Cairoli e Simpson Re di Mantova

Cairoli e Simpson Re di Mantova
Massimo Zanzani
Il debutto stagionale a Mantova mette a dura prova i piloti ma non gli ufficiali KTM Red Bull Antonio Cairoli e Shaun Simpson che si impongono nella MX1 e MX2 | M. Zanzani
8 febbraio 2010


Buona la prima per il Toni nazionale, che nonostante le incertezze del debutto in sella alla inedita 350 SX-F e le dovute prudenze per iniziare la stagione senza infortuni ha subito dato la zampata vincente. Date le premesse, la sua la si può considerare una prestazione sconcertante, che lo ha visto vincere con sicurezza e determinazione la prima manche, fare il bis in Gara 2, e terminare 3° nella frazione di chiusura dopo un alterco con il solito Clement Desalle col quale si era azzuffato già in altre occasioni.

Antonio è stato magistrale, provando di avere già una buona condizione fisica e di essere talmente sereno e motivato da non aver perso la lucidità anche quando il belga neo acquisto Suzuki allo scadere della terza manche gli ha fatto uno dei suoi soliti sorpassi da kamikaze rischiando, se Cairoli non avesse mollato, un pericoloso contatto. Sul momento il messinese ha infatti pensato di restituire pan per focaccia, ma poi la saggezza del campione ha prevalso e ha lasciato perdere accontentandosi della terza posizione che gli avrebbe comunque garantito la vittoria dello Starcross 2010.

Scintille quindi già dall'apertura stagionale, che preannuncia una stagione iridata MX1 e MX2 contesissima, visto che anche nella 250 i pollastrelli dalle ambiziose aspirazioni sono ben più di uno.

Tornando a Cairoli il suo risultato mantovano è stato particolarmente importante, così come lo è stato per il manager Claudio De Carli e per il reparto corse KTM, per aver rotto il ghiaccio con il prototipo ideato e sviluppato da Stefan Everts che ha superato a pieni voti il banco prova della verifica in gara. Questa è infatti la moto che Antonio vuole usare per puntare al suo quarto titolo iridato, che rispetto alla pur competitiva 450 vice campione MX1 con Max Nagl si adatta meglio al suo stile di guida in quanto più leggera e maneggevole. L'incognita di una eventuale inferiorità alla partenza rispetto alle più potenti 450 sembra invece essersi affievolito dati gli avvii in testa al gruppo che il fantino azzurro ha avuto in tutte e tre le manche. Dando per scontato che l'abile De Carli e i tecnici di Mattighofen abbiano da qui al GP di Bulgaria ancora tempo per ottimizzare le prestazioni, rimane aperto solo il fattore affidabilità per convincere definitivamente Cairoli & C. ad utilizzare lo splendido prototipo austriaco nella stagione iridata.

A parte quella di Cairoli, pur non avendo lesinato in spettacolo altre grosse sorprese le tre manche dello Starcross, la cui anima per certi versi ci riporta indietro nel tempo facendoci ricordare il mitico Fast Cross di Giorgio Saporiti, non ne ha date.

Il podio è stato completato dal duo Suzuki Steve Ramon e Clement Desalle, mentre la quarta piazza è andata a David Philippaerts che si è concentrato più sulla messa a punto delle nuove sospensioni Öhlins che sul risultato, avendo tra l'altro ancora da raggiungere la condizione fisica ideale come da scaletta del suo programma di allenamento.

L'esordio di Ken De Dycker con la Yamaha Monster Energy è stato messo in ombra da problemi alla frizione, quello di Davide Guarneri con la Honda LS è stato reso difficile da un adattamento alla CRF ancora non completamente assimilato (è anche stato tamponato alla partenza della terza manche ma fortunatamente la brutta caduta è stata alleviata dalla sua forte tempra), mentre nomi altisonanti come Sebastien Pourcel, Jonathan Barragan, Max Nagl o Kevin Strijbos non sono riusciti a rendersi protagonisti della classe regina. Prova di adattamento alle loro nuove YZ450F invece per i piloti del team Yamaha 3C Racing Manuel Monni e Matteo Bonini.

Si sono messi un po' più in evidenza il solito jolly Tanel Leok, anche lui per la prima volta dietro al cancello di partenza con al Honda LS, che ha vinto la frazione di chiusura, e l'americano neo acquisto Honda-Martin Jimmy Albertson che pur accusando l'iniziazione europea su un terreno difficile come quello di Mantova si è distinto più che per il 10° posto, dove ha influito negativamente l'uscita di scena dalla prima manche per un problema tecnico, per aver dettato legge nell'eccitante sfida Uno conto Uno dove si è preso il lusso di spuntarla su Cairoli nella MX1 e poi anche su Musquin nella combinata con la MX2.

In quest'ultima classe è venuto a mancare l'atteso duello Roczen/Musquin, che sabato aveva dato spettacolo nella manche delle 250, in quanto il tedesco dopo il secondo di Gara 1 si è leggermente girato un ginocchio in quella successiva e a quel punto la sua gara si è praticamente conclusa in quanto la terza manche l'ha corsa solo per fare allenamento.

Via libera quindi ai fuoriclasse KTM Shaun Simpson, sul gradino più alto del podio grazie a due primi ed un secondo posto, e Marvin Musquin che è andato in crescendo vincendo la frazione finale e aggiudicandosi il posto d'onore di giornata davanti alla sorpresa svizzera Arnaud Tonus.

Appuntamento ora a Montevarchi il prossimo fine settimana con l'apertura degli Internazionali d'Italia, dove a fianco di David Philippaerts è atteso il debutto stagionale dalle neo acquisto Yamaha Monster Energy Gautier Paulin.

Classifica MX1: 1.Cairoli (KTM) 70 ; 2.Ramon (Suzuki) 52 ; 3.Desalle (Suzuki) 51; 4.Philippaerts (Yamaha), 51; 5.De Reuver (Suzuki), 50 ; 6.Leok (Honda), 45 ; 7.Barragan (Kawasaki), 38 ; 8. Nagl (KTM), 35 ; 9.Boog (Kawasaki), 32 ; 10.Albertson (Honda), 31.



Classifca MX2 : 1.Simpson (KTM), 72 ; 2.Musquin (KTM), 65 ; 3.Tonus (Suzuki), 56 ; 4.Schiffer (KTM), 56 ; 5.Brakke (Yamaha), 43 ; 6.Butron (Suzuki), 41 ; 7.Coldenhof (Yamaha), 39 ; 8.Roczen (Suzuki) , 35 ; 9.Martini (Honda), 32 ; 10.Pezzuto (KTM).

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