La PlayStation compie 25 anni: la nostra top ten dei suoi giochi di moto

La PlayStation compie 25 anni: la nostra top ten dei suoi giochi di moto
  • di Federico Sciarra
Qualche giorno fa, la console con cui Sony entrò nelle case di tantissimi videogiocatori ha raggiunto il suo quarto di secolo. Ecco i nostri giochi preferiti per gli appassionati delle due ruote
  • di Federico Sciarra
10 dicembre 2019

Ben 25 anni sono passati dal momento in cui la prima console PlayStation è arrivata sul mercato internazionale per rivoluzionare il mondo videoludico.

Per celebrare questo avvenimento, abbiamno deciso di stilare la Top 10 dei migliori giochi di moto per console. Titoli dal passato e dal presente che ci hanno fatto e ci fanno sognare il mondo delle due ruote.

Moto Racer

Il leader indiscusso, il videogioco che non poteva mancare nella vostra collezione se amavate le corse su due ruote. Moto Racer è stato sviluppato dalla Delphine Software International e pubblicato dalla Electronic Arts per PlayStation a novembre del lontano 1997.

Al di fuori dei cabinati nelle sale giochi le due ruote non godevano a quei tempi di un parco titoli molto nutrito e, nello specifico, pochissimi videogiochi comprendevano ben due classi di moto: moto da corsa e motocross. Le modalità di gioco erano molto semplici: Time attack, Single Racer e Championship, quest'ultima necessaria per sbloccare 4 degli 8 tracciati disponibili in gioco.

Il gameplay si ispirava molto da vicino ai titoli per sale giochi dove, come sempre, dovevate tenere d'occhio il countdown del tempo ed essere abbastanza veloci da superare tutti i checkpoint per non finire in game over.

Il divertimento in single player era assicurato ma, più di tutti, fu la modalità split screen ad incoronare Moto Racer il miglior gioco di moto per PS1.

Quante volte avete sfidato i vostri amici sulla mitica pista della muraglia?

Road Rash

Indimenticabile, illegale e... violento. Road Rush merita di diritto il secondo posto anche se la sua prima uscita è datata 1991 su Sega Genesis tuttavia, nel 1996, arrivò anche su PlayStation.

Pubblicato nel 1991 da Electronic Arts, deve il suo nome "Rash" alle escoriazioni della pelle che ci si può procurare quando si cade in moto strisciando sull'asfalto; il segreto però di questo titolo lo si scopre solo giocando e avendo a che fare con i propri avversari nelle corse clandestine.

Picchiare gli avversari per sorpassarli? Nessun problema. Investire pedoni senza alcun motivo? Tutto concesso, e forse proprio per questo motivo, esulando dalla parte racing, Road Rash è rimasto nei cuori degli appassionati: la possibilità di eseguire azioni fuori dal comune che avevano un impatto diretto sui risultati delle gare.

Oltre però alla parte "cruenta" bisogna menzionare anche la difficoltà nel procedere, livello per livello, fino alla conclusione del gioco. All'epoca non era facile e, ancora oggi, siamo certi che molti videogiocatori "seriali" si troverebbero in difficoltà a terminare il livello 5. 

Dato il successo che ebbe all'epoca Road Rash può vantare ben 6 sequel, tra cui l'ultimo pubblicato nel 2017: Road Redemption.

XS Moto

Se dovessimo indicare un antenato della moderna serie videoludica MotoGP non avremmo dubbi nel menzionare XS Moto, il gioco sviluppato da Interactive Entertainment Ltd e pubblicato nei primi anni del 2000 su diverse piattaforme.

Caratteristica principale di questo titolo, oltre alla grafica stile Gran Turismo, era la simulazione del comportamento delle moto nei diversi circuiti, meno arcade rispetto ai concorrenti dell'epoca. Poco conosciuto dai più ma altrettanto amato da chi cercava un briciolo di realismo in un mercato ancorato al genere arcade, XS Moto merita il gradino più basso del nostro podio.

Solo due modalità di gioco erano presenti: single player mode e championship mode, a cui però bisognava aggiungere la modalità "skill test", una sorta di tutorial dove provare le proprie abilità con il joystick. Se questa modalità non veniva completata, nella schermata di selezione della difficoltà di gioco "amatore" e "professionista" rimanevano bloccati, relegandoci alla difficoltà "novizio".

MotoGP (2001)

Passando alla PlayStation 2 e prima ancora che la licenza ufficiale MotoGP fosse acquisita dal team di Milestone, fu Namco a sviluppare il primo videogioco della massima serie su due ruote.

Basato sulla stagione 1999 con la mitica classe 500, MotoGP includeva ben 32 moto da corsa e 5 circuiti: Suzuka, Paul Ricard, Jerez, Donington e Motegi; curioso fu che, proprio quell'anno, non prese il via il GP di Suzuka. Tra i team e le moto più importanti disponibili ricordiamo:

  • Repsol Honda con la Honda NSR 500;
  • Yamaha Team con la Yamaha YZR 500;
  • Suzuki Grand Prix Team con la leggendaria Suzuki RGV-Gamma

Per quanto riguarda invece le modalità di gioco potevamo dilettarci in single player con gare singole, campionato e sfida a tempo oppure, in multiplayer, con il classico split screen per sfidare gli amici.

Tourist Trophy

Sempre per PlayStation 2 non poteva mancare nella nostra lista Tourist Trophy, the real riding simulator, il primo ed unico tentativo di Polyphony Digital (lo studio dietro alla realizzazione della serie Gran Turismo) di approdare sulle due ruote.

Arrivato su console nel maggio del 2006 ha rappresentato il titolo di punta del racing su due ruote con moto stradali (e non) fino all'arrivo della serie Ride di Milestone.

Caratterizzato da una grafica più che sensazionale per i primi anni 2000 e da una fisica ottima (ma non banale!) per essere giocato con il joystick, Tourist Trophy è rimasto nel cuore di moltissimi appassionati.

Resta un mistero il motivo che non ha spinto Polyphony a realizzare un secondo capitolo visto il successo che ha conseguito sia tra il pubblico che tra la critica.

Grazie ad un parco moto gigantesco e ai 30 circuiti inclusi, Tourist Trophy si avvaleva di una carriera single player completa ed intrattenente, ancora oggi sotto certi aspetti ineguagliata dalla concorrenza moderna.

MotoGP 07

Dopo l'abbandono di Namco fu la software house italiana Milestone ad accettare la sfida della MotoGP videoludica. E fu così che nel 2007 nacque MotoGP 07, il primo titolo della serie distribuito da Capcom e sviluppato da un'azienda italiana. 

Il gioco vantava la licenza ufficiale della Dorna e offriva al giocatore la possibilità di cimentarsi nella stagione 2007 a bordo di una delle 22 moto ufficiali, in aggiunta ovviamente ai 22 piloti reali e ai 17 tracciati del campionato reale. Caratteristica principale del gameplay era la progressività degli achievement, rendendo così le ore di gioco finalizzate al ricevimento di diverse ricompense, tra queste ricordiamo una serie di video ufficiali della MotoGP.

Altra peculiarità di questo titolo era la possibilità di scegliere il modello di guida: arcade, avanzato o simulativo, in modo da offrire diversi gradi di sfida sia per il rookie (con diversi aiuti di guida) che per l'esperto. Anche in questo titolo non mancava la classica modalità split screen per duelli all'ultima curva insieme ai vostri amici.

SBK-07

Sempre lo stesso anno Milestone portò sul mercato una nuova serie: SBK-07, ovvero Superbike World Championship. Probabilmente spinti dal desiderio di ampliare i propri orizzonti in ambito due ruote, gli sviluppatori della software house italiana offrivano al giocatore la possibilità di partecipare all'intera stagione 2007 della Superbike con tanto di licenza ufficiale.

Proprio come MotoGP 07, anche SBK-07 permetteva di selezionare la difficoltà di gioco tra amatore e professionista, alzando sempre più l'asticella dell'impegno richiesto per vincere le gare. Tra i protagonisti di quel titolo non possiamo dimenticare Troy Bayliss e la Ducati Xerox, Noriyuki Haga e Max Biaggi, tutti pronti a darsi battaglia in pista.

Il gioco realizzò abbastanza numeri per garantirgli 6 sequel, alcuni disponibili solo per le successive generazioni di PlayStation.

Ride

Un ampio balzo in avanti nel 2015 e, su PlayStation 3, arrivò Ride. Le due ruote erano ormai il main core di successo di Milestone che, senza troppi indugi, decise di investire in un degno successore di Tourist Trophy; ed ecco che 4 anni fa il primo gioco "moderno" dedicato anche alle moto stradali vide la luce pubblicato da Namco. Il successo fu incredibile sia tra il pubblico che tra le riviste specializzate.

Grafica di riferimento, gameplay di riferimento e tantissime moto da parcheggiare in garage. Si poteva desiderare di meglio? Nel gioco erano presenti numerosi costruttori ufficiali con diversi modelli di punta fino alla fine del 2014, in sostanza Ride era ed è tutt'ora, con i suoi sequel (nel 2020 arriverà il nuovo Ride 4), il gioco definitivo per ogni motociclista

Quale motivo, oltre agli elementi sopraccitati, ha reso Ride un titolo di riferimento secondo noi? Sicuramente la modalità carriera, dove si partiva da "underdog" per poi arrivare a competere nelle gare più titolate al mondo.

Valentino Rossi: The Game

Passando invece all'ultima console Sony, la PlayStation 4, Milestone lanciò sul mercato nel 2016 Valentino Rossi: The Game, un titolo dedicato al talento italiano romagnolo che ha tenuto incollati agli schermi TV migliaia di fan. 

Il videogioco ci ha fatto rivivere i successi di Valentino Rossi celebrando i suoi 20 anni di carriera motociclistica con una serie di sfide dedicate, in aggiunta alla stagione 2016 della MotoGP; tra le novità di questo titolo spuntava anche il mitico ranch di Tavullia e la possibilità di guidare le auto utilizzate durante il Monza Rally Show.

Infine, oltre alla modalità carriera e all sfide "VR 46", la modalità di gioco MotoGP World offriva la possibilità di organizzare interi campionati o singoli Gran Premi di diverse categorie che variavano dalle classi MotoGP 2016 e 2015, fino alle storiche 125cc e 250cc a due tempi. Insomma, una vera manna per ogni appassionato di motociclismo!

MotoGP 19

MotoGP 19 rappresenta, ad oggi, il miglior titolo di moto mai creato per diversi motivi: ottima fisica delle moto, gameplay intrattenente, parco moto molto ampio, sfide storiche ed una IA fenomenale.

Dopo anni e anni di sequel del primo MotoGP 07, Milestone ha rivoluzionato la sua stessa serie intervenendo su uno dei problemi principali che caratterizzavano le esperienze in single player, ovvero le performance dei piloti virtuali guidati dal computer. Con A.N.N.A infatti, intelligenza artificiale basata su reti neurali, correre contro gli avversari non è più un terno al lotto alla prima staccata, bensì un'esperienza piacevole, dinamica e mai scontata.

La modalità carriera è vastissima mentre le 60 sfide storiche incluse ci fanno rivivere quelle rivalità che hanno dominato il motociclismo competitivo e ci hanno fatto appassionare, amare o odiare alcuni piloti di diverse epoche.

Siamo curiosi di sapere che cosa ha in serbo Milestone per il prossimo capitolo della Serie MotoGP ma, nel frattempo, vi lasciamo alla nostra videorecensione di MotoGP 19.

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