BMW brevetta un nuovo antifurto meccanico per le moto

BMW brevetta un nuovo antifurto meccanico per le moto
Marco Berti Quattrini
Il marchio bavarese sta mettendo a punto una soluzione per rendere (quasi) non "rubabili" le loro moto
18 settembre 2019

Perché quando compriamo una moto, anche una moto da 15-20 mila euro, controlliamo ogni dettaglio ma ci accontentiamo di un misero bloccasterzo. Sì, perché di fatto a difesa del nostro mezzo la Casa costruttrice mette solo il bloccasterzo. Non parliamo di immobilizer o altre soluzioni elettroniche: sappiamo bene che ormai i ladri nella maggior parte dei casi non salgono in sella e scappano guidando la moto, ma piuttosto la spingono su un furgone, o vengono spinti da una seconda moto fino a un luogo sicuro.

E allora che si fa? Si investono altri soldi per acquistare pesantissimi catene e grossi blocca dischi. Le Case hanno lavorato tanto in termini di sicurezza elettronica: codificando le chiavi e inserendo GPS, immobilizer e antifurti sempre più evoluti, ma pochissimo si è fatto per rendere la moto non rubabile, o almeno non spostabile. 
 

BMW ha presentato recentemente un brevetto che va proprio in questa direzione. Si tratta di un sistema meccanico integrato che impedirà alla ruota posteriore di muoversi, e quindi la moto non potrà essere spostata in alcun modo, se non sollevandola di peso. Il sistema potrà essere adottato su diversi modelli, anche se sui disegni del brevetto si riconoscono chiaramente le linee della R18, il concept 1800 già prenotabile in Francia. 

Il sistema funziona bloccando l’albero della trasmissione finale con un nottolino che va a inserirsi in uno dei fori ricavati intorno al giunto dell’albero stesso. L’attivazione è elettronica, ma per le caratteristiche costruttive dei fori e del perno anche in caso di avaria non c’è possibilità che il sistema si inserisca a velocità superiore a 4 km/h.

Fonte e foto: BikeSocial