Nico Cereghini: “La moto nel naso”

Nico Cereghini: “La moto nel naso”
Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
Ogni viaggio, con la moto, è straordinariamente ricco di esperienze sensoriali: il freddo, il caldo, ma soprattutto i profumi e persino i cattivi odori. Quali sono state le vostre esperienze olfattive dell’ultima estate? Il bello della moto è anche qui
  • Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
4 settembre 2018

Ciao a tutti! Quali sono gli odori che vi portate a casa dall’estate? L’argomento può sembrare frivolo e invece è prettamente motociclistico (e forse anche tecnico, come vedrete), perché è soltanto con la moto che sulla strada si colgono nitidamente i profumi e anche i cattivi odori, le correnti fredde, le tiepide e quelle calde. Anche in bici succede, anche a piedi, tutte le volte che ci si muove all’aria aperta; ma naturalmente con la moto e con la sua velocità il ventaglio delle occasioni è molto più ricco, e i sensi godono perché odori e temperature cambiano di continuo e rendono interessante anche lo spostamento più banale.
 

Il mio ultimo odore è un cattivo odore, la puzza di gasolio, tristemente nota per noi perché vuol dire grave pericolo e scivolata facile. Ecco l’aspetto tecnico: se l’olfatto funziona bene si può anche evitare una caduta. Ebbene, stavo percorrendo in moto una statale toscana appena fuori da un grosso centro e, dopo la puzza, ecco che sull’asfalto chiaro vedo bene anche il gasolio: è sulla mia corsia, grosse gocce sul dritto e striscia quasi continua in curva. Deve averlo perduto un mezzo agricolo o più facilmente un camion, capita spesso. Striscio la suola dello stivale sull’asfalto e verifico che il liquido è fresco e scivolosissimo, vado piano senza incrociare la striscia nera, infine vedo fortunatamente una macchina della Polizia locale, la fermo, lancio l’allarme; quando i due agenti mi dicono: “Ma competente qui è l’Anas!”, rispondo che lo so, certo, ma intanto io avviso loro, che provvedano con qualche segnalazione e avvertano l’Anas. Quante volte avete sentito, sulle vostre strade dell’estate, la puzza di gasolio? E’ successo in Italia oppure fuori? Anche all’estero è così frequente la perdita del carburante da parte dei camion? (per inciso, i camionisti, che sono tanti tra i nostri lettori, ci possono spiegare perché capita questo gravissimo fenomeno?).
 

Ma fortunatamente ci sono anche gli odori “buoni”, e il migliore profumo della mia estate l’ho sentito forte all’isola d’Elba, e in passato mi era capitato di registrarlo anche in Sardegna e in genere sulle coste marittime più selvatiche. E’ un profumo di spezie orientali e viene dall’Elicriso, un fiorellino giallo di poche pretese e molto diffuso nella macchia mediterranea che però, soprattutto d’estate quando è secco, sprigiona questa intensa fragranza che resta a lungo nelle narici. Forse l’avete presente anche voi. E infine, e mi sposto in montagna, vi riporto dai miei viaggi dell’estate quel forte odore di fieno appena tagliato che è tipico di questi mesi. In Val Pusteria, dove passo quasi ogni anno, il primo taglio viene fatto di solito ai primi di giugno, il secondo a fine luglio e il terzo, più povero, a settembre. Ma naturalmente i contadini altoatesini devono concimare in abbondanza, la materia prima con tutte quelle mucche non manca di sicuro e così, quando passi con la moto, alterni all’odore del fieno anche quello del letame. Che a me, tutto sommato e se captato per pochi secondi, in realtà non dispiace nemmeno in quanto naturale.
 

Ma i profumi dei viaggi possono essere tanti di più, mi vengono in mente l’odore della pioggia e quello dell’asfalto bagnato che si asciuga al sole dopo il temporale, il profumo della salsedine di certe marine assolate; penso all’odore di fatica (se non proprio di bruciato) dei motori più fiacchi quando sono stressati a lungo in salita. Se ne avete voglia, vi invito a condividere le vostre personali esperienze olfattive portate a casa dai viaggi con la moto.

La moto nel naso