Gli automobilisti non sentono le moto

Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
Ne siamo convinti anche noi, gli automobilisti sono troppo distratti. Ma ora NBC News aggiunge un allarme specifico: gli abitacoli delle auto sono diventati così silenziosi che i guidatori non riescono a sentire le sirene di emergenza. Gli scarichi rumorosi non servono
  • Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
22 agosto 2023

Un paio di anni avevamo letto su NBC News che uno studio europeo aveva stabilito, con metodi scientifici, che gli scarichi aperti utilizzati da molti motociclisti non riuscivano a penetrare in una qualche misura efficace dentro gli abitacoli ovattati delle auto di oggi e qui sotto potete vedere il video di quell'esperimento.

Sono tanti, anche da noi, i riders convinti che uno scarico molto rumoroso salvi la vita. Non è così e NBC News suggeriva: se la pensate in quel modo, allora è più efficace suonare continuamente il clacson, che manda i suoni in avanti e non indietro. Ma adesso emerge una realtà ancora più allarmante: con il progresso della tecnologia fonoassorbente, sempre più spesso gli automobilisti ostacolano e bloccano sulla strada i veicoli di emergenza. Perché le sirene non si sentono.Chi vive in città può verificare quasi giornalmente come le ambulanze e i mezzi speciali fatichino a farsi sentire. Hanno fatto un test pratico, quelli di NBC: un giornalista a bordo di un Suv di ultima generazione si è infilato nel traffico a caccia delle sirene. Ebbene, un camion dei vigili del fuoco, nonostante le sirene spiegate, è diventato udibile quando era ormai a pochi metri dall’auto.

Questo è un enorme problema, che può rappresentare la differenza tra la vita e la morte per chi attende i soccorsi. Per noi motociclisti suona come un avvertimento: dobbiamo essere ancora più attenti, soprattutto nel traffico. Non c’è scelta: sguardo circolare e sempre vigile, lontani dagli altri veicoli, dita pronte sul freno anteriore, mai dare nulla per scontato.

Aspettando l’unica, realistica soluzione effettiva che vedremo nel prossimo futuro: la diffusione dei sistemi di dialogo tra i veicoli e le infrastrutture, nonchè di quella guida autonoma che- superfluo precisarlo- rappresenterà la fine di un certo modo di vivere la moto. Ahimè.