La Triumph Charlie R di Mr Martini

La Triumph Charlie R di Mr Martini
Moto.it
  • di Moto.it
Ci sono special più speciali di altre. Questa è la Charlie R, un'opera unica di Nicola Martini, meglio conosciuto come Mr Martini. Una Cafe Racer davvero "cattiva" e molto esclusiva. Anche nel prezzo
  • Moto.it
  • di Moto.it
25 maggio 2011


"La R è la più… cattiva delle Charlie". Il tono della voce si alza appena, come in un sorriso di soddisfazione, quando dice cattiva. "E' la più cafe racer, tutta verniciata in nero lucido – continua Nicola Martini la più aggressiva delle quattro Charlie prodotte e probabilmente l’ultima". La voce di Mr Martini tradisce l’orgoglio e la predilezione per questa special che davvero lascia a bocca aperta.
Per capire infatti cosa c’è dietro alla Charlie R (e alle sue sorelle) bisogna fare un passo indietro, allargare la visuale e puntare lo sguardo, prima che sulla moto, sul modo di creare, di inventare che ha Mr Martini.
Le sue moto non partono da una motocicletta alla quale vengono tolti pezzi originali e aggiunte parti speciali. Le sue moto sono disegnate e costruite. Sono frutto di un’ispirazione che imprigiona un’idea in una forma che diventa metallo, carbonio, vernice e profumo di benzina.

Lavoro e ispirazione


La base è una Speed Triple, una delle primissime, nulla a che vedere con quelle degli ultimi 10 anni.
"Questa è una di quelle con manubrio basso e un unico e solo faro- spiega Nicola-. Un tre cilindri a carburatori della prima versione della gamma Triumph. Quei bei motoroni anni novanta indistruttibili".
Le poche parti che rimangono di quella Speed Triple sono paradossalmente gli elementi che non ci farebbero mai pensare alla nuda di Hinckley. Proprio quel faro e quel manubrio che oggi ci sembrano così poco Speed Triple.
 

Tutto carbonio verniciato di nero. Anche la grafica del logo Triumph è stata rivista e ridisegnata, mentre il colore è frutto di un’accurata ricerca storica


La carrozzeria è stata creata appositamente da un artigiano che l’ha prodotta sulla base dei disegni originali di Mr Martini. Tutto carbonio verniciato di nero. Anche la grafica del logo Triumph è stata rivista e ridisegnata, mentre il colore è frutto di un’accurata ricerca storica. Passando alla ciclistica, le modifiche maggiori apportate al telaio sono nella parte posteriore. La coda è stata un po’ accorciata e snellita, ma tutte le misure rimangono quelle originali.
"Basta aggiungere frecce e specchietti per farsi un bel giro in strada" assicura Mr Martini. Nel telaietto ai lati della sella sono state sistemate in bella vista le bobine che di solito rimangono nascoste sotto il serbatoio. "E’ stata una mia scelta, le volevo in mostra".


Lo scarico (non omologato) è un pezzo unico, un’opera originale che in molti definirebbero d’arte. I collettori sono prodotti da una ditta in provincia di Modena (per essere precisi di Maranello) la C.t.s.
Il terminale lo produce la Zard in esclusiva per Mr Martini e su suo disegno. “Ho ripreso le forme delle vecchie Trident, da lì ho preso ispirazione per lo scarico della R”.
La strumentazione è della Acewell "una ditta che lavora davvero bene e produce queste strumentazioni piccole ed eleganti, proprio quello che cercavo per le Charlie" spiega Nicola.

E molto tempo


Al metallo, al carbonio, alla gomma va aggiunto il tempo: il tanto lavoro per realizzare una moto come questa. "Circa 250 ore – spiega Nicola -. Prima bisogna rimettere in forma perfetta una moto che ha più di dieci anni. E questo vuol dire che noi smontiamo completamente ogni parte della moto e la rimettiamo a nuovo. Poi inizia il lavoro vero e proprio, quello di creazione. E in fine le piccole messe a punto e la cura per gli ultimi particolari".
Una moto senza prezzo? Non proprio: "Il prezzo su strada è 22mila euro".

Progetti futuri

"Sto già lavorando su diversi progetti – inizia a dire Nicola con entusiasmo non appena lo si stuzzica -. Innanzitutto una 1098, una Ducati, che classicizzeremo. Una carena più classica appunto e gli ridisegneremo il ‘culetto’.
Poi ho questo progetto della Honda XM, avviato sul genere delle monocilindriche anni ottanta. Mi sono inventato questo stile a metà strada tra una Cafe Racere e una motard. E’ una cosa che mi è venuta in mente e che non si era mai vista. Creare cose nuove, idee che non esistevano, del tutto originali, sono queste le cose che mi danno davvero soddisfazione
". 

Leggi anche

Argomenti