affrontare un campionato mondiale senza aver potuto fare un test, e quindi con una moto ed una squadra che non conosceva. “Io ci voglio arrivare al mondiale, ma facendo il percorso giusto e i passi necessari”.

Non me la sento di giudicare la sua decisione, ma di certo sia lui che Bernardi hanno perso una grande occasione, perché come abbiamo visto non sono tante le squadre come il Kawasaki Puccetti Racing che rispetta gli accordi presi e porta a compimento i propri programmi (e Bernardi dovrebbe saperne qualcosa….)

Il più grande augurio che posso fare ad entrambi è che in futuro non si debbano pentire della scelta fatta e che (nel caso di Giannini) la decisione sia stata personale, e non condizionata da altri.

Per quanto riguarda la squadra di Puccetti, si fa il nome di Tito Rabat, che già conosce squadra e moto per averci corso negli ultimi due anni, ma resta anche la possibilità di un intervento di Kawasaki Europa, per proporre qualche pilota già nell’orbita della casa di Akashi, proveniente da qualche campionato nazionale.

Caricamento commenti...