BSA Scrambler 650: come va, prezzo, pregi e difetti tutto nel nostro Test! [VIDEO]

Bella ed evocativa senza perdere originalità e carattere, la nuova Scrambler di BSA è una proposta interessante nel panorama modern classic. L'abbiamo provata in anteprima
26 agosto 2025

BSA ha ufficialmente svelato il suo terzo modello, la BSA Scrambler 650, durante un evento esclusivo tenutosi a Londra presso il famoso locale Bike Shed (una Mecca per gli amanti delle moto classiche e special). La casa motociclistica britannica, rinata nel 2016 dopo la chiusura degli anni '70, continua così l'espansione della propria gamma con una proposta che unisce design robusto e ingegneria moderna e che va ad affiancare la già nota Gold Star 650 e la novità provata durante lo stesso evento, ovvero la Bantam 350.

La nuova BSA Scrambler 650
La nuova BSA Scrambler 650
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Un mono e quel che serve

Il cuore della nuova Scrambler è un motore monocilindrico da 652cc raffreddato a liquido, capace di erogare 45 CV a 6.500 giri/min e conforme alle normative Euro 5+. La moto è stata progettata per offrire versatilità d'uso, con una posizione di guida rialzata, manovrabilità semplificata e coppia ai bassi regimi che la rendono ideale sia per gli spostamenti urbani che per le avventure off-road.

Dal punto di vista delle dotazioni, BSA non ha badato a spese: freni Brembo con ABS a doppio canale e pneumatici Pirelli Scorpion Rally STR garantiscono sicurezza e grip in ogni condizione. Il manubrio largo e la facilità di guida completano un pacchetto pensato per soddisfare le esigenze del motociclista moderno.

La Scrambler 650 sarà disponibile in tre colorazioni: giallo, grigio e nero. Il design, definito dal costruttore come "robusto", riprende i canoni estetici delle scrambler classiche BSA, che storicamente hanno dominato le competizioni off-road.

La tradizione BSA nelle scrambler affonda le radici negli anni '50, con successi memorabili come la Junior Clubman race all'Isola di Man nei primi anni '50 e la gara di Daytona Beach del 1954, dove i piloti BSA monopolizzarono le prime posizioni. Il momento più alto arrivò negli anni '60 con Jeff Smith, che conquistò i Campionati Mondiali FIM 500cc Motocross nel 1964 e 1965.

La nuova filosofia della nuova BSA

Come per gli altri modelli della gamma, anche la Scrambler 650 può essere guidata con patente A2, confermando la filosofia aziendale di rendere le proprie moto accessibili a tutti i livelli di esperienza. La gamma BSA attuale comprende la BSA Goldstar 650 (reinterpretazione dell'iconica omonima) e la BSA Bantam 350, definita come moto "entry-level".

Anupam Thareja, cofondatore di Classic Legends Pvt Ltd (proprietaria del marchio BSA), ha commentato: "La BSA Scrambler 650 incarna lo spirito libero e il senso di avventura che tutti i nostri piloti abbracciano quando sono in strada. Il suo design dinamico e l'estetica unica assicurano che sia accattivante e innovativa nelle prestazioni; speriamo che i piloti saranno incoraggiati a 'provare qualcosa di diverso' con questa moto su misura".

Il dirigente ha aggiunto: "Funzionalità e stile vanno di pari passo in BSA; creiamo classici moderni splendidamente realizzati e vogliamo che i piloti si sentano sicuri ed esaltati ogni volta. La BSA Scrambler 650 è entusiasmante, accessibile e adatta per i viaggi quotidiani attraverso giungle urbane o su strade aperte: affronta ogni ostacolo sul suo cammino con facilità".

BSA Scrambler 650: le prime impressioni in sella

L'estetica è decisamente riuscita ed evocativa dei tempi d'oro non solo di BSA ma delle Scrambler inglesi, soprattutto delle monocilindriche di cubatura importante. Uno dei tratti distintivi di questa proposta anglo-indiana è infatti nel suo motore ad un solo cilindro. Si tratta della stessa unità che abbiamo trovato - anzi ritrovato - sulla Gold Star e che deriva dal quel motore Rotax che un tempo spingeva le BMW F 650 e le Aprilia Pegaso 650.

Come le moto di cui onora la tradizione, è una costruzione solida e metallica. Quasi rustica. Questo porta inevitabilmente il peso un po' in alto: 218 kg in ordine di marcia non sono pochi per un mono. A questo si aggiunge una sella a 820 mm che non è proibitiva ma che può creare imbarazzo ai più bassini. Per tutti però la posizione è comoda, la sella morbida e la guida divertente grazie alla prontezza del motore e alle sospensioni che fanno un buon lavoro. Appagante il sound così come il livello delle finiture, magari non impeccabili nel dettaglio ma in ogni caso curate e impreziosite da verniciature ben fatte. Da dimenticare, invece, gli specchi retrovisori che non riescono ad assorbire le vibrazioni agli alti regimi percepibili sul manubrio e che limitano un po' il piacere quando siamo in trasferimento.

Pro e Contro

Pro

  • Estetica accattivante
  • L'unica mono e questo ci piace!
  • Prestazioni godibili (anche con patente A2)
  • Prezzo interessante

Contro

  • Vibrazioni agli alti regimi soprattutto sul manubrio
  • Freno posteriore poco incisivo
  • Posizione strumentazione

In questo video:

  • Casco MTR Vintage MX Evo
  • Giacca Detlev Louis in Cotone cerato DL-JM 11
  • Pantaloni Detlev Louis Chino
  • Scarpe Detlev Louis DL-BM 4
  • Guanti Detlev Louis DL-GM 6

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