SBK 2015, Sepang. Un round caldissimo in Malesia

SBK 2015, Sepang. Un round caldissimo in Malesia
Carlo Baldi
Weekend torrido a Sepang dove Rea potrebbe già laurearsi campione del mondo. Proveranno ad impedirglielo Sykes, Davies ed i piloti Aprilia, ad iniziare da Max Biaggi
30 luglio 2015

Il decimo round del campionato mondiale eni FIM Superbike andrà in scena questo fine settimana al Sepang International Circuit in Malesia. Situato a pochi chilometri dalla capitale Kuala Lumpur, il modernissimo autodromo malese è uno dei fiori all’occhiello della nazione asiatica. La pista è lunga 5548 mt. è stata progettata da Hermann Tilke ed  inaugurata nel 1999. A caratterizzare da sempre le gare che si disputano su questo tracciato è il clima caldo e umido, a volte al limite del sopportabile. Non di rado poi ci si mette anche la pioggia, con temporali che hanno l’unico effetto di rendere ancora più difficile il lavoro di tecnici e piloti.  

E’ la seconda volta che le derivate dalla serie corrono a Sepang e l’anno scorso la gara malese rappresentò un vero e proprio giro di boa per Melandri e per il team Aprilia. L’italiano conquistò un’importantissima doppietta ed il suo primo successo con la RSV4, mentre con due secondi posti Sylvain Guintolì iniziò quella marcia trionfale che lo portò alla conquista del titolo mondiale.
Questa volta le RSV4 in pista saranno tre. Ai due piloti del team Aprilia Racing – Red Devils, Haslam e Torres, verrà affiancato anche Max Biaggi al suo secondo round stagionale, dopo il clamoroso ritorno alle competizioni di Misano nel mese di giugno. Stagione non certo facile per la casa di Noale e per una RSV4 limitata dai nuovi regolamenti.

Quando mancano solo quattro tappe alla fine del mondiale, Haslam può vantare una sola vittoria e sei podi (tre volte secondo e tre volte terzo) mentre il rookie Torres è salito due volte sul terzo gradino del podio. Quella di Sepang è senza dubbio una pista favorevole al quattro cilindri italiano, ma non sarà facile per i tre piloti Aprilia conquistare una vittoria, mentre il podio appare alla loro portata, compreso Max Biaggi che, forte anche dei test svolti la scorsa settimana sulla pista malese, corre con l’obiettivo di migliorare i due sesti posti di Misano e di provare a salire sul podio. Motivati dalla presenza del sei volte campione del mondo, sia Haslam che Torres daranno certamente il massimo ed il fatto che per lo spagnolo questa sia una delle poche piste della Superbike che già conosce, sarà una freccia in più al proprio arco.  

I loro principali avversari saranno come sempre il leader Rea ed il secondo in classifica Sykes, entrambi su Kawasaki. Il primo ha un vantaggio di 125 punti in classifica che se da una parte rappresenta una forte ipoteca sul titolo mondiale dall’altra, come abbiamo visto a Laguna Seca, lo potrebbe limitare, visto che il nord irlandese corre ormai – giustamente  con un occhio alla pista e l’altro alla classifica. Johnny ha un vantaggio di 125 punti sul suo compagno di squadra e 144 su Davies. Se dovesse ripartire da Sepang  con oltre 150 punti di vantaggio sul secondo in classifica, si laureerebbe campione del mondo già qui a Sepang. Un’ipotesi di difficile realizzazione, ma non certo impossibile.

Non avendo al contrario nulla da perdere, Sykes è apparso molto in palla nelle gare precedenti e anche a Sepang si candida tra i favoriti sulla pista che lo scorso anno fu teatro della sua prima diatriba con Baz, clamorosamente sfociata poi a Losail, con il gran rifiuto del francese ad aiutare il suo compagno di team. Sulla carta il tracciato malese non è favorevole alle bicilindriche di Borgo Panigale, ma come abbiamo visto in altri circuiti, ormai i lunghi rettilinei non spaventano più i piloti della 1199. Dopo il secondo grave infortunio di Giugliano a Laguna Seca, qui a Sepang sarà il solo Davies a portare in pista la Panigale ufficiale, mentre i piloti privati saranno Canepa e Baiocco, del team Althea e Mercado del team Barni. Da Davies ci si aspetta una gara di vertice, assieme alle solite Ninja ed alle RSV4, mentre non sarà facile emergere per i tre privati, specialmente per Baiocco e Mercado, per la prima volta a Sepang..

Alex Lowes non è ancora un pilota Ducati, ma potrebbe diventarlo il prossimo anno, magari nel team Althea. Per ora deve ancora cercare di spremere il massimo dalla sua vetusta Suzuki, così come De Puniet, che però sino ad ora non ha mai dato segnali di ripresa. Chissà che il fatto di correre su di una pista che riconoscerebbe anche  ad occhi chiusi non aiuti il francese a raccogliere qualche buon risultato. A corto di risultati anche il team Pata Honda Ten Kate, che dopo Assen non ha più visto il podio se non da lontano. Le voci di un suo futuro in MotoGP sembrano aver deconcentrato il talentuoso VD Mark, mentre al contrario Guintoli si migliora costantemente, ma è limitato dalle prestazioni della sua CBR.

Difficilmente La MV potrà fare peggio dello scorso anno, quando Corti si ritirò nella prima  gara ed arrivò diciassettesimo nella seconda, anche perché Camier ha spesso portato la F4 nella top ten e conta di poterlo fare anche qui in Malesia. Così come Torres anche Roman Ramos, pilota del team Go Eleven Kawasaki, ha corso a Sepang in Moto2 e punta a proseguire una striscia di risultati alquanto positiva per un pilota ed un team al debutto in Superbike. Parlando di team privati Kawasaki, da annotare un altro cambiamento nel team Grillini. Barragan ha deciso di tornarsene in Spagna ed al suo posto, negli ultimi quattro round del mondiale, correrà l’australiano Alex Phillis, figlio di quel Robert Phillis che fu uno dei protagonisti del mondiale Superbike (due volte terzo nella classifica finale) nei primi anni 90, con la Kawasaki ZXR750.

Infine diamo uno sguardo alle gomme, con Pirelli che è anche l’Event Main Sponsor del decimo round del Campionato Mondiale eni FIM Superbike, pertanto denominato Pirelli Malaysian Round. I piloti Superbike potranno provare due nuovissime soluzioni, una anteriore ed una posteriore, rispettivamente la U0104, una SC2 di sviluppo mai utilizzata prima in gara ma provata e molto apprezzata dai piloti nei test ufficiali di Portimão e la T1257, una SC0 di sviluppo che con temperature molto elevate dovrebbe garantire un ottimo grip. In occasione del secondo round asiatico (dopo il primo a marzo in Tailandia) della stagione Superbike 2015, Pirelli porta per i piloti Superbike e Supersport un totale di 2925 pneumatici. Di questi 1710 sono quelli destinati alla Superbike mentre 1215 quelli per la Supersport. Ogni pilota Superbike potrà scegliere tra 35 pneumatici anteriori e 33 posteriori per un totale di 5 soluzioni anteriori e 6 posteriori che comprendono come sempre pneumatici intermedi e da bagnato e lo pneumatico posteriore da qualifica che può essere utilizzato solo nel corso della Superpole di sabato.

All’anteriore tre le soluzioni: la SC1 di sviluppo S1699, che offre un maggior sostegno nell’approccio alle curve a favore di una migliore precisione di guida, la SC2 di gamma, ottimale per temperature esterne elevate perché garantisce solidità e supporto alla fascia battistrada e la nuova U0104, una SC2 di sviluppo mai utilizzata prima in gara ma provata e molto apprezzata dai piloti nei test ufficiali di Portimão. Tre soluzioni anche per il posteriore e tutte in mescola morbida SCO ad iniziare dalla SC0 di gamma, che offre massima improntabilità su asfalti lisci e massimo sviluppo di trazione alle alte temperature, oltre alla più elevata stabilità al decadimento termico delle prestazioni. La seconda possibilità offerta da Pirelli è la SC0 di sviluppo T0611, che ha debuttato a Imola ed è stata utilizzata anche a Portimão e Misano. A queste due soluzioni si affianca la nuova T1257, una SC0 di sviluppo al suo debutto assoluto che, con temperature molto alte e quindi poco grip dell'asfalto, dovrebbe essere in grado di garantire un ottimo grip.