SBK 2016. Le pagelle di Assen

SBK 2016. Le pagelle di Assen
Carlo Baldi
In Olanda il campione del mondo non ha solo vinto, ma ha dato una prova di forza che potrebbe annichilire i suoi avversari
18 aprile 2016

Ma allora Aragòn è stata solo una parentesi? A giudicare da quanto è accaduto ad Assen, sembrerebbe di sì. In Olanda il campione del mondo non ha solo vinto, ma ha dato una prova di forza che potrebbe annichilire i suoi avversari. Se la pista del Motorland Aragòn è quella della Ducati, il TT Circuit di Assen è quello della Honda: ma a vincere è stata la Kawasaki, che in gara due ha riproposto il duello fratricida tra Rea e Sykes. Dopo la doppietta di due settimane fa le gare olandesi hanno rappresentato un brusco risveglio per la Ducati, che sino ad ora ha potuto contare sul solo Davies. Però possiamo affermare che rispetto alle gare spagnole la Ducati esce ridimensionata solo nei risultati, perché nella gara di sabato la Panigale di Davies ha saputo tenere testa alla Ninja di Rea sino a quando la sua gomma anteriore (più morbida rispetto a quella scelta dal nordirlandese) lo ha assecondato. Nella gara di domenica, invece, la Ducati ha perso al box, scegliendo una strategia per il cambio gomme che si è rivelata errata nella tempistica. In nessun caso la moto di Borgo Panigale si è dimostrata in difficoltà tecnica rispetto alle verdone di Akashi. E questo fa ben sperare per il proseguo del campionato.

Doveva essere il weekend della Honda, che alla fine festeggia due podi con due piloti diversi. Ennesima dimostrazione di come la CBR stia vivendo una seconda giovinezza, ma anche che sia Hayden che VdMark non sono ancora al livello di Rea, Sykes e Davies. Sotto la pioggia sono naufragate la Yamaha e la BMW. La prima ha pagato gli errori di Guintoli e la scarsa vena di Lowes, mentre la seconda ha scoperto di soffrire terribilmente la pista bagnata. Un problema per il quale a Monaco o a Civita Castellana (sede dell'Althea Racing) dovranno trovare una soluzione.


L’Aprilia cresce di pari passo con l’esperienza in Superbike del team Ioda, e dell’unico pilota sul quale può contare, stante la momentanea indisponibilità di De Angelis, ancora alle prese con problemi fisici senza i quali lui e la sua RSV4 potrebbero lottare con i primi della classe.


La MV festeggia il grande risultato di Camier in gara1, sperando che non sia solo un fuoco di paglia e che il momento di crisi dell’azienda di Schiranna non vada ad interferire più di tanto con l’attività del team.

Prima di dare i nostri voti ai protagonisti delle gare del TT Circuit, vogliamo ringraziare il fantastico pubblico di Assen. Oltre cinquantamila persone che nel weekend hanno gremito le tribune della “Cattedrale della velocità”, seguendo le gare con grande entusiasmo e con i "boati" che accompagnavano le gesta dell’idolo Van der Mark. Ma ad Assen lo spettacolo più bello è sempre il colpo d’occhio che ci regala il parcheggio a fianco della tribuna centrale, che anche quest’anno, nonostante la pioggia ed il freddo (domenica mattina alle 9 c’erano solo sei gradi), è stato riempito da migliaia di moto di ogni tipo.
 


PAGELLE

Jonathan Rea – voto 10 
Un pilota per tutte le stagioni. Vince sull’asciutto o sul bagnato, con le slick o con le rain e niente lo può ostacolare, nemmeno un cambio gomme. Non sbaglia mai niente, tantomeno la tattica di gara. A chi pensava che dopo la Spagna Johnny fosse entrato in crisi, lui ha risposto con la seconda doppietta stagionale. Mancano ancora 20 manche alla fine del campionato, ma sarà terribilmente difficile per i suoi avversari riuscire a batterlo. Sempre più Cannibale.

 

Tom Sykes – voto 8
Conquista la sua trentatreesima Superpole, ma poi cade nella gara di sabato. Si fa perdonare la domenica quando cede solo all’ultimo giro al suo compagno di squadra, nonostante a Rea al posteriore abbiano montato una slick mentre a lui, per sbaglio, un’intermedia. Purtroppo l’aria nel box Kawasaki si fa sempre più pesante, e alla fine a pagare non sarà certamente il campione del mondo 2015. A meno che Tom non sia quello del 2016. Rancoroso

 

Chaz Davies – voto 8,5
Assen non è Aragòn, e la sua Ducati qui non lo aiuta come aveva fatto in Spagna. Lui corre le solite due gare generose: nella prima fa sognare i suoi tifosi, ma nel finale paga l’errata scelta della gomma anteriore. Nella baraonda di gara2, dal box sbagliano le tempistiche per il cambio gomme. I ducatisti amano Chaz per la sua generosità ed il suo impegno, e lo aspettano a Imola. Cuor di leone.

 

Sylvain Guintoli – voto 4
Il mago della pioggia… si è fatto sparire da solo. E’ bravo in Superpole, dove solo lo specialista Sykes riesce a batterlo, ma poi fallisce in gara. Cade subito nella prima, e nella seconda, partendo con i favori del pronostico viste le condizioni della pista, sbaglia incredibilmente la scelta delle gomme, montando le intermedie. Perde una grande occasione. Pesce fuor d’acqua.
 


Michael Van der Mark – voto 8
Fa sognare i suoi tifosi, e se sbaglia lo fa per il troppo impegno. Riesce a non sentire il peso della responsabilità di avere addosso gli occhi di 50.000 appassionati connazionali. Nella gara di sabato dà il massimo. Prima getta il cuore oltre l’ostacolo, poi però getta la moto nella sabbia. Ma il suo pubblico lo perdona, e lo acclama ancora di più quando, la domenica, riesce a salire sul podio. Idolo.

 

Lorenzo Savadori – voto 7,5
Siamo sicuri che sia un debuttante e che abbia solo 23 anni? Ad Assen ha corso senza commettere errori, con l’abilità di un veterano. Sta imparando in fretta a sfruttare il potenziale della sua RSV4. Ha sempre affermato che le prime gare sarebbero state quei test invernali che lui ed il suo team non avevano potuto fare, e che ci sono ancora tante cose che deve imparare. Cosa farà quando avrà imparato tutto? Talento e piedi ben piantati per terra lo porteranno lontano. Speranza azzurra.
 


Nicky Hayden – voto 7
Il suo primo podio in Superbike gli viene gentilmente concesso dal suo compagno di squadra, ma lui è bravo ad ammetterlo. Che sia un grande professionista non ci sono dubbi, così come non ci sono dubbi che debba ancora ambientarsi al clima rovente della Superbike, dove spesso devi rischiare tanto per poter vincere. Specialmente se guidi una CBR.

 

Davide Giugliano – voto 5
La sua prima fila e una pista che gli è sempre piaciuta, facevano sperare che il momento difficile di Davide potesse finalmente finire, ma così non è stato. Non riusciamo a capire se sia lui ad essere in crisi o se sia la Panigale a non essere la moto adatta a lui. Siamo sempre convinti che una vittoria potrebbe cambiargli la stagione, ma si deve sbrigare. A Imola avrà bisogno del sostegno dei tifosi italiani.

 

Leon Camier – voto 7
Quarto e nono partendo dalla quinta fila. L’inglese della MV sta facendo un lavoro incredibile, assieme ai tecnici della sua squadra. Senza una moto valida i risultati non si possono ottenere, ma in questo caso vediamo più meriti del pilota che non della moto. Speriamo che il suo impegno venga premiato, e che da Schiranna arrivi prima o poi una nuova F4. Leonino.

 

Joshua Brookes – voto 6,5
E questo da dove spunta? Ve lo sarete chiesti in molti quando avete visto un lampo rosso superare uno ad uno tutti i suoi avversari, come fossero birilli. L’australiano, campione in carica del British Superbike, di manetta ne ha molta, ma evidentemente la sua BMW non lo asseconda. Oggi ha fatto vedere cosa può fare quando il manico conta più della moto. Poi quando le cose sono rientrate nella normalità, ha chiesto troppo alla sua S1000RR, è caduto ed il suo sogno è finito lì. Provaci ancora, Josh.

 

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