Nico Cereghini: “Non prendiamo la moto!”

Nico Cereghini: “Non prendiamo la moto!”
Fare questa raccomandazione mi costa molto, lo sapete. Ma oggi non c’è alternativa: per fermare il contagio dobbiamo restare a casa il più possibile e non dobbiamo correre rischi superflui, per il nostro bene e per quello di tutti
9 marzo 2020

Ciao a tutti! Purtroppo le cose cambiano molto velocemente e non al meglio. Fino a ieri un bel giretto con la moto pareva un antidoto perfetto alla frustrazione del momento, coronavirus e dintorni. Adesso è completamente diverso: restate a casa.

E’ l’appello del Governo. Il contagio non accenna a calare, le cifre della calamità crescono vertiginosamente e con quelle la paura di non poter assistere tutti quelli che avranno bisogno di assistenza. E’ anche il mio, il nostro appello. La prendo, oggi, la moto? Non la prendo, nemmeno per fare pochi chilometri.

Certo, non tutti possono restare a casa e lavorare da lì. Molte professioni pretendono la stessa presenza fisica di sempre, e anzi, abbiamo la massima considerazione per coloro che ogni mattina alzano la saracinesca del loro negozio, o salgono sull’autobus per mettersi alla guida, oppure iniziano il turno di pattuglia con l’auto di servizio. Fanno più fatica di noi, corrono più rischi di noi, però non si fermano e siamo loro grati per il servizio che ci danno. E’ anche per loro che dobbiamo fare la nostra rinuncia. Anche per rispetto alla loro posizione più esposta non dobbiamo correre rischi superflui.

Potete immaginare quanto mi costi fare questa raccomandazione, scrivere queste poche righe. Per me come per voi la moto è tutto, uso la moto ogni giorno anche se piove, anche se c’è il gelo. Stavo per dire “anche se nevica” prima di ricordarmi che da qualche anno la legge lo vieta, prima di ricordarmi che l’ultima volta che ci ho provato, con le neve sull’asfalto, alla prima frenatina sono volato via come un sasso piatto sull’acqua. Non sono più le moto (e le gommine) di una volta…

Ma non divaghiamo e torniamo al punto. L’emergenza è tale, lo sapete tutti ormai, che gli ospedali sono in grave difficoltà. Evitare in tutti i modi di essere contagiati dal virus e di contagiare chi vive vicino a noi deve essere la prima preoccupazione di tutti. E allo stesso modo è necessario non mettersi assolutamente in tutte le condizioni di pericolo, e sottolineo ancora una volta “tutte”: anche l’uso dell’auto è da evitare il più possibile, anche la bicicletta. Perché il più stupido degli incidenti potrebbe costringerci a ricorrere al pronto soccorso o alla radiologia, dentro le strutture ospedaliere già congestionate e in alcune città già allo stremo. 

Sono anche molti medici, nostri lettori, che ci sollecitano a fare questa raccomandazione. Adesso, non prendiamo la moto. Un obiettivo lo abbiamo: ci rifaremo tra qualche mese, quando questo incubo sarà, speriamo, soltanto un brutto ricordo. E organizzeremo un bel raduno su qualche passo appenninico, e parcheggeremo le nostre moto tutte in fila e con tutti i lettori faremo festa.

Nico - Coronavirus
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