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Se siete alla ricerca di una moto adventure di grande cilindrata, capace di unire prestazioni, tecnologia moderna e un’estetica distintiva, la nuova Moto Morini X-Cape 1200 potrebbe sorprendervi. Questo modello rappresenta il ritorno di questo marchio nel segmento delle crossover sportive, con una proposta capace di competere nel panorama delle grandi adventure tourer. L’X-Cape 1200 si presenta come la moto ideale per chi vuole vivere l’avventura, senza rinunciare alla praticità nell’uso anche di tutti i giorni e alle performance su strada e sterrato leggero.
Il design della Moto Morini X-Cape 1200 è robusto, muscoloso ma equilibrato, caratterizzato da linee che fondono funzionalità e personalità ed è sviluppato in Italia, la produzione invece, come è noto, è tutta in territorio asiatico. La parte anteriore è dominata da un ampio doppio faro full LED e da un cupolino regolabile, pensato per proteggere il pilota nelle lunghe percorrenze. Il serbatoio scolpito e i fianchetti laterali conferiscono dinamismo e agilità visiva, tipici delle moto disegnate in chiave avventura. L’attenzione ai dettagli è evidente nella combinazione di materiali e finiture che valorizzano il carattere sofisticato del modello. Solo alcuni dettagli estetici come gli adesivi sopra carrozzeria rovinano un tantino la sensazione di un oggetto davvero ben curato.
Sotto la carena pulsa un motore bicilindrico a V da 87° corsa corta e da 1.187cc, raffreddato a liquido, con doppio albero a camme e 4 valvole per cilindro, capace di erogare 129cv a 8750giri e 106Nm di coppia massima a 7000giri. Un cuore potente pronto a spingere con decisione il peso dichiarato di 259kg a secco e la capacità del serbatoio di ben 24,5 litri dovrebbe consentire una più che discreta autonomia.
Non manca il supporto di una dotazione elettronica completa; all’appello troviamo il comando del gas ride by wire e differenti modalità di guida, non manca il Traction Control disinseribile e l’ABS Bosch di tipo cornering, disinseribile per la sola ruota posteriore. Il tutto per permettere di adattare differenti esigenze di guida, anche con un occhio alla guida in fuoristrada leggero. Il cambio è a sei rapporti, con frizione antisaltellamento e non manca un quickshifter bidirezionale.
La ciclistica si basa su un telaio a traliccio di tipo misto, acciaio e alcune parti in alluminio, abbinato a un forcellone in alluminio. Le sospensioni sono componenti firmate Kayaba, entrambe garantiscono una escursione di 180mm, la forcella possiede steli da 48mm ed è regolabile nel precarico e nei freni idraulici in compressione e in estensione. Dietro, il monoammortizzatore è anch’esso completamente regolabile e non manca il classico pomello di regolazione rapida del precarico della molla. Le ruote, da 19” davanti e 17” dietro sono a raggi tangenziali per consentire il montaggio di pneumatici Tubless nelle misure 120/70-19 e 170/60-17. Il comparto frenante vede un doppio disco anteriore da 320mm con pinze Brembo ad attacco radiale e a quattro pistoncini contrapposti; dietro, un disco da 280mm con pinza a due pistoncini contrapposti. Infine, la luce da terra è di 190mm, non molto in verità.
Per quanto riguarda gli altri dati “corporei” c’è da considerare che le dimensioni sono piuttosto abbondanti, l’interasse è di 1550mm, l’altezza sella invece è nella norma del segmento ed è pari a 840mm.
La dotazione della X-Cape 1200 è super ricca e completissima. Oltre al parabrezza regolabile in altezza troviamo un cruscotto TFT a colori da 7” che offre una con connettività smartphone completa e la capacità di integrare anche la navigazione a tutto schermo. I blocchetti dei comandi sono retroilluminati, dotati di pulsante a croce per navigare nel menu e non mancano pulsanti dedicati alle operazioni più frequenti come la selezione delle modalità di guida e l'inserimento o il disinserimento del traction control. Abbiamo poi il cruise control, luci full LED di ultima generazione e con funzione cornering. Di serie c'è poi la sella riscaldabile per pilota e passeggero, le manopole riscaldabili, sensori di pressione degli pneumatici, il radar posteriore per allertare il pilota con le classiche luci integrate negli specchietti retrovisori la presenza di un veicolo nei punti ciechi posteriori. Dulcis in fundo, all'appello troviamo anche una telecamera frontale con funzione di dashcam. Questo dispositivo registra in automatico ogni volta che guidate la vostra X-Cape 1200 e consente di scaricare senza collegamento di cavi, ma con il solo ausilio della App di Moto Morini, i filmati qualora se ne renda necessario per opportunità o per diletto. Infine, banale ma importante, non manca una doppia presa USB a completamento della dotazione davvero super completa.
Grazie a una triangolazione tra pedane, manubrio e sella pressoché perfetta, (quantomeno per chi vi scrive, la cui altezza è di 1.78) è facile trovarsi immediatamente a proprio agio. La sella è comoda, ben sagomata, tutti i comandi sono al posto giusto. Sulla base di questa prima buona impressione iniziamo nel considerare le sensazioni che offre questo V2. Non vi nascondo una certa curiosità prima di metterlo alla prova. Di fatto si tratta di un propulsore dall’architettura storica per Moto Morini che, in questa nuova era, è stato ripreso nella sua essenza più pura e reso moderno e perfettamente attuale grazie ad una elettronica ben amministrata.
Il carattere è dolce, allo stesso tempo sportivo e stupisce per quanto sia piacevole nella progressione della potenza. A differenza di quanto ci si potrebbe aspettare non è di quelle “tutto subito”, la corsa corta fa in modo che il meglio della spinta arrivi a regimi più elevati, per intenderci da 5.000 giri in su. Sotto non strappa, la frizione è morbida, è facile goderselo anche in ottica cittadina, ma sopra, a più alti regimi, butta fuori un carattere sportivo piuttosto esaltante. Bello anche il cambio, morbido e preciso negli innesti, soffre solo una eccessiva sensibilità del sensore del quickshifter e del blipper, una caratteristica che, a quanto mi hanno detto, è in fase di correzione prima che le moto entrino nelle sale dei concessionari.
Interessante notare che nonostante un peso piuttosto importante, l’accentramento delle masse, la suddivisione dei pesi 50-50 dichiarato da Moto Morini e la posizione in sella ben centrata sulla moto, rendono la moto “leggera” appena si percorrono pochi metri. Davvero bella la dinamica di guida, facile e divertente, è una moto sana con cui si entra subito in sintonia. Buona anche la sensazione legata al lavoro delle sospensioni, ben scorrevoli, sostengono con profitto i trasferimenti di carico. Solo il mono posteriore è un tantino “secco” sulle asperità dell’asfalto, ma nel complesso si fanno apprezzare. Bene i freni, c’è potenza e modulabilità.
Scarse le vibrazioni, solo un po' troppo calore disturba il pilota, soprattutto nella parte più avanzata della sella, la vicinanza con il cilindro rivolto verso il pilota si fa sentire. Sicuramente mi sarebbe piaciuto provare la moto un po' più a lungo e in una strada più veloce e guidata, ma il tempo a nostra disposizione non è stato molto. Da rilevare che, ad eccezione della mappa Sport, le altre modalità di guida presentano un effetto “elastico”; per intenderci, l’azione sulla manopola del gas è un tantino troppo slegata dall’effettiva assegnazione della potenza. Una scelta decisamente prudenziale in parte condivisibile ma che non mi ha convinto del tutto. Buona la protezione aerodinamica, solo qualche turbolenza nell’area delle spalle ma il casco è ben coperto a patto che il plexi sia nella posizione più rialzata.
Non pervenute invece le sensazioni di guida in fuoristrada. Il tempo a nostra disposizione non ce lo ha permesso, tuttavia la considerazione che possiamo fare è che il peso considerevole di 259kg a secco, la luce a terra di soli 190mm, oltre alle gomme di primo equipaggiamento decisamente stradali, ci suggeriscono che la X-Cape 1200 potrà anche cavarsela lungo una bella strada bianca, ma che l’asfalto sembra il suo ambiente più naturale.
La nuova Moto Morini X-Cape 1200, attraverso un design personale e ben realizzato, punta su un equilibrio tra potenza, carattere, qualità di guida e capacità di offrirsi come ottimo partner nel turismo, anche ad ampio raggio e senza rinunce. Grazie al prezzo lancio di 13.990 euro (che tra l'altro comprende un tris di valigie in omaggio se immatricoli entro il 31 dicembre 2025), una dinamica di guida eccellente e una completissima dotazione di serie, che di fatto lascia fuori dal pacchetto solo le sospensioni elettroniche e un radar anteriore, questa moto cerca spazio in una fascia di mercato intelligente e “furba”. Di fatto si mette nelle condizioni di poter rubacchiare consensi sia nella fascia più alta, quella delle più blasonate globetrotter, sia tra le crossover più arrembanti e di primo prezzo. La ricetta appare ben riuscita e tolta qualche piccola sbavatura che sarà facile correggere, la nuova X-Cape rischia di accontentare un bel numero di appassionati alla ricerca di un oggetto di carattere e con numerose caratteristiche personali distintive. Saprà farlo davvero? Saprà replicare il successo della sorella minore X-Cape 700? Ai posteri l'ardua sentenza.