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Salta, Argentina, 12 Giugno. Parliamo di Dakar. Parliamo di questo millennio. Parliamo di Moto. I primi anni del secolo hanno visto vincere Fabrizio Meoni, Richard Sainct, Joan “Nani” Roma. Dal 2005 al 2015 sono stati dieci anni dominati dall’epopea di successi di Cyril Despres e Marc Coma, cinque a testa. Grande turnover dal 2016 a oggi, un altro ciclo di Campioni straordinari. Hanno vinto Toby Price, 2 volte, Sam Sunderland, 2 volte, Mathias Walkner, Ricky Brabec, 2 volte, Kevin Benavides, 2 volte. Quest’anno la vittoria di Daniel Sanders rappresenta l’inaugurazione di un nuovo ciclo. Price è passato alle Auto, Sanders ha chiuso (anche se l’ultima Dakar l’ha fatta con Price), Walkner ha avuto un brutto incidente alla viglia dell’edizione 2024 e ne risente tutt’oggi. Qualche giorno fa ha deciso di ritirarsi Pablo Quintanilla, 2 volte Campione del Mondo Rally-Raid. Oggi decide di ritirarsi dall’attività Pro anche Kevin Benavides, che ha corso metà della Dakar di quest’anno arrendendosi solo alla sofferenza. Della generazione post Coma-Despres solo Brabec resta in attività nella prospettiva della Dakar 2026. Gli incidenti hanno lasciato il segno.
Anche per Kevin Benavides la decisione è stata durissima. L’incidente occorso tre settimane prima del Rally di casa sua, il Desafio Ruta 40 del 2024, ha lasciato la sua traccia indelebile. Il pensiero di non poter più tornare alla piena efficienza, e la constatazione che non bastano una volontà e una passione spropositati per galleggiare sulla durezza e la pericolosità del Rally-Raid hanno creato le condizioni per un giorno difficile, anche triste.
Con la decisione di oggi, Kevin Benavides mette un punto a una carriera eccezionale. 10 anni, nove Dakar, Pilota ufficiale Honda e quindi KTM, le vittorie nell’Enduro, alla 6 Giorni, ai Rally di Atacama, Desafio Ruta 40, Guarani, Andalucia, e soprattutto le due vittorie alla Dakar, 2021 con Honda e 2023 con KTM. Il primo argentino, il primo sudamericano a riuscirci. Poi l’incidente, il tentativo della Dakar 2025, infine la resa. Kevin resta non solo un o dei Piloti più forti e veloci, ma probabilmente uno di quelli cn la più grande forza di volontà e dedizione allo Sport che ha amato sin da piccolo.
Kevin Benavides: “Oggi non è un giorno facile, ma è sicuramente un giorno speciale. Dopo tanti anni di corse – in sella a una moto da quando avevo tre anni, attraversando i terreni più duri della Terra, vivendo vittorie, cadute e lezioni che mi hanno cambiato la vita – ho preso una delle decisioni più difficili della mia vita: porre fine alla mia carriera professionistica nelle corse motociclistiche. Dire addio alla moto è come lasciar andare una parte di me stesso, ma lo faccio con orgoglio. Da Salta, in Argentina, al mondo intero, diventare un pilota ufficiale, vincere due volte il Dakar e fare la storia nel rally e nello sport argentino – questi erano sogni che un tempo sembravano impossibili. Non è così che immaginavo il mio ritiro, ma il mio infortunio mi impedisce di competere al 100%, e io ho sempre corso dando tutto me stesso. Ciononostante, sono profondamente grato per tutto ciò che ho ottenuto. Voglio ringraziare la mia famiglia, il mio team, i tifosi e soprattutto KTM – per aver creduto in me e per essermi stati vicini in tutto. Spero di rimanere vicino alla famiglia KTM, di sostenere mio fratello Luciano e di continuare a contribuire a questo sport in nuovi modi. Il Dakar mi ha insegnato che non ci sono limiti quando ami ciò che fai e rimani umile. Grazie a tutti per aver fatto parte di questo viaggio.”
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