Jordi Torres: "Ora sappiamo dove intervenire per essere più competitivi”

Carlo Baldi
Torres analizza il suo secondo anno in Superbike, e ci racconta della sua stagione con la BMW. Elettronica e forcellone della S1000RR sono i punti da migliorare per stare con i primi
23 novembre 2016

La sua spontaneità e la sua innata simpatia ne fanno uno dei piloti più amati del mondiale Superbike. Il 2016 è stato il suo primo anno con il team Althea BMW, un anno di transizione che lo spagnolo giudica comunque positivo. Tanto il lavoro svolto, e tanto quello ancora da fare per poter scalare la classifica. Un buon finale, ma all’inizio le difficoltà non sono mancate, non ultima quella di aggregare un team italiano, una casa tedesca ed un pilota spagnolo. Ma il mix alla fine si è dimostrato competitivo, e fa ben sperare per la prossima stagione. Se il 2016 è servito per identificare la strada da seguire per puntare alla vittoria, il 2017 dovrà essere l’anno della conferma.


Ma quest’anno cosa è mancato per poter puntare al podio? Grazie anche all’esperienza maturata lo scorso anno sull’Aprilia ufficiale, Jordi ritiene che la parte della S1000RR che deve essere maggiorente migliorata sia l’elettronica e, a seguire, il forcellone, che al momento rende la moto difficile da guidare specialmente sul bagnato, dove Torres ha conseguito i suoi risultati peggiori.


La costanza di rendimento è stata anche quest’anno uno dei punti di forza del pilota spagnolo, che ha ottenuto il sesto posto nella classifica finale con una sola gara a zero punti, che Jordi ci racconta con la simpatia che lo contraddistingue.


Torres ci parla anche della prossima stagione, che ritiene possa essere più spettacolare e che spera di affrontare dopo aver svolto dei proficui test invernali, con il supporto della BMW, dalla quale si aspetta un’elettronica più evoluta.