Furti di biciclette. In Francia li si combatte con la marchiatura dei telai

Furti di biciclette. In Francia li si combatte con la marchiatura dei telai
Marco Berti Quattrini
Da gennaio la marchiatura è obbligatoria per tutte le biciclette e le eBike vendute in Francia. Da luglio anche per quelle usate
23 febbraio 2021

Lo scorso anno, grazie agli incentivi e al timore di prendere i mezzi pubblici, ha registrato un vero e proprio boom di persone che hanno scelto di acquistare una bicicletta. Inevitabilmente  più mezzi  in strada e un mercato più attivo hanno portato ad un enorme aumento anche dei furti. Se le bici vendute nel 2020 si stima sono state più di due milioni, i furti di biciclette si aggirano intorno all'incredibile cifra di 500 mila unità. Quello che preoccupa, oltre al dato assoluto, è il trend in forte crescita, basta considerare che nel 2019 i furti sono stati 390 mila. Problema ulteriore è dato dal fatto che la bici è un bene mobile non registrato e quindi di fatto legalmente "slegato" dal proprietario.

Correre ai ripari è categorico, ma come? I nostri cugini d'oltralpe hanno gli stessi problemi  e così il governo francese ha imposto la marcatura di tutte le nuove biciclette che verranno vendute nel 2021. Lo scorso anno in Francia sono state rubate 400 mila biciclette, 100 mila sono state recuperate, ma solo 7 mila restituite al legittimo proprietario. 

Dal 1° gennaio ogni bicicletta venduta reca un numero di matricola che è riportato anche in fattura e inserito in un database nazionale consultabile da tutte le forze dell'ordine. Da luglio il numero di matricola sarà obbligatorio anche per tutte le biciclette usate vendute da un negozio. 

Il sistema sta già dando i suoi frutti. Se infatti il numero dei furti nei primi mesi del 2021 sembrano in linea con quello del 2020, è molto raro che tra le bici rubate ci siamo quelle marchiate. Questo fa ben sperare e dimostra che la marchiatura funziona.

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