Le eBike vanno in guerra con le forze speciali

Le eBike vanno in guerra con le forze speciali
Marco Berti Quattrini
Diversi eserciti stanno valutando gli impieghi tattici delle bici elettriche per permettere alle squadre di elite di avvicinarsi all'obiettivo in silenzio e velocemente
7 ottobre 2021
Che le eBike abbiano ampliato a dismisura gli ambiti di utilizzo delle biciclette è un argomento di cui abbiamo scritto più volte ed è quindi naturale che anche le forze armate valutino l'impiego delle bici elettriche anche nei campi di battaglia. L'impiego della bicicletta (muscolate) come compagno di battaglia è tutt'altro che una novità. La prima volta è stata addirittura nell'Ottocento. La prima Compagnia sperimentale di Bersaglieri ciclisti fu formata il 15 marzo 1898.
 
Già abbiamo parlato di come gli Alpini stiano testando l'impiego delle bici, ma per ora sono soprattutto le forze speciali ad esserne attratte. In particolare la capacità delle eBike di macinare chilometri senza richiedere sforzo ai soldati è un vantaggio che, abbinato alla silenziosità, rende le eBike un mezzo perfetto per l'infiltrazione. Almeno tre forze armate (tra cui Danimarca, Emirati Arabi Uniti e un membro europeo della NATO) starebbero valutando di dotare paracadutisti e gruppi d'elite di eBike consumer adattate all'impiego tattico. 

Ovviamente i modelli scelti sono pensati per i fuoristrada con caratteristiche di potenza, autonomia e capacità di carico moto sopra alla media. 
Un marchio particolarmente gettonato è infatti il QuietKat che produce eBike pensate come mezzi di trasporto offroad e non solo come eMTB  votate allo sport. Hanno motore da 1.500 W con una coppia di 160 Nm. Sono in grado di trasportare un rider da quasi 90kg più e oltre 30kg di attrezzatura.
 
Le eBike militari hanno qualche piccolo accorgimento "tattico" come agganci particolari per le armi e spesso sono dotate di un kit di pannelli solari per ricaricare le batterie nel caso la missione duri più giorni. 
 
 

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