Dal Caballero bicilindrico alla Moto2: la rivoluzione Fantic di Mariano Roman - L'INTERVISTA

Dal Caballero bicilindrico alla Moto2: la rivoluzione Fantic di Mariano Roman - L'INTERVISTA
Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
Dal progetto Moto2 alla nuova Caballero bicilindrica, dalla Rally replica della moto di Picco alla Dakar fino allo scooter elettrico e alla splendida bicicletta realizzata con Francesco Moser. I tempi non sono facili, ma Fantic Motor è “racing oriented” e va forte
  • Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
29 giugno 2022

L’amministratore delegato di Fantic Motor, dallo scorso maggio anche vicepresidente di Ancma, per una chiacchierata al telefono. Partiamo dalla Moto2? Fantic entrerà nel 2023 con diverse certezze già note: la collaborazione di Jan Witteveen, Claudio Giovanardi responsabile, team manager Stefano Bedon Ex-Snipers. Ma dei piloti che mi dice, Roman, ed è vero che Fantic prenderà il posto del team VR 46, come si vocifera?

Per adesso - prende tempo Mariano Roman - nulla è definito, siamo in fase di discussione con tre o quattro team e ci vorranno due settimane per chiarire. Non vorrei bruciare le trattative, ed è così anche per i piloti. Ho visto che la situazione è delicata e complessa, piloti che vanno avanti e indietro, che hanno aspirazioni di qua e di là... Stiamo cercando di fare scelte adeguate all’obiettivo: noi vogliamo arrivare in Moto2 ed essere molto competitivi, non ci interessa arrivare ventesimi. La squadra ha persone di grande esperienza, che ci daranno una mano a costruire qualcosa di buono. Il team sarà interno, non sarà “appoggiato a”. Facciamo quello che facciamo per essere un team ufficiale e molto professionale.

Anche in MotoGP, volete arrivare? Roman non lo esclude

Quello è un sogno: è chiaro che dipende dai risultati, da come andrà l’azienda, ci sono diverse variabili. Ripeto, per ora quello è solo un sogno.

Ma intanto l’azienda macina successi. Il fatturato 2022 sarà vicino ai 200 milioni, l’obbiettivo al 2025 di 500 milioni... Andate veloci, davvero racing oriented, come dite voi

Azienda racing oriented, sì, che deve fare del racing la sua brand value e soprattutto deve avere questo spirito all’interno, deve essere un azienda da corsa. E questo ci serve anche per avere la nostra identità in un mercato che si va sempre più complicando: con l’arrivo dei cinesi, prodotti a basso prezzo, senza dazi, con i finanziamenti governativi. Stiamo affrontando un momento estremamente delicato e importante, e dobbiamo trovare la nostra via”.

“A fine luglio - prosegue Roman - ci trasferiremo nella nuova sede, il nostro nuovo quartier generale: ci saranno tutti gli uffici, ricerca e sviluppo e reparto corse, in quella che è un’evoluzione della sede di Santa Maria di Sala: le bici le abbiamo accorpate lì vicino, nel nuovo stabilimento inaugurato la scorsa estate. Per r&d e reparto corse ci saranno circa 4.000 metri quadrati a disposizione, con centoventi tra ingegneri e tecnici. Sarà un reparto molto evoluto”.  

Fantic si muove in tutti i terreni: dal Caballero al cross, all’enduro, alla Dakar, e poi la bici, il monopattino, lo scooter elettrico... Puoi parlarci dei progetti a breve scadenza?

Quello sicuro e a breve scadenza è il Rally che da settembre, massimo ottobre, sarà in produzione. E’ il prodotto replica della XEF 450 di Franco Picco alla Dakar e che trascinerà un po’ il nome della Fantic nel mondo dell’avventura. Il nome? Ancora non lo abbiamo trovato, stiamo analizzando tutti i nomi delle tribù come facemmo a suo tempo in Aprilia con la Tuareg, ma quel nome è occupato….

Il secondo progetto per importanza è lo scooter elettrico visto a Milano, qualcosa di molto interessante per il mercato, quasi al 100 per 100 made in Italy. E questo è molto importante per la nostra mission. Inoltre, al salone di Milano presenteremo un prodotto con motore bicilindrico molto molto interessante. Presentiamo qualcosa di un po’ più avanzato di un prototipo, sarà un messaggio che vogliamo diamo al mercato: vogliamo diventare un’azienda importante nel mondo della moto e a 360 gradi. Una bicilindrica della famiglia Caballero, il motore giapponese. Vogliamo far diventare Caballero un brand, per definire la strategia in termini di prodotto: Fantic giovane, sport e fuoristrada, Caballero tradizione e lifestyle, lavorando in termini molto diversificati anche nella comunicazione.

E lo sport, a proposito, partendo dal cross

Siamo stati rallentati. Il pilota, Nicolas Lappucci, si è rotto qualcosa all’inizio dell’anno e sta ancora soffrendo, lo abbiamo messo sul quattro tempi e speriamo che si metta a posto. Con Tondel eravamo in testa all’europeo, poi purtroppo una malattia abbastanza impegnativa… Ora con lui siamo secondi e Osteraghen è al quarto posto ma vicino al terzo. In 125 siamo primi e secondi e lì va molto bene…

Nell’enduro siamo stati sfortunatissimi: Davide Guarneri era in testa al mondiale 300 e in una gara dell’italiano, l’altra settimana, si è rotto la settima vertebra cervicale. Sembra che non ci saranno conseguenze, ma sta soffrendo ed è dispiaciutissimo, era in testa alla cilindrata mondiale forse più importante… Nella 125 siamo primi e secondi, nella 250 junior siamo secondi.

A questo punto lasciamo i motori a due e quattro tempi e passiamo all’elettrico

Monopattini? Siamo finalmente entrati in produzione con il nostro monopattino, progettato da noi, dal design molto semplice e accattivante, stile Apple. Ci saspettiamo degli ottimi risultati. Circa le eBike, con i grossi sforzi tecnologici le cose stanno andando molto bene, ora siamo in produzione con tutta la gamma e ottimi risultati…

E questa sera c’è Francesco Moser…

Con Francesco Moser per un evento a Treviso. Abbiamo presentato mesi fa la nuova bici con il marchio Francesco Moser, elettrica meravigliosa che in due minuti trasformi da bici elettrica a muscolare. Con le performance, tra le muscolari, dei top brand: non sacrifichi nulla, senza batteria pesa 7 chili e mezzo, è molto competitiva. Il più famoso giornale francese delle bici da strada l’ha definita e votata la più bella bicicletta dell’anno… Il nuovo motore è nella ruota, noi vendiamo la bicicletta con due ruote e in due minuti la trasformi. Rigidità e robustezza assolutamente al livello dei migliori brand. E’ molto tecnologica, diciamo che i tecnici motociclisti si stanno divertendo anche nelle bici portando qualcosa di nuovo….

Purtroppo c’è però anche da parlare della situazione di grave difficoltà per il reperimento delle componenti…

La situazione è catastrofica. Purtroppo oggi siamo a vendere e produrre circa un terzo degli ordini acquisiti. Tutte le aziende stanno avendo grossi problemi. Sulle bici manca un po’ tutto, motore, forcelle, qualche componente… Sulla moto, per dirti, questo mese abbiamo ordini di consegna sul mese di 4.000 Caballero; ebbene, ci manca la centralina EPS e andremo a consegnare zero, pur avendo tutto il resto del materiale in casa e 1.200 Caballero già montate. Pensa che mal di stomaco in questi giorni…

Da vicepresidente di Ancma, cosa puoi dirci: come ne usciamo? C’è allo studio qualche strategia?

Stiamo lavorando a livello organizzativo per migliorare un po’ tutto. Ci sono cose che non posso dire, ma pensiamo francamente di produrre molto in Italia, per svincolarci. Tutti i soldi che prendiamo li mettiamo in azienda cercando di risolvere anche questi problemi…

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