Arriva il “sorpassometro” aggiornato, va autorizzato dal Prefetto

Arriva il “sorpassometro” aggiornato, va autorizzato dal Prefetto
Dal 4 agosto è operativo lo strumento SV3 nell’ultima versione, capace di filmare, registrare e poi multare chi supera dove il sorpasso è vietato. In Calabria il primo collocamento. Le multe sono salate
21 agosto 2025

Se ne parla da anni, e nel maggio del 2016 pubblicammo un primo articolo a firma di Alfonso Rago: risultava già allora che una quindicina di dispositivi fossero già stati piazzati sulle strade italiane. Ora se ne torna a parlare perché, dopo l’approvazione un anno fa di una nuova versione da parte delle autorità competenti, sembra che dal 4 agosto scorso sia entrato nella fase operativa e potrebbero già piovere le multe.

Il nuovo apparecchio si chiama SV3 è figura nelle dotazioni della polizia locale e delle amministrazioni comunali. Se gli autovelox di ultima generazione possono rilevare la velocità reale e la velocità media di un veicolo, il sorpassometro è in grado di scoprire i sorpassi nei tratti stradali dove il sorpasso è vietato.

Il suo funzionamento è basato su due dispositivi: sensori annegati nel manto stradale e classiche telecamere; che agiscono in combinata e, rilevata l’infrazione, trasmettono i dati del veicolo coinvolto e relativo verbale alle autorità.

Il dispositivo di accertamento automatico SV3, nella versione più aggiornata, è capace di elaborare brevi video di 15 secondi che certificano la violazione grazie all’intervento delle telecamere attivate dai sensori, in modo da fornire all’operatore una prova inconfutabile dell’avvenuta violazione del Codice della Strada.

Sorpassometro, ANSA 2004
Sorpassometro, ANSA 2004 ANSA/CRO
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L’utilizzo è regolato

Il sorpassometro (in teoria) non può essere utilizzato in maniera indiscriminata, ma – dopo aver ottenuto l’autorizzazione del Prefetto – solo nelle zone ad elevato tasso di incidenti. Tratti dove anche nei rettilinei la visibilità è scarsa, nei pressi delle curve cieche e generalmente quando, anche con la linea continua al centro della strada, la tentazione di sorpassare potrebbe comportare gravi conseguenze.

Se la vittima dell’accertamento ritiene che la collocazione del sistema di rilevamento non sia legittima in quanto non segnalata o poco visibile, oppure vuole verificare che sia presente l’omologazione, può comunque verificarlo accedendo ai decreti del prefetto della zona oggetto della contestazione. Per contestare la contravvenzione c’è tempo fino a 30 giorni rivolgendosi al Giudice di Pace o 60 gg con il Prefetto.

Le multe sono salate: da un minimo di 42 a 173 euro nei tratti urbani (con la perdita di due punti della patente) e fino a 345 euro su strade extraurbane. Se vengono rilevate ulteriori trasgressioni che pregiudicano la sicurezza, si sale a 3 punti della patente e addirittura, se il sorpasso è avvenuto in prossimità di curve o dossi, 666 euro, sospensione della patente da 1 a 3 mesi e la perdita di 10 punti, in teoria potrebbe essere emessa un’ulteriore contravvenzione per guida contromano, arrivando a superare i 1.300 euro.

Uno dei primi “sorpassometri” è stato piazzato in provincia di Cosenza ad Acquappesa, piccola località attraversata dalla SS18 che è stata spesso teatro di manovre azzardate e pericolose.

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Immagine apertura: ANSA/EBF

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