MotoGP 2022. Alberto Giribuola: “Pista nuova, ecco come si lavora”

MotoGP 2022. Alberto Giribuola: “Pista nuova, ecco come si lavora”
Giovanni Zamagni
La 54esima puntata di #atuttogas, online da domenica 13 febbraio, è dedicata al lavoro dei tecnici quando si arriva in un circuito nuovo come quello di Mandalika, in Indonesia: l’ingegnere Alberto Giribuola, capo tecnico di Enea Bastianini, spiega come si prepara la moto. E il pilota…
10 febbraio 2022

Tre giorni di test - da domani, venerdì 11 a domenica 13 febbraio - sull’inedito tracciato di Mandalika, in Indonesia: qui ha corso la SBK lo scorso ottobre, ma per la MotoGP è una novità assoluta. Come si prepara la moto, da quale base si parte, quali sono gli aspetti più difficili da mettere a punto? L’ingegnere Alberto Giribuola, da anni in Ducati, per tanti stagioni capo tecnico di Andrea Dovizioso e dal 2021 a fianco di Enea Bastianini ci aiuta a capire come si procede.

“Prima di tutto bisogna “fare” il cambio: per una pista sconosciuta è un po’ complicato. Attraverso simulazioni fatte al computer, si cerca di capire quali saranno le velocità massime raggiunte e le marce da usare. Alcune Case possono sfruttare i dati della SBK, che qui ha corso nel 2021: questo ti permette di creare un modello più accurato. Si parte con una base nota, quella che il pilota conosce meglio, con l’incognita delle molle delle sospensioni da montare: si tende ad andare con molle più morbide, per fare in modo che la moto si muova, anche quando all’inizio le staccate e le accelerazioni non sono troppo violente. Poi si irrigidiscono. L’altro aspetto molto importante è l’elettronica: non avendo dati a disposizione, si parte con una taratura standard, uguale per tutta la pista. Solitamente, non è così, la taratura è molto diversa da curva a curva: è quasi una moto stradale. Se non si avesse a disposizione nessun tipo di dato, il cambio sarebbe quello più complicato da regolare “al buio”, perché per rifarlo serve molto tempo. Se non ci sono intoppi dovuti al meteo o alla pista, alla fine del primo giorno si arriva a circa l’80% di quella che potrebbe essere la messa a punto ideale. Poi ci sono le gomme: anche Michelin deve fare delle prove, non possono avere la certezza che gli pneumatici portati siano quelli giusti per la pista: sono tante le verifiche da fare”.

Honda e Ducati hanno cambiato molto le loro moto 2022: questo complica ulteriormente il lavoro?
“Può essere più complicato se non sei ancora sicuro di aver trovato la messa a punto ottimale. Se si ha un buon set up di base si parte da una certezza, ma se hai dei punti interrogativi, potrebbe crearti dei dubbi. Quando hai una moto nuova su un circuito che non consci devi fare molta attenzione, bisogna ponderare bene le scelte”. 

Per quanto riguarda il pilota, ecco cosa fa.
“Guarda dei video, fa un giro di pista a piedi (per regolamento non si può girare con uno scooter o una moto, NDA) che aiuta a capire l’eventuale inclinazione di una curva, come sono le condizioni dell’asfalto, quanto sono alti i cordoli”.

Nel podcast, Giribuola parla naturalmente di Enea Bastianini (“Ha una mentalità differente dall’anno scorso, ha le idee più chiare, guida in modo più fluida, senza esagerare. L’ho visto molto, molto bene”), delle differenze tra GP19 e GP21 (“la 21 perdona di più, dà al pilota una maggiore tranquillità, puoi arrivare più facilmente al limite”).

Giribuola parla anche di Dovizioso e analizza nel dettaglio perché i piloti provenienti dalla Moto2 riescano ad adattarsi meglio alle gomme Michelin.