Perché Bologna ha deciso di vietare i monopattini in sharing?

Perché Bologna ha deciso di vietare i monopattini in sharing?
Marco Berti Quattrini
L'amministrazione del capoluogo emiliano non ha intenzione di attivare un servizio di monopattini in sharing per preservare i portici
13 settembre 2022

I monopattini elettrici, odiati o amati, sono sempre più presenti nelle città italiane ed europee. Con il beneplacito delle amministrazioni la maggior parte dei mezzi di mobilità leggera sono in sharing. Ma non dappertutto è così. Il Comune di Bologna per ora ha risposto: no, grazie. Niente monopattini in sharing all'ombra delle due torri. Nonostante il servizio di bici condivise stia registrando numeri di utilizzo molto significativi, l'amministrazione per ora non ha intenzione di attivare bandi per lo sharing di monopattini elettrici.

"Noi - spiega Valentina Orioli, assessora all'urbanistica e ambiente - non pensiamo che sia un servizio adatto a una città come la nostra con 63 chilometri di portici; spazio che è interdetto tra l'altro all'uso delle biciclette e pensiamo che sarebbe ancor più difficile impedire l'uso dei monopattini sharing, abbiamo quindi scelto un principio di cautela".

I monopattini privati non "vanno demonizzati, come fossero un nuovo nemico pubblico - spiega Simona Larghetti, consigliera comunale e delegata in città metropolitana per la mobilità ciclistica - secondo le ultime rilevazioni dell'osservatorio sulla sicurezza stradale metropolitano i monopattini riguardano solo 1,2% degli incidenti, che non sono gravi, quindi non esiste un problema monopattini da affrontare, ma rimane il grande tema dell'alta velocità sulle strade come causa di sinistri". 

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