Chi va e chi viene

Chi va e chi viene
Maurizio Tanca
  • di Maurizio Tanca
Per un Haga che sta per trasferirsi nel Regno Unito (su Ducati Panigale?), c’è un West che se ne torna tristemente in Australia. Anche Keith Amor lascia il suo adorato TT
  • Maurizio Tanca
  • di Maurizio Tanca
31 gennaio 2012


Gli appassionati di corse su asfalto seguiranno certamente il mercato piloti non solo per quel che riguarda i campionati di punta – leggi MotoGP/Moto2/Moto3 e Superbike/Supersport e annessi – ma anche challenge appassionanti come il BSB (ovvero il campionato Superbike britannico), oltre che i movimenti degli assi delle corse su strada, vedi Tourist Trophy, Nord West 200 e via dicendo. In effetti c’è del movimento nel mondo dei piloti. C’è chi si sposta, magari cambiando aria, e chi si muove definitivamente verso…casa sua perché, volente o nolente.

Negli ultimi giorni, per esempio, abbiamo appreso (e pubblicato) che Mattia Pasini, ex Moto2 con il team Ioda di Giampiero Sacchi e in predicato di passare alla compagine spagnola Stop&Go, è invece approdato alla nuova categoria CRT per guidare l’Aprilia Speedmaster della famiglia Iannone.
Per contro, un paio di australiani mollano il colpo. Del due volte iridato in Supersport, il 35enne Andrew Pitt, abbiamo già detto nei giorni scorsi. Ora tocca ad Anthony West, che non è riuscito a trovare il budget richiesto dallo stesso team Speedmaster per correre la stagione 2012, ha dovuto arrendersi , e purtroppo sarà costretto a tornarsene a Maryborough, nel Queensland, e "trovarsi un lavoro normale", come ha postato su Facebook. Aggiungendo: "Tutti i team chiedono soldi ai piloti per correre, e solo chi è ricco può farlo in MotoGP, Moto2 e Moto3. Io non posso permettermi di correre gratis, anche perché non sono ancora stato pagato dal mio ex-team, l’MZ Germany Moto2. Ho messo in vendita la mia auto, la mia moto da cross e pure la casa per trovare i soldi per correre, e ho anche offerto la casa come garanzia nel caso non fossi riuscito a trovare la cifra necessaria, ma non è stato comunque sufficiente".

Anche un campione del calibro di Nori Haga, peraltro, è rimasto fuori dal giro del mondiale (Superbike, ovviamente), ma a quanto pare il mitico Norichan sarebbe davvero ad un passo dal piombare nel vivacissimo BSB, con un ingaggio in parte procuratogli da Jonathan Palmer, ex pilota di F1 negli anni  80 e attualmente amministratore delegato della MSV (Motor SportVision), società organizzatrice del Campionato inglese. E ci sono ottime possibilità che il funambolo di Aichi si presenti in Inghilterra in sella ad una Ducati Panigale.

Ma un altro pilota sta per ritirarsi, sebbene a malincuore. Si tratta di uno degli idoli del TT, cioè il 39enne scozzese Keith Amor, che non è riuscito a riprendersi completamente dai due incidenti (prima in prova, a Quarter Bridge, poi in Gara 2 Supersport, alla "esse" di Union Mills) occorsigli lo scorso giugno all’Isola di Man, e dalla terza caduta rimediata al successivo Ulster Grand Prix irlandese.
La sua spalla destra, gravemente compromessa, gli è stata infatti letteralmente ricostruita lo scorso novembre, ma l’operazione non è stata sufficiente per recuperare la mobilità necessaria per correre, così Keith ha deciso di lasciare il team TT Legends e l’Honda Europe, dopo 11 anni dal su debutto in gara: una carriera che gli ha fruttato 5 podi al TT (incluso il 2° posto in Supersport, lo scorso anno), e due vittorie nel 2010, rispettivamente in Superstock, alla North West 200, e ancora in Supersport all’Ulster GP.