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L’idea nasce non da un brainstorming in sala riunioni, ma dalla mensa della sede centrale Suzuki a Hamamatsu, in Giappone, dove un gruppo di dipendenti indiani ha portato in tavola i sapori di casa. Le ricette, rigorosamente vegetariane e autentiche, sono state sviluppate in collaborazione con Toriyoshi, un’azienda locale di catering, e poi confezionate con un tocco di design automobilistico made in Suzuki
Ma qual è il nesso tra curry e moto? La risposta è semplice: Suzuki celebra la diversità culturale del suo team, in particolare la comunità indiana che lavora in Giappone. Così, il curry diventa un ponte tra culture, un modo gustoso per ringraziare i dipendenti e far conoscere la loro cucina al grande pubblico, con un packaging che omaggia modelli iconici e, per i collezionisti, nasconde una sorpresa: mettendo insieme le quattro confezioni si forma un ritratto dei dirigenti Suzuki, vecchi e nuovi. Il tutto si acquista online sul negozio ufficiale Suzuki in Giappone, con consegne che possono richiedere fino a due settimane per la popolarità del prodotto. Peccato che per ora non sia previsto l’invio in Europa, Italia inclusa. In sintesi, Suzuki ha trovato un modo originale per unire motori e gastronomia, dimostrando che a volte la passione per la velocità può correre a braccetto con quella per il buon cibo.
I quattro curry sono:
Daikon Sambar (Hayabusa): Stufato di fagioli e verdure con tamarindo, dal sapore acidulo e piccantezza media (3/5).
Aona Mung Dal (V-Strom 1050 DE): curry leggero con fagioli mung gialli e cavolo senape, delicato e poco piccante (1/5).
Pomodoro Lens Dal (Swift): lenticchie con pomodoro, cumino e curcuma, saporito e leggermente piccante (2/5).
Chana Masala (Jimmy): piatto piccante a base di ceci e peperoncini verdi, dal gusto deciso (4/5)