Joan Barreda: "Troppa sfortuna"

Joan Barreda: "Troppa sfortuna"
Piero Batini
  • di Piero Batini
L'ufficiale Honda delusissimo: " Il Rally andava come pensavamo, e a un tratto mi sono trovato fuori da tutto questo"
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
13 gennaio 2016

Joan. Molta sfortuna, troppa. Non vogliamo mettere il coltello nella piaga.

«Sì, troppa. Troppa sfortuna. Non è normale. Questo è essere davvero molto sfortunato».


Avresti potuto gestire la gara, lo stavi facendo bene…

«Sì, fino al momento della sfortunata circostanza, la gara era andata in modo molto simile alla gara che mi ero immaginato. Sapevo che la prima settimana sarebbe stata una gara senza molta navigazione, con molti piloti veloci pronti a dire la loro, ma noi avevamo messo a punto un programma di lavoro che stava funzionando e stava dando i suoi frutti. Questo mi fa ancora più male. Stava funzionando, il Rally andava come pensavamo, e a un tratto mi sono trovato fuori da tutto questo. Mi spiace tutto, anche di non aver potuto mostrare come intendevamo affrontare questa gara, come gestirla in funzione degli eventuali sviluppi che poteva avere. Ma è così, la gara, lo sport, la vita. È così».


Che farai adesso?

«Adesso quanto prima voglio analizzare gli eventi. Vedere tutto quello che è capitato e capire. Analizzare con gli ingegneri, perché per me non è normale, è successa una cosa molto strana. C’è qualcosa che ci sfugge, e questo si deve sapere. Si deve poter controllare».


Quando succedono queste cose in una competizione che arriva solo una volta all’anno, il morale le prende forti…

«Sì, succede così, ci si sente proprio a terra. Mi sento male in questi giorni, ma questo non mi preoccupa. Io sono un professionista, mi piace questo sport ed è quello che so fare bene. E' sicuro, quindi, che troverò il modo e la forma per tornare e ritrovare la forza e il supporto per essere un’altra volta pronto a combattere per la Dakar».


Ti eri mai sentito così deluso?

«Ne ho già avuta qualcuna, di delusioni! Mi è già successo. Alla fine ti sembra che ti puoi anche abituare a subire delusioni cocenti. Ma non è così. Questa è stata davvero dura. È stata dura quando la moto ha iniziato ad andare male, era dura quando è andata peggio, e ho iniziato ad avere la testa piena di pensieri. Ce la farò ad arrivare, ce la farò a non perdere troppo, a rimanere in corsa e poter recuperare, e come? Ed è stata durissima quando si è fermata, durissima e terribile. Basta».

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