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Barcellona, 28 Novembre 2024. Pausa obbligatoria al porto di Barcellona, dove la carovana europea della Dakar 2025 è raccolta per l’imbarco dei mezzi. Attraverseranno il Mediterraneo e il Canale di Suez sul cargo che li sbarcherà a Jeddah. L’etere richiama l’attenzione del Popolo dei Dakariani, va in onda l’introduzione all’edizione 2025, la 47ma (al lordo dell’edizione annullata nel 2008). Telefonini e tablet alla mano, auricolari ben conficcati nei padiglioni: parla David Castera, il Direttore. Video, musica, immagini come sempre folgoranti, spoletta di emozioni e pre-adrenalina. Si sapeva un po’ tutto, ma fa sempre un certo effetto la firma elettronica del capo sull’ufficialità delle informazioni. Che poi è un po’ come dire si va da Milano a Napoli per 12 giorni, ma senza conoscere le strade, il meteo, i lavori in corso, il traffico, senza autogrill e distributori. Il dettaglio “vero” della affascinante e “cinica” maratona del Deserto per definizione, come sempre, arriverà strada facebdo e salterà fuori giorni dopo giorno, favorevole o fatale a questo o a quell’affabulato, certezze solo con il senno di poi, dopo essere passati. Le prime idee ce l’eravamo fatte a Grazzano Visconti, durante l’evento di presentazione curato da Edo Mossi, adesso arriva un maggior numero di certezze.
Insieme all’intro definitiva è stato pubblicato l’elenco degli iscritti aggiornato a oggi. Lo trovate qui sotto. La carovana italiana è composta da una diecina di Motociclisti, una quarantina di “nazionali” tra Auto e Camion, addirittura poco meno di cinquanta “spalmati” tra i vari veicoli della Classic. Ci torneremo sopra “criticamente”, naturalmente.
Ecco i dati “certi”. Partenza da Bisha, Sud-Ovest della Penisola Arabica. Ancora mega-città-bivacco, il cosiddetto Base Camp. 1 e 2 Gennaio, verifiche, 3 il Prologo, 162 chilometri per 28 di Speciale. Riscaldamento (o raffreddamento dei bollori). Primo anello di Bisha il 4, circa 500 chilometri, poi subito la “inquietante” 48h Chrono spalmata sui due giorni 5 e 6 Gennaio, ad anello ancora attorno a Bisha, ma con tutte le complicazioni insite nella formula introdotta l’anno scorso. 1.000 chilometri in totale, due giorni dall’alba alle 16:00 per coprirli, tenda, sacco a pelo e razione nei piccoli bivacchi intermedi allestiti dall’Organizzazione. C’è chi dice che, non essendo ambientata nell’Empty Quarter non sarà poi così micidiale, ma Castera assicura il contrario: “Non vi mancherà nulla, state certi”. Si parte da Bisha per guadagnare il Nord. Il 7 a Henakiyah, 850 Km, poi l’8 si parte alla volta di Al Ula e il 9 verso Hail, due tappe di quasi 600 e quasi 500 Km, con assistenza “personale”, riunite nell’unica Marathon del Rally 2025. Questa “doppietta” sì che ci pare “pericolosa”. Per fortuna ad Hail, il 10 Gennaio, è giornata di riposo. Sette giorni di Gara alle spalle.
Per chi non ne avesse avuto abbastanza, altri sette giorni, questa volta con le bussole puntate a Sud verso l’Empty Quarter. Si inizia l’11 con un profondo respiro di oltre 800 chilometri, tre quarti dei quali di Speciale. Si arriva a Al Duwadimi, dove il 12 si disputa l’omonimo anello, oltre 700 chilometri, di cui due terzi di speciale, con percorsi diversi per due e 4 (o più) ruote. Similar story per raggiungere, il 13, la Capitale Riyadh. Il 14 Tappa definita veloce per raggiungere Haradh con un percorso unico di 489 chilometri. E siamo alle porte del gran finale, tre tappe full Empty Quarter, il “quartino” vuoto. 15, 16 e 17 per tre Tappe conclusive, la prima in linea, le ultime due ad anello attorno a Shubaytah. Su percorsi diversi le prime due, oltre 600 e circa 500 chilometri cadauna, e fanale riunito, il 17 Gennaio, sul corto anello di appena 132 chilometri. A Shubaytah il podio e la cerimonia di premiazione. In totale si viaggia verso gli 8.000 chilometri, oltre 5.000 dei quali in prove speciali. Gi assistenti sono graziati: “solo” 2.700 chilometri di trasferimenti.
Due le formule confermate. Dakar Classic, dilagante successo per la Dakar di…regolarità, entrano in scena macchine e camion partecipanti alla Dakar dal 2000 al 2005, e seconda edizione della Dakar Future Mission 1000. Dice quasi tutto il titolo: veicoli sperimentali ad energia (il più possibile) pulita, e basso chilometraggio, circa 100 al giorno (visto che al momento il punto critico è ancora nell’autonomia). Nuovo, invece, il Saudia Next Generation Program, una “scuola” (chiamato in causa ancora Edo Mossi) per sauditi che si prefigge di formare gli equipaggi autoctoni del futuro, il migliore parteciperà al Rally del Marocco 2025 e alla Dakar 2026.
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