Al Paul Ricard i primi test dei nuovi pneumatici Dunlop multimescola da bagnato

Al Paul Ricard i primi test dei nuovi pneumatici Dunlop multimescola da bagnato
2 dicembre 2006
Dunlop ha fatto nuove scoperte e ha “sollevato molta acqua” al circuito del Paul Ricard, vicino a Marsiglia (Francia), la scorsa settimana scorsa, impegnandosi per la prima volta in un test specifico sul bagnato che ha riunito i top team delle categorie MotoGP, Superbike e Endurance. In questa sessione di test durata due giorni, Dunlop ha debuttato in pista con i nuovi pneumatici multimescola da bagnato. Questi test seguono un anno di grandi successi per Dunlop, che ha vinto il Campionato del Mondo nella classe Endurance e i titoli iridati delle classi 125 e 250cc del Motomondiale, oltre a numerosi campionati nazionali Superbike dall'Australia agli USA. I test al Paul Ricard hanno visto riuniti il team francese SERT (Suzuki Endurance Racing Team) vincitore del titolo Endurance, il team Tech 3 Yamaha di MotoGP e la squadra Airwaves Ducati impegnata nel campionato inglese Superbike. I team erano tutti schierati per sottoporsi ad una pioggia di spruzzi sulla HTTT (High Tech Test Track), una struttura costata milioni di dollari e tradizionalmente riservata alle auto da corsa di F1 e alle vetture Le Mans. I piloti Vincent Philippe, Matthieu Lagrive e Julian Costa della SERT, e Leon Haslam e Gregorio Lavilla della Airwaves Ducati hanno provato per due giorni una serie innumerevole di pneumatici Dunlop sperimentali, con l'obiettivo di raccogliere importanti dati per sviluppi futuri. Il nuovo pilota della squadra Tech 3 Yamaha di MotoGP, Sylvain Guintoli, ha provato la Yamaha M1 MotoGP da 990cc solo il primo giorno, non riuscendo a completare i test per una rovinosa caduta che gli ha comportato la rottura della clavicola. Presenti ai testi del Paul Ricard il responsabile internazionale degli sport motoristici di Dunlop Jeremy Ferguson, e Nigel Nock, principale analista dell'Advanced Engineering che ha gestito direttamente questo notevole carico di lavoro. “Abbiamo 49 specifiche diverse di nuovi pneumatici posteriori da bagnato, e se si aggiunge una mezza dozzina di varianti di gomme anteriori, abbiamo dovuto valutare più di 50 nuovi pneumatici”, ha dichiarato Nock. Nei due giorni di test, i piloti hanno percorso oltre 500 giri (1700 km) raccogliendo una grande quantità di dati, scaricati da una speciale apparecchiatura GPS sviluppata insieme agli esperti di registrazione dati della 2D. Questi dati saranno analizzati nei dettagli da una squadra di 7 persone, composta da ingegneri giapponesi ed europei, oltre che da esperti di mescole e costruzione dei pneumatici, anch’essi presenti ai test. Il principale asse di sviluppo ha riguardato le mescole, compreso l'uso innovativo di pneumatici da bagnato multimescola. Questo nuovo sviluppo segue una tendenza oramai consolidata nelle gomme da asciutto, nelle quali vengono già impiegate cinque diverse mescole di gomma in tutta la larghezza del pneumatico per adattarsi alle caratteristiche di specifici circuiti. La squadra di progettazione ha sperimentato anche numerosi nuovi disegni di battistrada, nonostante la principale area di interesse non fosse la pista completamente bagnata, bensì il fondo che si asciuga progressivamente, una di quelle condizioni critiche intermedie in cui spesso si può vincere o perdere una gara. La splendida struttura HTTT del Paul Ricard si è rivelata ideale per questa tipologia di test. Premendo un pulsante, il circuito assume l'aspetto di un enorme sistema di irrigazione mentre gli sprinkler inondano d'acqua il tracciato di 3,3 km, scelto tra le 180 configurazioni del circuito disponibili in questo complesso. Jeremy Ferguson spiega la scelta della struttura HTTT del Paul Ricard: "Collaudare in pista i pneumatici da bagnato durante un normale weekend di gara o durante un test tradizionale è molto difficile, poiché bisogna sempre aspettare le condizioni meteorologiche ideali, che cambiano da un minuto all'altro e rendono virtualmente impossibile qualsiasi analisi o raffronto su basi scientifiche. In questo modo abbiamo il controllo totale e possiamo riprodurre le condizioni, provando i pneumatici uno dopo l'altro in tutte le situazioni, da quelle con pista completamente bagnata fino alla pista quasi asciutta. Dunlop è impegnata in categorie di gare molto più numerose rispetto alla concorrenza e vuole portare avanti lo sviluppo in tutte queste categorie. Quest'anno abbiamo fatto un investimento a sette cifre in una tecnologia costruttiva specifica di nuova generazione, presso il nostro quartier generale di Fort Dunlop a Birmingham, nel Regno Unito, dedicato agli sport motorstici. Questi test fanno parte di un programma progressivo che punta ad ottenere successi prolungati a lungo termine nel MotoGP e in tutte le altre categorie del motociclismo".

Argomenti

Caricamento commenti...