Arrivano le Kawasaki elettriche Z e-1 e Ninja e-1. Qui è dove ve le spieghiamo per bene

Nicola Andreetto
La Casa di Akashi rompe gli indugi e presenta ufficialmente le sue prime due moto elettriche. Hanno doppia batteria al Litio in parallelo ed estraibili, ciclistica derivata dalle 400 endotermiche e motori con 9 kW di picco. Conosciamole nel dettaglio
14 settembre 2023

La prima Casa giapponese a debuttare tra le moto elettriche è dunque Kawasaki. Ninja e-1 e Z e-1 sono chiamate a siglare un momento storico per un marchio che da settant'anni sforna sogni motociclistici. Dopo la loro apparizione allo scorso EICMA, vengono ora presentate nella loro veste definitiva in attesa di vederle e provarle quanto prima su strada. Entrambi i modelli sfruttano la stessa piattaforma e si inseriscono nel segmento delle 125 grazie al motore a magneti permanenti raffreddato ad aria da 5 kW di potenza nominale e 9 kW di picco con una coppia di 40,5 Nm. Numeri che di primo acchito possono sembrare bassi per moto che hanno Z e Ninja scritto sulle carene, ma si badi bene che qui si parla di elettrico e i valori in campo sono diversi, la cavalleria non dice tutto. Per esempio una caratteristica importante si trova nel doppio pacco batteria agli Ioni di Litio che non solo è estraibile e si può caricare sia on board tramite una presa sotto la sella sia su un'apposita dock station, ma è collegato in parallelo. Le unità sono da 50,4 V e 30 Ah e quindi da circa 1,5 kWh e 11,5 kg ciascuna. La ricarica alla normale presa domestica da 0 a 100% avviene in 3,7 ore per batteria e l'autonomia combinata è indicativamente di 72 km.

Una sola marcia, ma c'è l'e-Boost

La trasmissione finale è a catena, ma non c'è frizione e non c'è cambio, la marcia è unica com'è normale che sia su un'elettrica, e ci sono due riding mode: Road (85 km/h) ed Eco (60 km/h). A questi si aggiunge la funzione e-Boost: un pulsante sotto la manopola destra consente di usufruire del massimo di potenza e accelerazione per 15 secondi ad esempio per un sorpasso. Il tempo di recupero dell'e-Boost non viene specificato nel comunicato Kawasaki, ma un'icona sulla strumentazione TFT ci avviserà della sua disponibilità. La velocità massima con l'e-Boost è di 73 km/h in modalità Eco e 99 km/h nella Road. Vi è poi un'altra modalità, chiamata Walk, che consente di muovere la moto a passo d'uomo fino al massimo a 5 km/h e facilita così le manovre specie se siamo in pendenza. A tal proposito, anche il peso dichiarato è interessante: 135 e 140 kg in ordine di marcia. L'altezza sella è di 785 mm.

Ciclistica di classe superiore

Al di là dell'innovativo sistema di propulsione, per il resto abbiamo a che fare con due autentiche verdone. Lo stile e la ciclistica derivano strettamente dalle Ninja e Z 400 che già conosciamo e apprezziamo. Il telaio è un traliccio d'acciaio, davanti troviamo una forcella da 41 mm di diametro Uni-Trak e dietro un monoammortizzatore a gas con regolazione del precarico molla. Le escursioni sono di 120 e 133 mm. Gli pneumatici sono 100/80-17" e 130/70-17" e i freni hanno dischi da 290 mm e 220 mm con pinza a doppio pistoncino. Da brave elettriche, le Z e-1 e Ninja e-1 sono dotate di frenata rigenerativa. La strumentazione a colori TFT interamente digitale da 4,3 pollici offre ovviamente la possibilità di connettersi alla moto in modalità wireless con il proprio smartphone, ma non sappiamo ancora di preciso su quali parametri si possa o meno intervenire da remoto.

Conclusione

Kawasaki dimostra di credere o quantomeno di voler tentare seriamente la carta elettrica e lo fa partendo da un segmento attualmente congeniale a questo tipo di propulsione, ovvero quello delle moto più leggere e adatte ad un uso perlopiù urbano. E lo fa senza tradire i propri stilemi e principi. Come abbiamo avuto modo di dire anche altre volte, con l'elettrico sono destinati a cambiare anche quelli che sono i nostri riferimenti di cilindrata e sotto al cappello delle 125 potrebbero finire sia moto con prestazioni apprezzabilmente sportive sia piccoli e agili scooter. Premesso questo, ammettiamo anche che da una prima lettura dei dati tecnici di queste prime verdone ad elettroni ci aspettavamo di vedere qualcosa in più in termini di prestazioni ma soprattutto autonomia. Tuttavia è sempre prematuro giudicare un libro dalla copertina e una moto da una scheda tecnica. Perciò attendiamo di provarle su strada, consapevoli che ciò avverrà molto ma molto presto. Per allora avremo anche l'ultimo importante tassello: il prezzo.

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