SBK 2023. GP d'Italia. Le pagelle di Misano: Lode a Bautista [GALLERY]

Carlo Baldi
il mondiale Superbike 2023 si è concluso questo fine settimana a Misano, con la quarta tripletta di Alvaro Bautista, con una supremazia senza precedenti
5 giugno 2023

Forse dovrei scrivere che siamo solo al termine del quinto di dodici round e che quindi tutto è ancora possibile, ma non sono abituato a dire le bugie e tantomeno a prendere in giro i miei lettori e quindi scriverò quello che penso realmente: il mondiale Superbike 2023 si è concluso questo fine settimana a Misano, con la quarta tripletta (terza consecutiva) di Alvaro Bautista. Stabilendo tra l’altro il nuovo record di vittorie con 14 successi in 15 gare, lo spagnolo della Ducati ha portato a 86 punti il suo vantaggio nei confronti di Toprak Razgatlioglu, mentre dal terzo posto in giù i punti che i suoi avversari dovrebbero recuperare sono superiori al 150, ed il sesto in classifica, il suo compagno di squadra Michael Ruben Rinaldi è lontano dalla vetta di 199 punti.

Un dominio che non ha confronti con il passato e che va ben al di la dei numeri e dei risultati e che non è nemmeno giustificabile con la supremazia della sua Panigale V4, visto che il campione del mondo 2022 ha annichilito anche i suoi compagni di marca. E non ci si può nemmeno porre la domanda che solitamente sorge in questi casi (troppo forte lui o troppo deboli i suoi avversari?) perché stiamo parlando di un sei volte campione del mondo come Jonathan Rea e di un grande talento naturale come Toprak Razgatlioglu, oltre a qualche giovane di belle speranze e a qualche ex MotoGP.

La Panigale V4 è indubbiamente la moto più performante tra le superbike, ma mentre gli altri piloti che la utilizzano, chi più (Danilo Petrucci) e chi meno (Axel Bassani) hanno comunque qualche problema di assetto da risolvere, quella di Alvaro sembra la perfezione fatta motocicletta.

L’unica alternativa alla rossa italiana, o sarebbe forse meglio dire quella con le prestazioni meno lontane da quelle della V4, è la datata Yamaha YZF R1, che riesce però a salire sul podio solo con il giovane turco. La Ninja Kawasaki è la stessa da ormai un lustro ed è talmente superata da costringere un campione come Jonathan Rea a lottare per la top five. Nonostante i proclami e le super concessioni, la Honda non accenna ad essere competitiva nemmeno per l’ultimo gradino del podio mentre la BMW sfiora il ridicolo. L’unico pilota che al momento evita il tracollo è il giovane Garrett Gerloff, mentre Scott Redding ed ancora di più Loris Baz, appaiono ormai rassegnati ai ritiri ed alle figuracce.

Il prossimo appuntamento con la Superbike è fissato a fine mese a Donington Park in Inghilterra, una pista con caratteristiche particolari e con un clima variabile, dove Razgatlioglu ha conquistato il suo primo podio e Rea ha già vinto per cinque volte. Vedremo se almeno in una delle tre gare d’oltremanica gli avversari di Bautista riusciranno ad impensierirlo o addirittura a batterlo.

Nell’attesa ecco i nostri voti ai protagonisti del weekend romagnolo.

Alvaro Bautista: 10 e lode

Anche a Misano Alvaro a vinto tutto, ma come ha lui stesso affermato dopo Gara2 “l’importante non è vincere, ma è come lo fai”. E lui lo fa in maniera disarmante. Il suo feeling con la Panigale V4 è tale da permettergli di gestire ogni gara come meglio crede. Emblematico quanto è successo in Gara2, quando dopo essersi accorto che sia Toprak che Rinaldi erano particolarmente agguerriti, a scanso di eventuali sorprese si è portato subito in testa, e a suon di giri veloci ha definitivamente staccato i due inseguitori. Invincibile.

Toprak Razgatlioglu: 9

Ormai nemmeno lui crede più alla possibilità di vincere il titolo, ma punta deciso alla seconda posizione in gara ed in campionato. In Romagna il suo peggior risultato è stato il terzo posto in Gara1. Niente male.

Andrea Locatelli: 6

Sono i weekend come questo che gli impediscono quel salto di qualità che gli consentirebbe di lottare stabilmente per il podio. Quello di Misano è stato per lui un percorso in salita, iniziato con il dodicesimo posto in Gara1 e concluso con il sesto in Gara2. Può e deve fare meglio.

Jonathan Rea: 6,5

La sua Kawasaki sembra sempre più lontana dalle prestazioni non solo della Ducati, ma anche di quelle della Yamaha. Con tanta umiltà e con la sua solita grinta lotta per il quinto posto esattamente come qualche anno fa lottava per la vittoria. Campione sempre.

Axel Bassani: 8

Oltre al primo podio stagionale il Bocia offre prestazioni convincenti in tutte le gare e anche in quella Superpole che non è mai stata il suo pezzo forte. Nei prossimi round sarà interessante vedere se è stata solo l’aria di casa o se davvero Axel ha migliorato in quelli che sono (erano?) i suoi punti deboli.

Michael Ruben Rinaldi: 7

Paga sempre un prezzo troppo alto per i propri errori, ma ne commette sempre qualcuno. La caduta in Gara2 rovina un weekend sino ad allora quasi perfetto, nel quale aveva accumulato due podi ed una prima fila. Speriamo che oltre al podio non abbia perso anche l’autostima. Incompiuto.

Dominique Aegerter: 6

La caduta della quale è stato vittima nella seconda curva della Superpole Race ha definitivamente rovinato un fine settimana nel quale lo svizzero non ha mai brillato particolarmente. Settimo in Superpole, ha lottato con Rea in Gara1 per la quinta piazza, ma non è riuscito ad abbattere il leone ferito.

Xavi Vierge: 6,5

Passa gradatamente dalla sedicesima posizione in Superpole al quinto posto in Gara2. Lo spagnolo della Honda lavora sodo e senza lamentarsi, ma viaggiando a luci spente è ad un solo punto da Aegerter nella generale. Sarebbe interessante vederlo su di una moto più competitiva.

Alex Lowes: 5,5

Pur non essendo un fuoriclasse in questo inizio di campionato Lowes ha mostrato segnali di un’acquisita maturità, che lo ha portato spesso molto vicino al suo plurititolato compagno di squadra. Anche a Misano non era andato male nelle prime due gare, ma quella caduta in Gara2 proprio non ci voleva. The same old story.

Danilo Petrucci: 6

La quarta posizione nella Superpole aveva fatto presagire un weekend da protagonista, ma purtroppo il ternano lo è stato solo per le sue cadute. La sua irruenza in Gara1 gli causa una long lap per recuperare il quale Danilo forza e cade alla curva della quercia. La storia si ripete nella Superpole Race, quando cade nella stessa curva e rischia di farsi davvero male. Più forte del dolore Petrucci conquista stoicamente il settimo posto in Gara2. Grande cuore, ma non basta.

Remy Gardner: 5,5

Ennesimo anonimo round per l’ex MotoGP, che però questa volta ha l’alibi dell’incolpevole caduta nella gara sprint. Quanta pazienza hanno in Yamaha?

Garrett Gerloff: 6

Chi lo avrebbe immaginato che dopo cinque round il giovane americano del team privato Bonovo sarebbe stato il miglior pilota della BMW? Precede tutti i suoi compagni nella classifica generale. A Misano, parte male ma poi cresce alla distanza, sino all’ottavo posto di Gara2. Poco, ma meglio del niente che offrono i suoi compagni di marca.

Scott Redding: 4

Chi l’ha visto? L’inglese non centra mai la top ten ed è addirittura quattordicesimo in Gara2. Che abbia capito che è lui il pilota che verrà sacrificato sull’altare di Razgatlioglu?

Stefano Manzi: 10

Con un ultimo giro da manuale il talento della Yamaha piega Bulega e la sua Ducati e si candida ad un posto nel team ufficiale Superbike 2024.

Bruno Ieraci:10

Veni, vidi, vici. Corre come wild card e si porta a casa tutte e due le gare della 300. Bravo lui ed il Team Prodina, che ha saputo valorizzarlo e rilanciarlo. Un giovane (e un team) da tenere d’occhio.

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