Motorrad - The Last Ride. La recensione del film

Motorrad - The Last Ride. La recensione del film
E se dietro la visiera del casco si nascondesse un incubo? Motorrad è un thriller motociclistico che fin dalle prime sequenze spicca per la sua particolarità
15 marzo 2019

Il film Motorrad - The Last Ride fin dalle prime sequenze spicca per la sua particolarità: è ambientata in un Brasile ben diverso rispetto a quello che siamo soliti vedere. Le città caotiche e rumorose, i colori carichi, lo spirito carioca e l’aria di festa sono sostituiti da grandi silenzi (la prima battuta viene detta dopo un quarto d’ora), ampi e spettacolari spazi naturali e una fotografia quasi del tutto desaturata.

A questo, si contrappone una trama dalla struttura abbastanza tipica per il genere. Protagonista della vicenda è Hugo (Guilherme Prates) che grazie all’aiuto di una ragazza riesce a rubare un carburatore (pezzo importantissimo in tutto il film) da uno sfascia carrozze e a terminare la sua Yamaha da cross “fatta in casa” per unirsi così al fratello e ad altri amici in un giro per l’entroterra brasiliano. Dopo essersi aggiunta al gruppo anche Paula (Carla Salle), la stessa ragazza che aveva aiutato Hugo con il carburatore, il gruppo, sperduto nel nulla, comincia ad essere inseguito e perseguitato da un quartetto di oscuri motociclisti armati di machete.

Per quanto siamo dalle parti del genere horror, è interessante vedere come la meccanica dello spavento venga per certi versi stravolta: i cattivi non sbucano all’improvviso dal nulla, vengono sempre “annunciati” dal rombo delle loro moto mostrandosi inizialmente lontani e poi in progressivo avvicinamento. Piuttosto, tutto il film regge grazie alla parecchia tensione che corre insieme alle moto dei personaggi, tensione accentuata ancora di più dal senso d’impotenza che si respira. Dai quattro motociclisti di nero-vestiti, infatti, non c’è scampo.

Da questo punto di vista, Motorrad funziona per l’appunto benissimo, ancora di più non presentando una spiegazione di tutta la violenza di cui diventiamo spettatori. Il Male colpisce indifferentemente con un accanimento splatter mai portato all’eccesso, rendendo il tutto ancora più realistico e angosciante.
Tra inseguimenti e scontri, decisamente ben realizzati e omicidi efferati, ci troviamo di fronte a un film quantomeno interessante dove la figura dei motociclisti armati, sviluppata dal concept del fumettista brasiliano Danilo Beyruth (scuola Marvel), potrebbe divenire quasi iconica.

Inutile dire che quando si parla di moto e film di mezzo ci sia la Rodaggio Film, la passione di Silva e Alessandro nello scovare e diffondere pellicole con le due ruote è ormai sinonimo di garanzia. Motorrad rappresenta, infatti, un nuovo capitolo della loro ricerca: si può infatti trovare, doppiato in lingua italiana, nello shop del loro sito, mentre per averne un assaggio, potete visionare il trailer qui.

Giulia Guastoni

Argomenti