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È tempo di motocross. O meglio di Pro Motocross. Vi abbiamo raccontato del debutto di Jorge Prado nel campionato outdoors e lo abbiamo confrontato con quello di altri due piloti del Mondiale MXGP: Valentin Guillod e Benoit Paturel. Loro tre, però, non erano gli unici piloti del “vecchio continente” schierati dietro ad un cancelletto americano per la prima volta.
C’era, infatti, anche il nostro portacolori Nicholas Lapucci. Pilota di spessore, Campione Europeo EMX250, Campione Italiano Motocross e più volte wildcard al Mondiale MXGP. L’ultima fatta proprio ad Arco di Trento in occasione del GP del Trentino 2025 dove nella manche di qualifica del sabato si è tolto lo sfizio di fare holeshot e partire davanti a tutti.
Mica male eh.
Ebbene Nicholas si è organizzato un po’ in fretta e furia – solo cinque giorni prima ha corso la gara di Campionato Italiano a Cingoli – ed è volato verso la California. Un po’ di sfortuna in gara ma il pilota toscano è stato autore di una qualifica da urlo, dentro la top20!
Lo abbiamo contattato e gli abbiamo chiesto come fosse andata questa sua esperienza e come è vivere una gara di National da pilota.
Grazie ancora Nicholas. Buona lettura.
“Ciao Nicholas, innanzitutto come è andata?”
“È andata molto bene, è stata una bella esperienza in cui ho vissuto il mio sogno più grande cioè vivere e soprattutto fare motocross in California. Non poteva essere meglio di così.”
“Oltre al risultato, un po’ sfortunato, delle gare, nelle prove cronometrate sei stato velocissimo, dentro la top20. Ti è venuto naturale adattarti al tracciato di Fox Raceway?”
“Si nei tempi sono stato molto veloce. Peccato solo essere stato nel gruppo B e aver trovato la pista più scavata. Avessi avuto la possibilità di entrare nel gruppo A, dove ci sono i piloti migliori e la pista è in condizioni meno proibitive, magari sarei riuscito a qualificarmi anche più avanti.
Mi sono adattato molto bene alla pista, anche se non nego che il primo turno ero un po’ spaesato per la larghezza e il numero di canali presenti in ogni singolo punto.”
“Cosa ti ha colpito di più della pista? La grandezza dei salti? La velocità raggiunta in alcuni rettilinei o il layout del tracciato?”
“Come ho detto prima sono rimasto impressionato dalla larghezza della pista. Le velocità sono molto superiori a quelle a cui siamo abituati qui in Europa. Ma anche il disegno stesso del tracciato è differente, molto più vasto e differenziato. Ci sono parecchie serie di waves, doppie traiettorie e grandi salti che rendono la guida molto divertente. Fox Raceway era ideale per il mio stile di guida!”
“Tu che hai corso anche nella massima serie mondiale ovvero la MXGP, tra l’altro conquistando l’holeshot durante la qualifica del GP del Trentino, da pilota quali sono le differenze maggiori tra il nostro mondiale e il motocross americano?”
“Sono sicuramente due mondi diversi. L’organizzazione è differente e il modo di correre altrettanto. Il livello è, comunque, altissimo.”
“La reputi un’esperienza positiva?”
“Assolutamente sì. È un’esperienza che porterò con me e che sicuramente mi aiuterà anche per le gare in Italia e in Europa.”
“La moto che hai utilizzato è come quella che usi di solito qui in Italia? O aveva delle differenze particolari?”
“Ho corso con una Kawasaki KX450 2025 proprio come qui in Europa, però era comunque diversa dalla mia. Il motore era preparato e mi ci sono dovuto un attimo abituare. Qui in Italia usiamo motori standard. Inoltre, anche altri pezzi non erano gli stessi della mia moto. Mi sono comunque trovato molto bene e sono riuscito ad adattarmi in fretta.”
“A livello organizzativo, parlo di iscrizione, che differenze ci sono? Basta pagare come al mondiale per correre o è più complesso arrivare alle due gare che assegnano i punti per il campionato?”
"Credo sia un po’ diverso dall’Europa da quello che mi hanno riferito. Avendo dei titoli, tra cui quello Europeo e diverse gare del mondiale, è stato più facile per me partecipare al Pro Motocross. Senza tali risultati sarei dovuto passare delle gare “amateur” per poi arrivare a correre lì. Ripeto questo è quello che mi hanno riferito.”
“Nei tuoi piani ci sono altre gare americane o Fox Raceway è stata una gara one-shot?”
"Vorrei poter fare altre gare più avanti quest’anno e spero vivamente di riuscire ad organizzare il tutto. Magari, se ci sarà l’occasione, mi piacerebbe avere la possibilità di preparare la gara in modo migliore e meno in “modalità vacanza” come in questo caso. Ho girato una sola volta prima di schierarmi dietro al cancelletto e tutto è successo così in fretta che non ho avuto tutto il tempo necessario per esprimermi al meglio.”
"Abbiamo visto sempre più piloti del mondiale, come te, provare a fare il grande salto, Guillod su tutti. Ma come campionato è fattibile? O è un’impresa da organizzare?”
“Dall’Europa ovviamente organizzare non è una passeggiata. Io sono riuscito a farlo con il team ISRT che ringrazio per l’opportunità e per avermi messo in una condizione tale da provare a dare il massimo. Per quanto riguarda il campionato credo sia fattibile, il livello come ho detto è molto alto ma con il giusto lavoro e i giusti mezzi si può fare bene. Magari in futuro potrò dimostrarlo.
Vorrei solo ringraziare infinitamente il motoclub Castel San Pietro per avermi aiutato a trasformare il mio sogno in realtà e il mio amico Alessio “Pialla” Tanti per avermi ospitato e trattato come un fratello!”“