Mondiale EnduroGP-18. Freeman (Beta) e Salvini (Husqvarna) botta e risposta!

Mondiale EnduroGP-18. Freeman (Beta) e Salvini (Husqvarna) botta e risposta!
Piero Batini
  • di Piero Batini
Quarta Prova del Mondiale Enduro, in Estonia. Giornata inaugurale all’insegna di un piccolo… grande Freeman, che si conferma astro di prima grandezza, e Domenica di Marca Salvini a conferma della legittimità dell’ambizione Mondiale
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
4 giugno 2018

Tallin, Estonia, 3 Giugno 2018. L’Enduro GP si sposta a Nord con un nuovo appuntamento europeo che ha il suo “epicentro” a Tallin, capitale dell’Estonia. Trasferta e Gara sono impegnative, come del resto, ormai, ogni prova del Campionato del Mondo, spostato su un livello sempre molto alto. Il problema è il solito. Non molti iscritti per una disciplina che non è plebiscitaria e ha bisogno di essere correttamente alimentata per tornare crescere.

Il Sabato di Tallin è di “proprietà” dello stupefacente inglese Bradley Freeman. Il Pilota inglese ventiduenne ha ormai dimostrato di adattarsi perfettamente al ruolo di protagonista della scena mondiale e, dopo aver vinto il Titolo Junior lo scorso anno e aver saputo rendersi particolarmente pericoloso su qualsiasi tipo di terreno, la neve finlandese, la povere portoghese o il duro estone, è ora pronto a contendere a un piccolo gruppo di pretendenti, particolarmente ostici tuttavia, il Titolo massimo dell’Enduro Mondiale. Soprattutto molto regolare a costante, Freeman si è aggiudicato la giornata di Gara di Sabato vincendo solo due Speciali ma mantenendosi sempre nell’elite della competizione, e regolando in virtù della grande qualità della sua azione il Remes di un bellissimo ritorno, l’Holcombe non così preciso come in altre occasioni e il Salvini a un passo dal tenore delle grandi occasioni. Se Freeman ha vinto, ovviamente, la E1, Remes si è aggiudicato la E2 e Holcombe la E3, ma va detto che si è trattato di una giornata di Gara di grande effetto EnduroGP, ovvero il senso dell’Assoluta. A onor del vero, è stata anche una giornata in cui abbiamo visto un Oldrati finalmente incisivo e concreto, a un passo davvero dal fare un “torto” a Larrieu, il francese che poi è salito sul podio della E2 insieme a Remes e Salvini. Giornata di “batosta”, invece, per gli Italiani mattatori della Junior, con Matteo Verona “solo” secondo alle spalle di Espinasse. Cavallo, invece, primo della EJ2.

Domenica si gira pagina, e la Gara diventa a tratti più difficile, sicuramente maggiormente condizionata dalla fatica, ancora caldo, e da qualche colpo di scena. Per uno che scende un altro che sale, è in fondo la regola che lega l’imprevisto agli obiettivi. Ad animare la giornata sono ancora i protagonisti del Sabato, un Freeman galvanizzato, un Salvini in cerca di riscossa, il Remes ritrovato e il potente Holcombe mai pago.

Remes è in effetti il migliore di inizio “tappa”, ma il piccolo finlandese deve fare i conti con la sfortuna nel corso della settima Speciale del giorno, quando sfonda il carter della sua Moto contro una roccia. È quel genere di “infortuni” che non ci vorrebbero mai, perché mandano al banco degli imputati sia il Pilota, reo magari di un eccesso, che la Moto, colpevole della più “classica” delle debolezze. In realtà è l’esempio di sfortuna per definizione, soprattutto in considerazione del peso della punizione che si abbatte, di conseguenza, sia sul Pilota che sulla Moto. Insomma, il Remes tornato “papabile” è costretto a ripartire verso casa con l’onta dello “zero”.

Ecco che, nel frattempo, nella Gara condannata a cambiare faccia, la reazione di Salvini già diventata non negoziabile, anzi “intrattabile”, prepara al grande, vero colpo di scena. Un secondo giro di potenza pura, e Salvini si insedia al comando della Gara davanti a Freeman e Holcombe. Niente da fare, Salvini continua a vincere e a incrementare il proprio vantaggio, e alle sue spalle la resistenza viene meno. Si arrende Freeman, che dopo aver tenuto testa almeno a Holcombe lascia passare l’inglese, si fa vedere, o almeno notare Nambotin, ma Larrieu mette in ombra il collega francese che non attraversa un momento facile. Salvini chiude il Gran Premio con un successo chiarissimo, e mette un’altra pietra sull’edificio di una stagione chiave. Per il Pilota, per il Team e per quanti non hanno mai smesso di credere nell’Asso bolognese.

Freeman vince ancora la E1, così come Holcombe si aggiudica la E3, e fanno due doppiette, e Cavallo si “vendica” di Espinasse andando a vincere la Junior davanti a Soreca. Ben fatto!

Dopo quattro prove del Mondiale, e dopo che Remes ha perso il treno domenicale di Tallin, Salvini è sempre più leader. Non c’è da addormentarsi sugli allori, certo, visto che Holcombe non mollerà mai ed è a sei lunghezze appena, ma la vittoria del Gran Premio di Estonia, e le quattro giornate di gara vinte sin qui, associano il risultato globale di Salvini, ormai ampiamente “collaudato”, a un’ambizione che dovremmo ormai sostenere con la massima fiducia nei mezzi del Grande Alex.

Freeman nel frattempo ha raggiunto Jamie McCanney in testa alla E1, e questa è una dichiarazione di scintille per il prosieguo della stagione delle “piccole”, e con la doppietta di Estonia Stevie Holcombe si stacca dall’inseguimento di Christophe Nambotin per il Titolo della E3. Junior saldamente in mani italiane, con Cavallo, Verona e Soreca nell’ordine, Matteo con un buon vantaggio.

Bene, il bel Gran Premio di Estonia, soprattutto se agganciato alla superlativa performance di Alex Salvini e alla sua raggiunta autorità di posizione, può essere considerato come il migliore invito a decidere di muovere verso Pietramurata il week end del 29 e 30 giugno. Naturalmente per assistere a The Wall, lo speciale concetto di Enduro promosso di diritto a quinta prova del Mondiale di Enduro, o EnduroGP che dir si voglia!

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