Rea alla 8 Ore di Suzuka

Rea alla 8 Ore di Suzuka
Maurizio Tanca
  • di Maurizio Tanca
Dopo la superlativa prestazione di Assen, Honda ha premiato Jonny Rea regalandogli la partecipazione alla 33esima edizione della 8 Ore di Suzuka, che si correrà il prossimo 25 luglio
  • Maurizio Tanca
  • di Maurizio Tanca
5 maggio 2010

«Sarà una grandissima emozione per me, non vedo l’ora,» ha esclamato il velocissimo talento del team Ten Kate Honda, all’annuncio della sua partecipazione, ufficializzata il 26 aprile scorso, alla mitica 8 Ore di Suzuka, non si sa ancora in coppia con chi.  «Sono assolutamente eccitato per il fatto di tornare a Suzuka.

Ci avevo già corso (e vinto, in coppia con Ryuichi Kyionari, ndr) la “300 km” nel 2007,
quindi speravo che avrei partecipato anche alla 8 Ore di quello stesso anno, ma purtroppo non fu così. La lista dei vincitori riporta nomi che appartengono al gotha del motociclismo da corsa, e sarei chiaramente orgogliosissimo di aggiungerci anche il mio. Però vi hanno partecipato anche tanti grandi campioni che non sono riusciti a vincerla. Davvero, non vedo l’ora di essere li!».

Per le case giapponesi, Suzuka Hachi-tai (così si chiama in patria) è la gara più prestigiosa in assoluto, addirittura più importante di qualunque titolo iridato, e per la Honda in particolare, visto che si corre sul suo circuito. E la “300 km”, che solitamente la precede di un paio di mesi circa, ne funge in pratica da prova generale.

Le quattro Case giapponesi - che fino a qualche anno fa preparavano appositamente costosissimi esemplari della categoria F1 derivati di serie, in seguito sostituiti dalle Superbike - hanno sempre cercato di portare a Suzuka i loro piloti più forti e carismatici del motomondiale e della Superbike, anche se non a tutti in realtà garbava più di tanto far parte di questo importantissimo evento. Compreso lo stesso Valentino Rossi, che comunque vi partecipò due volte, ritirandosi per caduta la prima e vincendo perentoriamente la seconda, nel 2001, in coppia con l’iridato SBK in carica, Colin Edwards, la coppia Barros/Okada, tutti in sella alle bicilindriche VTR1000SP.
 
Inaugurata nel 1978 con la vittoria degli americani Wes Cooley e Mike Baldwin, sulla Suzuki GS1000, la mitica midi-maratona giapponese ha visto la Honda vincere già l’anno successivo con la CB900 - presumibilmente una versione maggiorata della CB750F Super Sport presentata proprio nel ’79, e che sarebbe diventata CB900F Bol D’or di serie un paio d’anni dopo – grazie alla coppia australiana formata da Tony Hatton e Mike Cole.

Quella fu la prima di ben 22 vittorie della Casa dell’Ala Dorata
, contro le 4 della Yamaha, l’unica della Kawasaki (con Slight e Russel nel ’93, quando l’americano vinse anche il titolo SBK con la ZXR750RR) e le 5 della Suzuki, che dopo l’esordio e la replica nell’80 (Cooley e Crosby) e nell’83 (con i fortissimi Moineau e Hubin, a lungo dominatori nel Mondiale Endurance) rimase a digiuno per un bel pezzo, tornando alla vittoria, con piloti giapponesi, nel 2007 con Akiyoshi e Kagayama e l’anno scorso con Sakai e Tokudome, ovviamente in sella alle GSX-R1000. Vittoria, quest’ultima, che Honda ovviamente non ha affatto gradito, e che alla quale cercherà di ribattere grazie appunto all’aiuto di Johnny Rea. 

 

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